Libri di I. Riva Macerata
La festa dei frutti. Da dove viene la frutta che mangiamo
Gerda Muller
Libro: Copertina rigida
editore: Babalibri
anno edizione: 2017
pagine: 40
Perché la clementina si chiama così? Dove si nascondono i semi delle fragole? Quale frutto, in un primo tempo, si chiama uva spina cinese? Come si fa a separare le castagne dai ricci senza pungersi? Il nuovo libro di Gerda Muller offre risposte sorprendenti a tutte queste domande e a molte altre. Ma attenzione: bisogna procurarsi un bel cesto pieno di frutta prima di cominciare a leggere! Infatti questo libro, oltre a placare la sete di conoscenza, mette anche l'acquolina in bocca e fa venir voglia di mangiare un frutto. Età di lettura: da 7 anni.
Dèi e dee della Grecia spiegati ai giovani
Pauline Schmitt Pantel
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2012
pagine: 101
Come sono nati gli dèi? Perché sono oggetto di culto? Che cos'è l'Olimpo? Che importanza rivestono le divinità di sesso femminile? Pauline Schmitt Pantei soddisfa tutte queste domande e altre ancora. Accanto alle figure mitologiche più conosciute, delinea il ritratto di divinità meno note ma che ebbero un'influenza fondamentale sulla civiltà greca, offrendoci una serie di "istantanee" su un mondo solo apparentemente lontano. Un libro per tutti coloro che desiderano rendere più attuali le proprie conoscenze nel campo della mitologia greca o scoprire per la prima volta le avventure di dèi ed eroi e, al contempo, un'occasione per apprezzare un sistema aperto e tollerante che ha consentito alla civiltà greca di espandere la sua influenza culturale senza combattere "guerre di religione", ma semplicemente assimilando e facendo propri i valori dei popoli con cui entrava in contatto.
Scrivere
Daniel Pennac
Libro: Copertina rigida
editore: Archinto
anno edizione: 2008
pagine: 74
Un curioso album che raccoglie 50 disegni di Daniel Pennac che hanno come protagonista una penna stilografica. Una vecchia Waterman che, a seconda dell'umore dell'autore, si trasforma in termometro, fa la siesta su una sdraio, o si sbuccia come una banana. Qui, una mano lancia una stilografica, come fosse una freccetta, verso un bersaglio che nei suoi cerchi concentrici rappresenta i diversi premi letterari, là la stilografica si consuma nel posacenere come la sigaretta dello scrittore che sa che, forse, l'ispirazione si è ridotta a un mozzicone. C'è poi la stilo-bolide, la stilo-atleta pronta a correre i cento metri, la stilo-culturista. Ci sono le stilografiche simili a proiettili nella cartucciera del panflettista e la stilo che viene fucilata. Il tutto rappresentato con il consueto fine umorismo e l'acuto spirito di osservazione di Pennac, che in questo caso, anziché con le parole, si esprime attraverso il disegno.