Libri di Giulio Conticelli
Giorgio La Pira, Firenze e la Cina. Ediz. italiana, inglese e cinese
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2017
pagine: 144
Pubblicato in occasione di un’importante mostra, ospitata nel corso del 2017 in diverse sedi italiane e cinesi, il volume approfondisce le radici storiche delle moderne relazioni diplomatiche tra Italia e Repubblica Popolare Cinese, iniziate formalmente nel 1970. Dal secondo dopoguerra in poi La Pira fu una delle figure maggiormente impegnate nell’apertura verso il mondo asiatico, nell’ottica di una globalizzazione della pace policentrica in cui la Cina continentale costituiva un punto di riferimento. “In questi anni”, scrive Giulio Conticelli, “i grandi flussi commerciali, tecnologici ed economici sembrano tracciare una nuova ‘via della seta’ tra Firenze, l’Italia, l’Europa e la Cina: questo richiede che i viaggiatori siano forniti di un bagaglio anche culturale delle proprie radici, dei propri valori per un dialogo e un confronto pacifico in cui si incontrano civiltà antiche.”
La Buona Giustizia. In margine a «Dei delitti e delle pene» di Cesare Beccaria
Paola Brembilla, Giulio Conticelli, Loredana Garlanti, Bruno Meucci, Carmelo Mezzasalma
Libro
editore: Città Ideale
anno edizione: 2016
pagine: 131
Il capolavoro di Cesare Beccaria, “Dei delitti e delle pene”, a duecentocinquanta anni dalla sua pubblicazione (1764-2014) è una fonte inesauribile di ispirazione. Questo volume ricostruisce il contesto politico e culturale in cui è nato il celebre trattato, rievocando personalità quali Pietro Verri, che hanno influito profondamente sul pensiero di Beccaria, non meno di coloro che nel tempo, da Piero Calamandrei ad Adone Zoli e non solo, si sono richiamati alla sua opera capace di unire, con singolare forza, "commozione e raziocinio". Motivo non ultimo dell'immediato e durevole successo europeo della sua opera. «Parmi un assurdo che le leggi che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio» (Cesare Beccaria).

