Libri di Giuseppe Staccioli
Dizionario dei cognomi italiani di origine araba
Giuseppe Staccioli, Mario Cassar
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2017
pagine: 470
L'insieme dei cognomi italiani non contiene esclusivamente cognomi di origine italiana, ma anche cognomi di altre provenienze in particolare germanica, francese, spagnola, slava, albanese e perfino araba. Questi apporti sono dovuti all'occupazione o alla temporanea dominazione o al passaggio di popoli oppure alla accoglienza concessa su territori della penisola per es. alle popolazioni albanesi, etc. Per quanto riguarda gli arabi, essi hanno occupato e governato la Sicilia per più di due secoli dall'827 al 1091, anno in cui furono spodestati dai normanni. La società multietnica creata dai vincitori non ebbe successo e la frazione araba, ridotta in servitù, dopo vari tentativi di rivolta, fu mandata in esilio in Puglia, a Lucera, e infine dispersa nel 1300 con la loro vendita come schiavi. Il lungo periodo di contatto con gli arabi ha permesso il passaggio delle voci arabe nel siciliano a iniziare dai termini dell'ordinamento statale normanno come Ammiraglio, Divano, etc; i complessi nomi arabi venivano assimilati come Abd Allah, Vadala; si recepivano i nomi delle piante importate dagli Arabi come arancio e carrubo, come anche i nomi degli indumenti maschili e femminili. Anche Lucera è stata, in misura minore, una sorgente di cognomi per es. quelli derivati dai nomi Sulayman, Yahya, Marzuq, etc. I cognomi arabi provengono anche da altri popoli che parlavano l'arabo come gli ebrei del Magreb e quelli espulsi dalla Spagna nel 1492. Da pochi secoli lo spostamento di persone di lingua o cultura araba si è fatto più pressante a causa degli squilibri economici. I nuovi cognomi rischiano di oscurare quelli arabi già entrati nella tradizione italiana. Prima che questa valanga impedisca il riconoscimento e la storia dei cognomi arabi precedenti questo secolo, il Dizionario ne descrive l'origine, il significato, la modalità di penetrazione e l'abbondanza.
L'ultima città musulmana: Lucera
Giuseppe Staccioli
Libro
editore: CaratteriMobili
anno edizione: 2012
pagine: 248
Con la Prefazione di Giovanni Cherubini e la sintesi in arabo di Sedhom Youssef. L'affascinante e drammatica vicenda della città di Lucera, che, per volere di Federico II di Svevia, divenne località di confino per alcune decine di migliaia di Saraceni deportati dalla Sicilia. Questi trasformarono la città di tradizione cristiana in una città musulmana: la loro presenza non ne segnò, tuttavia, la decadenza, piuttosto determinò una nuova vitalità in ambito economico, sociale, culturale. Nonostante rappresentasse una sicura fonte di entrate per il Regno, dopo quasi ottant'anni dalla sua formazione, Carlo II d'Angiò pose brutalmente fine, nel 1300, a questa presenza saracena, conquistando militarmente la città e vendendo i superstiti come schiavi. Oggi si può tuttavia parlare di una "eredità musulmana" rievocata nei manufatti, nelle opere artistiche, nelle sopravvivenze toponomastiche, nella diffusione dei cognomi di origine musulmana, in particolare quelli derivati dagli etnici, a cominciare dal diffusissimo Saracino, caratteristico della Puglia e della Basilicata, e quelli derivati dai nomi personali più comuni nella comunità, come Sulayman, Marzuq.