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Libri di Harold Bloom

Posseduto dalla memoria. La luce interiore della critica

Harold Bloom

Libro: Copertina rigida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2020

pagine: 592

Cosa significa essere posseduti dalla memoria? Che segno lasciano sulla nostra esistenza i grandi capolavori della letteratura? C'è differenza tra il ricordo di una persona cara e quello di una poesia che ci accompagna sin da quando eravamo bambini? Giunto alla soglia dei novant'anni, Harold Bloom - uno dei grandi critici letterari del nostro tempo - si è interrogato su tutto ciò, ripercorrendo il proprio rapporto con alcuni capisaldi della poesia, del teatro e della prosa universali, in un dialogo interiore che è al tempo stesso diario, saggio letterario e testamento spirituale. Testi letti, riletti e spesso mandati a memoria; le opere che hanno segnato il cammino della nostra civiltà e quelle dei tanti autori che con Bloom hanno intrecciato un rapporto di vicinanza e sincera amicizia. La Cabala, i Salmi, la Bibbia; i tesori consegnati alla storia dal genio immortale di Shakespeare; e ancora Milton, Blake, Wordsworth, Byron, Keats, Tennyson; fino a Whitman, Crane, Stevens... Lontano da ogni accademismo, l'ultimo volume di questo gigante della critica è piuttosto una rêverie, una sorta di fantasticheria su cosa significhi essere posseduti dalla memoria delle proprie letture e dal ricordo di «amici e amanti morti o perduti»: «Quasi tutti i buoni amici della mia generazione se ne sono andati, ma le loro voci risuonano ancora nelle mie orecchie. Sono intessute in ciò che leggo». Bloom ci consegna un testo intimo e personale, nel quale si rincorrono con libertà e freschezza storia privata e letteratura universale. E ci guida, per l'ultima volta, all'incontro con opere fondamentali, il cui senso profondo si lega in modo indissolubile all'esperienza di ciascuno di noi.
23,00 21,85

La kabbalah e la tradizione critica

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 120

«La grande lezione che la Kabbalah può dare all'interpretazione contemporanea è che il significato, nei testi tardivi, è sempre un significato errante, proprio come gli ebrei tardivi erano un popolo errante. Il significato erra, come la sofferenza umana, o come il peccato, da testo a testo, e, all'interno di un testo, da figura a figura. Ciò che governa questo errare, questo essere nell'errore, è la difesa, la stupenda necessità della difesa. Poiché non soltanto l'interpretazione è una difesa, ma il significato stesso è una difesa, e così il significato erra per proteggersi. Etimologicamente, "difesa" si riferisce a "cose vietate", a "proibizione", e possiamo congetturare che la difesa poetica sorga in stretta alleanza con le nozioni di violazione e trasgressione, che sono essenziali per la presentazione di sé da parte di ogni forte poeta nuovo. Nella tradizione ebraica, ogni rappresentazione letteraria partecipava della trasgressione, a meno che non fosse canonica. Ma l'Esilio costituisce uno stimolo profondo al desiderio umano di rappresentazione letteraria. La Kabbalah è una dottrina dell'Esilio, una teoria dell'influenza concepita per spiegare l'Esilio. L'Esilio, in un contesto puramente letterario, migra dalla categoria di spazio a quella di tempo, per cui l'Esilio diventa Tardività. Dopo l'Esilio dalla Spagna, la Kabbalah intensificò la propria visione della Tardività, intensificazione culminata nel mito luriano, per il quale la Creazione stessa diventò un Esilio».
19,00 18,05

Il demone di Shakespeare. Cosa possiamo imparare da Cleopatra e Falstaff

Harold Bloom

Libro: Copertina rigida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2019

pagine: 328

Harold Bloom si è innamorato di Sir John Falstaff all'età di dodici anni: "Ero un ragazzino piuttosto grassoccio e malinconico e mi accostai a lui per necessità, perché ero solo"; al 1974 risale invece l'innamoramento per Cleopatra, o meglio per la Cleopatra interpretata dall'attrice sudafricana Janet Suzman: "La voracità della donna più seducente di tutta la produzione shakespeariana si declinava in un personaggio vivido, i cui sbalzi d'umore riflettevano la spinta propulsiva di una sessualità al suo apice". Il cavaliere spaccone, maestro d'arguzia, compagno d'avventure e di bevute del futuro Enrico V, e l'affascinante regina d'Egitto, incarnazione della donna fatale, sono i protagonisti di questa nuova immersione di un gigante della critica contemporanea nell'universo dell'autore prediletto, l'ennesima dichiarazione d'amore per "il massimo scrittore che mai conosceremo", come Bloom lo definisce nel suo capolavoro, Il canone occidentale. Per Bloom, leggere o assistere a un dramma di Shakespeare, "ineguagliato psicologo" in cui sono già presenti "tutti gli aspetti essenziali di Freud", significa leggere dentro noi stessi, scendere negli eterni abissi dell'essere. Falstaff e Cleopatra non sono personaggi: come tutte le creature shakespeariane, sono personalità irriducibilmente vive, in grado di irrompere nella vita di noi lettori, di incidersi nella nostra memoria, di cambiare insieme a noi.
22,00 20,90

Il canone americano. Lo spirito creativo e la grande letteratura

Harold Bloom

Libro: Copertina morbida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2017

pagine: 609

I "dàimon" per i filosofi greci erano gli esseri superiori, a metà strada fra il divino e l'umano; per Bloom sono gli scrittori dotati di un'intensità tale da elevarli verso il sovrasensibile: Whitman, Melville, Emerson, Dickinson, Hawthorne, James, Twain, Frost, Stevens, Eliot, Faulkner e Crane. Ritroviamo un'idea di letteratura esigente, idiosincratica, che è sempre anche una "guerra del gusto". Ma quando Bloom spiega perché l'amore per un poeta non si può spiegare, o perché Whitman gli ha letteralmente salvato la pelle, è chiaro che il merito principale di questo libro è di regalare ancora una volta il racconto di un'esperienza di lettura unica, non tanto diversa dalla vita, che fa corpo con la vita.
18,00 17,10

Shakespeare. L'invenzione dell'uomo

Shakespeare. L'invenzione dell'uomo

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: Rizzoli

anno edizione: 2003

pagine: 575

Analizzando le opere maggiori di Shakespeare, Bloom dimostra che il drammaturgo, più che semplici ruoli teatrali o personaggi, ha creato vere e proprie personalità. Dopo oltre 12 anni trascorsi a studiarlo e a insegnarlo, Bloom si arrende, ammirato, alla mente del "bardo" che, lungi dal "riprodurre la natura", ha inventato l'uomo, i percorsi e i motivi della sua psiche, scendendo a profondità non ancora completamente spiegate e comprese, nemmeno da Freud. I personaggi shakesperiani sono più vivi della vita stessa, come il pubblico di allora e di oggi percepisce bene al di là di ogni velleitaria analisi critica o messinscena teatrale.
12,00

Il canone occidentale. I libri e le scuole delle età

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: Rizzoli

anno edizione: 2008

pagine: 588

Quali sono i testi e gli scrittori su cui la civiltà occidentale ha edificato la sua letteratura? Come conciliare il gusto personale con il bisogno di condividere un patrimonio comune? Da Dante a Shakespeare, da Molière a Goethe, da Cervantes a Tolstoj, Harold Bloom ha individuato ventisei autori, prosatori e drammaturghi che non si può non conoscere e dedica loro pagine di studio diventate un patrimonio straordinario. Opera profondamente personale, controversa, discussa, letta in tutto il mondo, "II Canone occidentale" è un saggio sui classici diventato, a sua volta, un classico degli studi letterari.
15,00 14,25

Kafka, Freud, Scholem. La forte luce del canonico

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2025

pagine: 112

«Scholem, in modo specifico, Freud, in modo più indiretto, e Kafka, nel suo modo ambiguo e spettrale, dimostrano che ogni tradizione normativa, come ogni personalità normativa, è sopra tutto una serie di maschere mobili. Quel che si maschera è il cambiamento e la necessità del cambiamento. Il giudaismo normativo ha le sue imponenti continuità, che però non sono così imponenti né così continue come dicono di essere. Osservando i miei numerosi studenti, rifletto sulla guisa in cui molti di loro sono, in un modo o nell’altro, ebrei: in modo confuso, ambivalente, ambiguo e parziale. Le cose stanno così e così staranno. Quel che si dà come giudaismo normativo non parla loro, come non parla a me. Kafka, Freud e Scholem, triade dissimile ma inevitabile, parlano ai miei studenti come parlano a me. L’alta cultura ebraica, intellettualmente parlando, è oggi un amalgama di letteratura fantastica, di psicoanalisi e di una specie di Cabala. Come un’alta cultura ebraica possa proseguire in assenza di un giudaismo, è una questione assai curiosa. Ma, se anche dovesse svilupparsi un giudaismo, per venire incontro alla questione, sembra improbabile che una tale spiritualità possa avere una certa continuità con la tradizione normativa. È più probabile che qualsiasi spiritualità di questo tipo riceverebbe la sua informazione ebraica dagli scritti di Kafka, di Freud e di Gershom Scholem».
14,00 13,30

Il canone occidentale. I libri e le scuole letterarie delle diverse età

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: Rizzoli

anno edizione: 2025

pagine: 576

Quali sono i testi e gli scrittori su cui la civiltà occidentale ha edificato la sua letteratura? Quali caratteristiche rendono un’opera o un autore “canonici”? E come si può conciliare il gusto personale con il bisogno di condividere un patrimonio comune? Da Dante a Shakespeare, da Molière a Goethe, da Cervantes a Tolstoj, Harold Bloom – forse il più influente critico letterario degli ultimi decenni – individua in questo volume ventisei autori, prosatori e drammaturghi che hanno fondato il nostro modo di leggere, scrivere e pensare. E spiega, con il suo stile unico capace di unire preparazione, passione e ironia, perché “tutti hanno, o dovrebbero avere, un elenco di libri da leggere in vista del giorno in cui, fuggendo dai nemici, faranno naufragio su un’isola deserta”. Opera profondamente personale, controversa, discussa, letta in tutto il mondo, "Il Canone occidentale" è una lettura imperdibile per qualunque appassionato di letteratura, un saggio sui classici diventato, a sua volta, un classico degli studi letterari.
16,00 15,20

Catene incantate. Tecniche e rituali nella mistica ebraica. Ediz. italiana e inglese

Moshe Idel

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2019

pagine: 320

«Non c'è cosa, nemmeno la più infima del mondo, che non sia connessa agli anelli della catena e tutto si collega nel suo segreto». Moshe Idel indaga qui i contenuti di questo segreto, riconsiderando il rapporto fra il misticismo ebraico e i rituali tradizionali dell'ebraismo. Mentre le impostazioni classiche della ricerca leggono gli insegnamenti cabalistici principalmente dal punto di vista teologico, la proposta di Idel è di "partire dal basso", dalle pratiche rituali e dalla loro trasformazione in tecniche per il raggiungimento di un contatto con il divino. "Catene" e "corde" intessute di lettere e nomi ebraici attraversano l'universo, permettendo ai mistici di ascendere ai livelli più alti e di attirare in basso la potenza divina. Le dinamiche della vita religiosa ebraica vengono così reinterpretate nei circoli cabalistici e hassidici mediante l'immaginario di un "mondo incantato", presieduto da forze divine che non risiedono solamente nelle sfere più alte, ma possono essere colte nella recitazione del Nome divino, nello studio della Torah o finanche nella voce della preghiera. Prefazione di Harold Bloom.
27,00 25,65

Visioni profetiche. Angeli, sogni e resurrezione

Harold Bloom

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2022

pagine: 192

«Mi propongo di mostrare come quattro delle inquietudini che sempre più ci tormentano siano tra loro necessariamente legate: l’angelologia, l’aspetto in qualche maniera premonitore presente nei sogni, l’esperienza della pre-morte e l’avvicinarsi del millennio (variamente collocato nel 2000 o nel 2001 o nel 2033). La fusione di questi materiali è assai antica rispetto alla nostra attualità, e può essere fatta risalire alla Persia e alla Palestina arcaiche, all’Arabia, alla Provenza e alla Spagna medievali. Sono ricorso alla gnosi cristiana, al sufismo sciita musulmano e alla cabala ebraica come fonti esplicative perché ciascuna di esse fornisce interpretazioni persuasive dei legami tra angeli, sogni, viaggi ultraterreni o manifestazioni di corpi astrali e attese messianiche. Esistono altre tradizioni esoteriche al cui interno si ritrovano questi elementi, ma forse non con l’evidenza e la rilevanza che assumono per gnostici, sufi e cabalisti. Sembra esserci un orientamento comune, forse di natura ermetica, nella gnosi, nella teosofia sufi e nella cabala, che in questa sede cercherò di sviluppare in un modo che possa far luce su certi aspetti dell’arcano che oggi interessa tanti di noi, scettici e credenti in egual misura». Con uno scritto di Federico Ferrari.
25,00 23,75

Rovinare le sacre verità. Poesia e fede dalla Bibbia a oggi

Harold Bloom

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 192

In questo libro - costituito dall'ampliamento delle Charles Eliot Norton Lectures, pronunciate nel 1987-1988 alla Harvard University - Harold Bloom esamina con sguardo maestoso la letteratura dell'occidente dall'Antico Testamento a Samuel Beckett. Rilegge provocatoriamente lo scrittore yahvista, Geremia, Giobbe, Giona, l'«Iliade», l'«Eneide», la «Divina Commedia», l'«Amleto», «Re Lear», «Otello» ed «Enrico IV», il «Paradiso perduto» e «Milton», opere di Wordsworth, Freud, Kafka e Beckett. «Non si può attribuire il primato della forza narrativa all'uno piuttosto che all'altro. Possiamo soltanto dire» afferma Bloom «che il Genesi e l'Esodo, l'«Iliade»e l'«Odissea», fissano i parametri della forza letteraria ovvero del sublime, e che dopo di loro giudichiamo Dante, Chaucer, Cervantes, Shakespeare, Tolstoj e Proust secondo questi criteri».
22,00 20,90

L'angoscia dell'influenza. Una teoria della poesia

Harold Bloom

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2021

pagine: 176

«La storia della poesia, come il nostro libro vuole dimostrare, dev'essere considerata indistinguibile dall'influenza poetica, poiché i poeti forti costruiscono tale storia travisandosi l'un l'altro, in modo da liberare un nuovo spazio alla propria immaginazione. Il mio interesse è per ora unicamente rivolto ai poeti forti, alle figure maggiori che hanno avuto la tenacia di lottare, anche fino alla morte, coi propri precursori forti. I talenti deboli tendono a idealizzare; le figure di vasta immaginazione invece si appropriano dell'esistente. Ma niente si ottiene per niente, e l'autoappropriazione comporta dunque enormi angosce di indebitamento, poiché quale autore forte vorrebbe riconoscere ch'egli non è riuscito a creare con le sue sole forze?»
21,00 19,95

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