Libri di Guido Barbujani
Genetica
Benjamin A. Pierce
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Zanichelli
anno edizione: 2016
pagine: 848
L'obiettivo principale dell'autore, come per la precedente edizione di Genetica, è motivare il lettore lungo il processo di studio e al tempo stesso invitarlo a costruirsi in maniera autonoma una mappa mentale della materia che sta apprendendo. Per mostrare agli studenti come muoversi fra i contenuti più importanti della genetica, il percorso di ogni capitolo inizia con una storia introduttiva, che può riguardare esempi di malattie o altri fenomeni biologici, e si sviluppa attraverso i concetti di collegamento. Lungo la trattazione sono poi presenti numerosi collegamenti a un problema che rimandano alla fine del capitolo, dove si trova un'ampia offerta di problemi organizzati per paragrafo e suddivisi in domande di comprensione, domande e problemi applicativi e domande stimolanti. Alcune di esse attingono a esempi tratti da articoli di ricerca. L'esperienza didattica insegna, infatti, che la genetica si apprende meglio risolvendo problemi: lavorare su un esempio, un'equazione o un esperimento aiuta a vedere i concetti in azione e a consolidarli. Per questa ragione tutti i problemi risolti presentano la strategia e i passaggi della soluzione, guidando gli studenti attraverso complessi concetti quantitativi e, al loro interno, i fumetti Ricorda e Suggerimento riprendono i punti chiave da tenere a mente o parti specifiche del testo da rivedere.
La macchia della razza. Storie di ordinaria discriminazione
Marco Aime
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2017
pagine: 95
In questa Lettera aperta a un bambino rom, Aime ci mette in guardia contro un'insensata paura dell'Altro che sta intimamente cambiando non solo noi stessi ma anche la nostra cultura, ormai ridotta a un totem tribale. E se una volta, come tutte le culture, anche la nostra era disegnata a matita e c'era sempre una gomma per modificarla, adesso si sta irrigidendo, si sta trasformando in un'arma per colpire. O peggio, sta diventando una gabbia di acciaio che più che proteggerci ci tiene prigionieri. E da lì assistiamo distratti o impotenti a fatti intollerabili che ci appaiono sempre più inevitabili, sempre meno gravi, fino a sembrare normali. Come intingere il dito di un bambino nell'inchiostro per apporre su un foglio la macchia della razza.
Gli africani siamo noi. Alle origini dell'uomo
Guido Barbujani
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: 137
Non bisognerebbe affrontare le sfide del Ventunesimo secolo con l'armamentario concettuale e ideologico del Settecento, ma succede. La convivenza fra persone di provenienze diverse, portatrici di diverse esperienze, stili di vita e convinzioni, pone problemi complessi. Per una curiosa reazione, molti invocano soluzioni illusoriamente semplici - fili spinati, muri, quote di immigrati, fogli di via - rispolverando vecchissime teorie sull'insanabile differenza razziale fra popoli del nord e del sud. Questo testo cerca, al contrario, di stimolare qualche ragionamento. Prima di tutto, sulle responsabilità di molti scienziati nel fornire giustificazioni di comodo per lo schiavismo e il colonialismo; e poi su quanto le teorie della razza, che pure hanno generato sofferenze e conflitti enormi e reali, si siano rivelate irrealistiche, incoerenti e incapaci di farci comprendere la natura delle nostre differenze. "Gli africani siamo noi" racconta anche un po' delle cose che abbiamo capito da quando la biologia ha abbandonato il paradigma razziale: parla di come nel nostro genoma restino tracce di lontane migrazioni preistoriche; e anche di come forme umane diverse, forse specie umane diverse, si siano succedute e abbiano coesistito, finché sessantamila anni fa i nostri antenati, partendo dall'Africa, si sono diffusi su tutto il pianeta.
Il giro del mondo in sei milioni di anni
Guido Barbujani, Andrea Brunelli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 198
A volergli credere Esumim avrebbe partecipato a tutte le grandi migrazioni dell'umanità: «ci siamo divertiti - ripete sempre - non si stava mai fermi!». È l'immaginario testimone di un viaggio iniziato sei milioni di anni fa, il cui primo passo - quello di scendere dagli alberi - ha dato avvio alla lunga catena di migrazioni attraverso la quale i nostri antenati hanno colonizzato il pianeta. Quante umanità diverse - dagli Austrolopiteci a Neandertal, a Homo sapiens - si sono succedute e incrociate sulla Terra? Quali percorsi hanno seguito, dalla loro prima uscita dall'Africa fino alla diffusione in tutto il pianeta? Nella genetica, la guida per ricostruire una diaspora mai conclusa, espressione del nostro ancestrale nomadismo.
L'invenzione delle razze. Capire la biodiversità umana
Guido Barbujani
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 240
La parola razza è tornata di moda. Ma siamo sicuri di sapere cosa significhi esattamente? E quanto dipendono dai nostri geni i rapporti fra persone di cultura diversa e le disuguaglianze sociali? Questo libro, attraverso un percorso storico-critico di grande fascino, ripercorre le tappe del dibattito sulle basi biologiche della diversità umana, dai primi tentativi di classificazione razziale fino ai moderni studi sul DNA. Ci racconta come la genetica sia riuscita a ricostruire le fasi più remote del cammino dell’umanità, dalle nostre origini africane alla colonizzazione dei cinque continenti, e come queste conoscenze smentiscano l’idea ottocentesca che l’umanità sia frammentata in gruppi biologicamente distinti, quei gruppi che in altre specie si chiamano razze.
L'invenzione delle razze. Capire la biodiversità umana
Guido Barbujani
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2006
pagine: 177
Razza: un concetto ancora oggi utilizzato nel dibattito politico-culturale e in diverse aree scientifiche (antropologia, genetica, farmacologia, ...). Ma è corretto usarlo? Secondo l'autore no. In questo libro, attraverso un percorso storico-critico, si decostruisce il concetto di razza mostrando come esso non corrisponda ad alcuna entità scientificamente riconoscibile e sia inutile per comprendere le basi delle nostre differenze biologiche e culturali.
Sono razzista, ma sto cercando di smettere
Guido Barbujani, Pietro Cheli
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2010
pagine: 133
Niente razze, ma molto razzismo. Nonostante studi approfonditi abbiano dimostrato da tempo che di razze umane ce n'è una sola, certi sentimenti non smettono di circolare. Siamo tutti parenti, discendenti dagli stessi antenati africani che hanno colonizzato in poche migliaia di anni tutto il pianeta. Niente razze, ma molte differenze, scritte un po' nel nostro DNA. E moltissimo nella nostra cultura, nei tanti luoghi comuni dove andiamo a inciampare ogni giorno, nei pregiudizi che ci guidano attraverso le piccole e grandi vicende della vita e che ci portano a subire, dire, fare o semplicemente pensare cose razziste.
Il gene riluttante. Diamo troppe responsabilità al DNA?
Guido Barbujani, Lisa Vozza
Libro
editore: Zanichelli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Titoloni incauti ci parlano del gene della timidezza, dell'intelligenza, della prosperità, ma perfino un carattere semplice come il colore degli occhi è influenzato da almeno una ventina di geni; e non basta individuare una variante del DNA per sapere che cosa sarà scritto su una cartella clinica fra un anno o fra dieci. Abbiamo sottovalutato i comprimari? Molecole che si attaccano e si staccano dal DNA; regolatori che accelerano o bloccano l'attività dei geni; zuccheri e grassi che "decorano" quasi ogni superficie biologica. Per non dire dei miliardi di microbi che albergano nel nostro corpo, e del mondo là fuori. Trascurando tutto questo, è facile farsi un'idea esagerata del potere dei geni e del destino di chi li porta. È impervia l'esplorazione della vita che sfugge al controllo dei geni: scarsi gli automatismi, ci si muove da artigiani goffi su impalcature disagevoli, da cui si intravedono però panorami che ampliano l'orizzonte biologico oltre la genetica.
Tutto il resto è provvisorio
Guido Barbujani
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 224
"Avevo meno di cinquant'anni, un bell'aspetto, un negozio, un buon reddito, belle macchine che cambiavo spesso, una bella moglie. Non sapevo di essere un vigliacco". Gianni Schuft era un antiquario padovano, invidiato dai concittadini, cullato da una morbida routine. Doveva solo lasciare le cose come stavano, far scorrere i giorni, i mesi, gli anni. Bastava quello. Allora come mai ci parla da un carcere? Che cosa l'ha strappato al suo mondo? La vita, con i suoi intrecci imprevedibili: convinto dai collaboratori a espandere l'attività oltre il confine, Gianni si trova a fare i conti con un giro di insospettabili mafiosi e con una giovane, elusiva violoncellista dal nome che è musica: Ilirjana. È il richiamo di tutti gli est possibili, la voce implacabile delle occasioni inaspettate, quelle che ti inducono a rischiare tutto, perfino te stesso. Un romanzo animato da personaggi che pur inciampando cercano sempre di rialzarsi e si misurano con un passato che - come un amato peso - non si riesce mai a lasciare indietro. Anche se infine "della vita resta solo la solitudine, solo quella, mentre il resto è tutto provvisorio".
Sillabario di genetica per principianti
Guido Barbujani
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 272
Il DNA delle nostre cellule, il genoma, è un messaggio dal passato. I mittenti sono milioni di nostri antenati, e il contenuto sono le istruzioni che permettono alla cellula uovo fecondata di moltiplicarsi fino a formare l'organismo complesso che siamo noi, e di farlo funzionare. Da qualche anno leggere cosa c'è scritto nel genoma è tecnicamente possibile, con poca spesa e su larga scala. Di questo testo immenso, lungo quanto seimila volumi dei Promessi sposi, conosciamo l'alfabeto, cioè le quattro basi che, in lunghe file, formano i cromosomi; ne comprendiamo il lessico, cioè cosa significano le singole parole che lo compongono, i geni; siamo invece lontani dal capirne la sintassi, cioè il modo in cui ogni gene risponde al funzionamento degli altri geni e ai messaggi provenienti dall'ambiente. Quindi oggi leggendo il DNA riusciamo a prevedere le malattie più semplici, quelle che dipendono da un solo gene, mentre non ne sappiamo ancora abbastanza per sapere se ci verrà il diabete, il cancro, la pressione alta o il Parkinson, o anche solo quale sarà il nostro girovita. Però abbiamo imparato tante cose che a lungo ci sono sfuggite; la sfida è orientarsi in questa formidabile complessità, e non solo per chi fa ricerca biomedica o studia l'evoluzione: il DNA è entrato dappertutto, nelle aule dei tribunali come nei siti web che ci offrono a pagamento rivelazioni sulla nostra identità; i giornali annunciano di continuo la scoperta di geni che ci renderebbero intelligenti, o timidi, o sexy, o propensi alla delinquenza; e siamo chiamati, come cittadini, a prendere decisioni su quali dati genetici personali sia lecito o utile rendere pubblici, o su quanto e come sia legittimo modificare il dna degli organismi, compreso il nostro. Questo libro contiene più domande che risposte, il che potrà risultare deludente; ma la scienza, o almeno la buona scienza, funziona così: ogni nuova scoperta ci mette di fronte a nuove questioni, su cui occorre prima di tutto ragionare.
L'alba della storia. Una rivoluzione iniziata diecimila anni fa
Guido Barbujani
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 208
Diecimila anni fa, nella preistoria, si sono messe in moto trasformazioni che ancora ci riguardano, che ancora influenzano il nostro modo di lavorare, di vestirci, di mangiare, di confrontarci con gli altri membri della nostra comunità. È una rivoluzione che ha cambiato anche l’ambiente intorno a noi e le nostre relazioni con piante e animali, tanto che il DNA – sia il nostro, sia quello di molti animali e piante – ne è uscito diverso. Si chiama rivoluzione neolitica: il momento in cui, più che in qualunque altro, biologia e cultura si sono intrecciate, influenzandosi a vicenda e producendo la nostra storia. È stato allora che un’umanità in precedenza sempre affamata ha cominciato a produrre il cibo di cui aveva bisogno, e quindi a crescere e a diffondersi sul pianeta. Nel giro di qualche millennio la rivoluzione è arrivata ovunque, sulle gambe dei rivoluzionari che dalla Mezzaluna fertile, dalla Cina, dall’America centrale e dalle Ande hanno esportato in tutto il mondo i propri geni, le piante coltivate e gli animali allevati. Abbiamo iniziato ad abbattere foreste, per farne campi e pascoli, modificando il paesaggio; abbiamo smesso di essere nomadi, costruendo villaggi e poi città dove ha preso forma la nostra società, anche in certi suoi aspetti che sembrerebbe difficile collegare alla preistoria. Ma è così: se oggi in Europa molti digeriscono il latte, se abbiamo la pelle chiara e parliamo lingue che si somigliano, è grazie alle migrazioni neolitiche. E non è tutto: abbiamo cominciato a modificare geneticamente piante e animali proprio allora e non abbiamo mai smesso. Ripensarci – oggi che la consapevolezza è cresciuta – ci permette di ragionare più lucidamente su costi e benefici della moderna ingegneria genetica. Allo stesso modo, ricordare come per millenni l’umanità si sia ripetutamente spostata e rimescolata può aiutarci a osservare con meno ansia le trasformazioni che la nostra società sta attraversando, e a spegnere qualche allarme ingiustificato.

