Libri di Irene De Puig
Persensare. Percepire, sentire, pensare da sei a sette anni. Manuale per insegnanti e educatori
Irene De Puig
Libro
editore: Edizioni Junior
anno edizione: 2014
pagine: 208
Unendo i verbi "percepire", "sentire" e "pensare", il libro prende spunto dal racconto Pébili, a cui si accompagna, per "giocare a pensare con i sensi", ossia esplorarne le possibilità educative, tanto nell'aspetto percettivo quanto in quello estetico ed etico. Vengono così offerte ai docenti della scuola primaria indicazioni e proposte di lavoro, per ciascuno dei capitoli del racconto, che si avvalgono del linguaggio verbale e non verbale, delle espressioni artistiche e di attività poetiche, narrative, ludiche e musicali. Il programma è dedicato in particolare al primo ciclo di istruzione e costituisce parte integrante del progetto NORIA.
Pébili
Irene De Puig, Manuela Gomez
Libro
editore: Edizioni Junior
anno edizione: 2014
pagine: 32
Pébili è il nome del dispettoso folletto che convive con una coppia di bottegai e uno studente in subaffitto in una casa del centro storico di una città. Il racconto, ispirato a una narrazione di Apelles Mestres e a una fiaba di Hans Christian Andersen, ricostruisce il mondo dei folletti e della notte. Rivolta in particolare ai bambini e alle bambine dai sei ai sette anni, la storia, magica, sorprendente e dal finale aperto, rappresenta anche una riflessione sui cinque sensi. Un manuale, dal titolo "Persensare", completa il racconto con proposte di attività di ampliamento e riflessione per ciascun capitolo di Pébili.
Giocare a pensare con le storie
Irene De Puig, Angélica Sátiro
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Junior
anno edizione: 2006
pagine: 64
Sei fiabe per attività "filosofiche" con i bambini. Le fiabe (e le illustrazioni) sono il supporto per lo sviluppo delle attività proposte nel manuale per l'insegnante.
Giocare a pensare. Proposte per imparare a pensare
Irene De Puig, Angélica Sátiro
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Junior
anno edizione: 2006
pagine: 244
Giocare a pensare rappresenta un’incursione della Filosofia per i bambini nella scuola dell’infanzia. Un’incursione assai opportuna e utile, in grado di fornire parecchi spunti di riflessione relativi su contesti educativi in cui si lavora con bambini dai tre ai sei anni, ai differenti tipi di progettualità, ai contenuti considerati importanti, alle diverse metodologie di lavoro adottate. Gli effetti della proposta teorica e operativa contenuta in Giocare a pensare, potranno ovviamente essere assai diversi a seconda delle fisionomie istituzionali e delle biografie professionali che si troveranno a prenderla in considerazione. Il curricolo della Philosophy for children fornisce, a chi intende condividerne la proposta, dei materiali di supporto. Quella che potremmo chiamare la dotazione standard o classica prevede solitamente una raccolta di brevi racconti o novelle che riferendosi alla quotidianità affrontano di fatto temi di rilevanza filosofica e sono pertanto utili per avviare la riflessione. Questo materiale è accompagnato da una Guida pedagogica per gli insegnanti che offre una serie di proposte di discussione e di esercizi volti, caso per caso, a esercitare l’interrogazione e il confronto su tematiche specifiche. Coerentemente con questi presupposti anche la proposta di Giocare a pensare è affidata concretamente a due strumenti: un libro di favole per i bambini e un manuale per gli insegnanti. Il primo Giocare a pensare con le favole raccoglie sei fiabe tradizionali e note. A questa raccolta si fa esplicito riferimento quando si propongono attività che hanno per oggetto la lettura e la rappresentazione di favole. Quanto al materiale per gli insegnanti, la parola manuale non deve né spaventare né fuorviare: si tratta di uno strumento indispensabile per orientare e rassicurare l’insegnante – in questo caso di scuola dell’infanzia – che intenda avventurarsi sul terreno della Philosophy for children alla scuola dell’infanzia. Si tratta di un primo utilissimo orientamento, che non può assolutamente essere coniderato sufficiente e che ha bisogno di un lavoro di familiarizzazione, adattamento e personalizzazione da parte di ciascun insegnante a cui deve accompagnarsi un’esperienza personale relativa alla metodologia che la Philosophy for children adotta e suggerisce di adottare.