Libri di Ignazio Tantillo
Senatori romani nel Pretorio di Gortina. Le statue di Asclepiodotus e la politica di Graziano dopo Adrianopoli
Libro: Libro in brossura
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2021
pagine: 274
Nell'anno 383 d.C., presso la residenza appena ultimata del governatore della provincia di Creta, vennero erette una quindicina di nuove statue. Questo gruppo di monumenti costituisce un dossier documentario per molti versi enigmatico. Le statue, decretate dalle autorità locali e realizzate dall'allora governatore, raffiguravano alcuni tra i più importanti senatori dell'epoca, la maggior parte dei quali non sembra aver avuto legami con l'isola. Quale ragione spinse i cretesi a onorarli? Un riesame del contesto archeologico, dei supporti, dei testi epigrafici e soprattutto un inquadramento di questa singolare iniziativa nel contesto delle vicende di quegli anni, permette di avanzare nuove ipotesi sull'aspetto originario di questo ciclo monumentale, di chiarire alcuni importanti problemi di prosopografia e di storia amministrativa, nonché di collegare la manifestazione di riconoscenza dei cretesi per i senatori romani alla politica fiscale dell'imperatore Graziano.
L'imperatore Giuliano
Ignazio Tantillo
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: 148
Giuliano, oggi conosciuto come l'Apostata (cioè 'il traditore'), a sei anni sopravvisse alle stragi che dopo la morte di suo zio Costantino eliminarono quasi interamente il ramo cadetto della famiglia regnante. Giuliano trascorse il resto della sua infanzia in un esilio dorato e perfezionò poi la sua educazione, studiando retorica e filosofia, in diverse città dell'oriente ellenistico. Le esperienze maturate allora lo spinsero ad abbandonare il cristianesimo e ad abbracciare il culto degli dei tradizionali. Richiamato a corte nel 355 e nominato Cesare (imperatore 'in seconda') dal cugino Costanzo II, si distinse in Gallia per le sue doti di generale e di amministratore. Nel 361 fu proclamato Augusto dalle sue truppe e di lì a poco, con la morte del cugino, si ritrovò unico sovrano dell'impero. Rivelate finalmente le sue vere simpatie religiose, Giuliano intraprese una politica di restaurazione del paganesimo, ma il progetto non poté compiersi per la sua prematura scomparsa.