Libri di I. Sforza
Horti hesperidum, Roma 2015, fascicolo I. Studi di storia del collezionismo e della storiografia artistica. Volume Vol. 1
Libro: Libro rilegato
editore: Universitalia
anno edizione: 2015
pagine: 265
Una riflessione sul tema delle 'immagini vive' non può prescindere da quanto Jean-Pierre Vernant scrisse a proposito del kolossós : sulle sue pagine, ancora oggi davvero illuminanti, riteniamo opportuno attirare l'attenzione dei lettori del primo tomo di questo fascicolo di Horti Hesperidum, dedicato all'esame di testimonianze risalenti al monto antico, in particolare greco-romano. Il termine kolossós, di origine preellenica, esprimeva inizialmente l'idea di qualcosa di eretto' che avesse funzione di segnacolo sepolcrale, prima ancora che di vera e propria statua, per passare ben presto a indicare effigi di proporzioni gigantesche, 'colossali' appunto, secondo l'accezione odierna. La stretta attinenza del kolossós al contesto funerario, come ha bene evidenziato Hans Belting a proposito dei teschi di Gerico risalenti al 7000 a.C. circa, rivestiti di calcare e dipinti come volti di statue o maschere, si esplica nella sua funzione di sostituto della persona viva...
Le storie del diluvio
Hermann Usener
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2010
pagine: 304
Le storie del diluvio, composto nel 1899, è uno degli esiti più originali e maturi della ricerca storico-religiosa di Hermann Usener. Lo studioso vi svolge ben più di un'analisi comparativa delle fonti babilonesi, semitiche, indiane e soprattutto greche del diluvio. Partendo dalla figura dell'eroe protagonista, Deucalione, che Usener interpreta come un giovane dio della luce portato sulle onde, prende in considerazione le varianti regionali del mito greco, ambientato di volta in volta sul Parnaso, sull'Otri, sul Gerania, fino alle aree ellenizzate della Siria, dove sorge una Gerapoli Bambyce, e della Frigia, dove la città di Apamea Kibwtov ricorda nel nome l'arca del diluvio. Attraverso la disamina, audace e rigorosa, dei simboli della luce, della nave e del pesce, lo studioso mira alla "comprensione dell'immagine mitica, nella sua molteplicità e ambiguità". L'intero saggio appare come una ricerca del nocciolo del racconto mitico, Mythenkern, avviluppato dalle successive rielaborazioni letterarie: il motivo dell'eroe trasportato sulle acque in un'arca fino alla cima di un monte è comune a tutti i miti del diluvio. Il massimo risultato raggiunto da Usener in questo saggio, che precorre la fondamentale teorizzazione del 1904, Mitologia, consiste dunque nella messa a punto di un nuovo metodo per lo studio 'scientifico' del mito.
San Ticone
Hermann Usener
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2007
pagine: 184
Lo studio sulla Leggenda di san Ticone - che, secondo le poche notizie in nostro possesso, fu vescovo di Cipro e feroce avversario dei culti pagani verso la fine del IV secolo - costituisce, dopo l'indagine su santa Pelagia di Gerusalemme, la seconda e più matura prova degli interessi per l'agiografia del grande ed eclettico filologo e storico della religione classica Hermann Usener. Seguendo i dettami e gli influssi del trend storico religioso coevo, il personaggio di Ticone viene ricollegato alla figura di una divinità pagana dal carattere agreste e connessa ai riti di rigenerazione e fertilità. Si tratta di un'interpretazione ardita e stimolante, in un'indagine condotta con maestria filologica, che, sebbene non tutte le tesi proposte in questo saggio possano essere accolte, contribuisce non di meno a gettar luce sui legami, a volte evidenti, altre volte più oscuri, tra l'antica religione greca e il nuovo culto cristiano, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti più popolareggianti e la persistenza di pratiche folkloriche. Il saggio è qui presentato per la prima volta in traduzione italiana, con un'Introduzione di Ilaria Sforza che ne mette puntualmente in luce le caratteristiche di novità.