Libri di Giuseppe Savorra

"La vita è una fantastica avventura. Sì, lo confesso, dentro di me si nasconde un Peter Pan, ho sempre guardato alla vita con gli occhi di bambino, e questo mi ha cambiato la prospettiva e il modo di viverla. Io sono sempre stato convinto che tutti noi nasciamo con un paio di ali, ma solo chi sa sognare potrà sperare di volare." (Peppe Savorra)

"Come per tutti gli altri miei libri ho attinto dai miei ricordi. Il libro si di divide in due parti. Nella prima narro la mia passione per Napoli, per la squadra di calcio che la rappresenta e il lungo percorso fatto insieme a papà alla rincorsa di un sogno, le vittorie dei campionati di calcio del 1987 e del 1990, che resteranno finché campo indelebili nella mia mente e nel mio cuore. Nella seconda parte ho raccolto i miei scritti in versi, un'antologia di poesie in vernacolo, tanto per restare in tema con l'amore campanilistico che mi lega alla mia terra natia. Il libro è per tutti, adolescenti, giovani e meno giovani, per italiani, stranieri, bianchi gialli o neri, ma è soprattutto per quelli nati all'ombra del Vesuvio e che amano Napoli anche se fosse la metà di quanto la ami io." (l'autore)

I ricordi sono belli ma a volte possono anche far male se accompagnati dalla nostalgia, perché ci ricordano un mondo che non vedremo più. Tanti di noi si nutrono di malinconia. Siamo consapevoli che la vita deve fare il suo corso, come un fiume che va a cercare il mare... inarrestabile.

Il mio ultimo libro tratta un argomento sempre attuale...la malagiustizia. Ho cominciato a scriverlo dopo essere stato personalmente vittima di un sistema troppo disuguale, troppo "a libera interpretazione" di fatti poco chiari ma non necessariamente delinquenziali. Dunque il mio libro nasce dall'interpretazione fantastica di storie di vita vissuta ascoltando con attenzione quello che raccontavano i suoi compagni di cella durante la sua ingiusta detenzione e mixandolo a fatti sentiti nell'adolescenza. Analizzando i tanti racconti ascoltati, molte volte inventati, fece un collage che lo portò a creare un personaggio di fantasia in linea reale con quello che succedeva in Italia negli anni della trasposizione dell'opera, dove vigeva quella legge naturale esistente dalla notte dei tempi... pesce grande mangia pesce piccolo, un paese dove purtroppo se non hai santi in paradiso rischi di restare stritolato e dove un delinquente di grosso calibro ha mille probabilità di essere stato plasmato proprio dall'ingiustizia che regna sovrana.

L'autore ripercorre con la mente le tappe della sua adolescenza, e le trascrive nel libro "Un Cicerone napoletano". Attraverso i suoi ricordi descrive la Napoli degli anni 60, con il suo stupendo panorama, con i colori, i profumi, la storia, i sapori e le sue tradizioni, corredando tutto con foto d'epoca. Poi decide che è arrivata l'ora che tutti sappiano quant'è bella la sua città e invita famiglie che amano la bellezza attraverso un proclama affidato al web, per trasmettere la sua scienza. Aderiscono all'iniziativa quattro famiglie del nord che lui s'impegna a portare in giro per la città, il tour dura giorni. Chiaro che un capolavoro come la città di Napoli suscita rispetto e ammirazione, quindi fioccano le domande che serviranno agli ospiti per apprendere conoscenza su luoghi, cultura e tradizioni di una città tra le più belle del mondo. È un viaggio immaginario tra strade, i vicoli, monumenti e itinerari gastronomici che arricchirà culturalmente tutti facendo cadere le barriere di ostilità che dividono atavicamente il nord e il sud in un finale degno del libro "Cuore" all'insegna di un affetto e di un rispetto tra le persone che difficilmente scemerà.