Libri di JACQUES LACAN
Il mio insegnamento e Io parlo ai muri
Jacques Lacan
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2014
pagine: 161
Questo testo raccoglie due gruppi di conferenze: le prime tre, pubblicate nella parte intitolata "Il mio insegnamento", sono state tenute tra il 1967 e il 1968 rispettivamente a Lione, Bordeaux e Strasburgo. Il metodo di Lacan, qui, è quello di partire da ciò che tutti sanno. Poi, insensibilmente, con astuzia, come per gioco, fa sprizzare a cascata concetti sorprendenti: un pensiero che non si pensa da sé; un inconscio che è linguaggio; un linguaggio che sta "sul cervello come un ragno"; una sessualità che "fa buco nella verità"; un Altro in cui questa verità si inaugura; un desiderio che ne viene generato, e che ne viene fuori solo a prezzo di una perdita, sempre; e l'idea che tutti questi paradossi corrispondano a una logica, distinta da quello che viene chiamato "lo psichismo". Il secondo gruppo di testi riunisce sotto il titolo "Io parlo ai muri" tre dei sette "incontri" all'Ospedale Sainte-Anne, che Lacan pronunciò per i medici psichiatri "internes" tra il 1971 e 1972. I muri sono quelli della cappella di Sainte-Anne. Lacan vi ritrova la sua giovinezza come medico psichiatra dell'ospedale. Si diverte, improvvisa, si lascia andare. L'intenzione è polemica: i suoi migliori allievi, avvinti dall'idea che l'analisi faccia il vuoto di ogni sapere preliminare, hanno issato la bandiera del non-sapere, preso da Bataille. No, dice Lacan, la psicoanalisi procede con un sapere supposto, quello dell'inconscio.
Il seminario. Libro XVI. Da un Altro all'altro (1968-1969)
Jacques Lacan
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 435
In «Da un Altro all'altro» Lacan confronta il significante e il godimento, esplora l'antinomia tra un "Altro" del sapere e l'"altro" del godimento. Altro del sapere che è il luogo della verità, la cui consistenza però, diversamente da quanto afferma Cartesio, non è garantita da nessuna parte. Per contro, l'essere umano trova la propria coerenza in un solo elemento consistente: l'oggetto 'a', nel quale prende forma, in modo personalizzato e singolare, il suo godimento. Dal rapporto che si costituisce tra il godimento e il significante si libera una funzione supplementare che Lacan chiama con un termine coniato a partire dal plusvalore di Marx: plusgodere. Assistiamo quindi a degli spostamenti concettuali. Il primo riguarda la ripetizione. Non si tratta più della ripetizione significante ma della ripetizione del godimento. Tuttavia la ripetizione del plusgodere ha grandi connessioni con il significante – ed è per questo che Lacan fa ricorso alla matematica e alla scommessa di Pascal. Questa è essenzialmente una scommessa sul godimento, dove il godimento è messo in gioco tramite dei significanti. Per chiarire quanto viene lasciato in ombra da Pascal, Lacan si serve di Fibonacci, dando avvio a un movimento che punta a superare il mito per coglierne la logica. Un altro spostamento riguarda il parlante. Lacan non utilizza più il termine soggetto, che vale come soggetto dell'inconscio, ma ricorre al termine "Io", il quale esprime il soggetto della parola dove in gioco c'è anche il godimento e che prelude al "parlessere", concetto forgiato da Lacan per designare in un corpo il connubio tra la Cosa che parla, l'inconscio, e la Cosa che non parla, l'es.
Il seminario. Libro XIX... o peggio. 1971-1972
Jacques Lacan
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 272
In questo Seminario Lacan tratta dell'uomo e della donna. Per essere precisi tratta del loro rapporto, a proposito del quale l'immaginazione ha da sempre alimentato piacevoli illusioni e struggenti passioni, e rispetto al quale la cultura ha prescritto, secondo i tempi, ciò che è bene e ciò che è male. In realtà sia la poesia, in modo suggestivo, sia la società, che accentua il disagio di questo rapporto, sono come dei veli che coprono un buco: un buco nel reale. Lacan propone un'inedita definizione: «Non c'è rapporto sessuale». Questo non vuole dire che non ci possano essere quei rapportini, così li chiama, che fanno la delizia e la croce del genere umano. Vuol dire invece che tra l'uomo e la donna non c'è, a priori, nessun accordo né armonia alcuna. Difetto che non dipende né dall'uno né dall'altra, poiché la chiave è da ritrovare soltanto in quello che Freud ha chiamato inconscio e che Lacan cerca di precisare sviluppando una nuova logica. È l'inconscio che rende impossibile che di due si arrivi a fare uno. Eppure l'uno-tutto-solo c'è. Al non c'è del rapporto sessuale si oppone il c'è dell'Uno, il quale è solo nel suo godimento, e questo vale per qualunque corpo parlante, che sia dell'uno o dell'altro sesso. Qui inizia l'ultimo insegnamento di Lacan. Sembra che Lacan ripercorra strade conosciute, e invece è tutto diverso: l'Altro non è quello che conoscevamo, e neppure il desiderio, addirittura neppure il godimento. L'inconscio stesso, che Lacan più avanti chiamerà parlessere, si situa ormai sotto l'egida dell'Uno nella dimensione del Reale.
Seminario di Lettura della Prefazione di Jacques Lacan. A «Risveglio di primavera» di Frank Wedekind
Colette Soler, Jacques Lacan, Frank Wedekind
Libro: Libro rilegato
editore: Collegio di Clinica Psicoanalitica aps - Spazio Clinico di Praxis FCL in Italia
anno edizione: 2024
pagine: 224
Questo libro di Colette Soler riprende il Seminario di lettura della Prefazione di Lacan a Risveglio di primavera, di Wedekind, tenuto presso l’Ospedale Sainte-Anne nel quadro degli insegnamenti del Collegio di clinica psicoanalitica di Parigi, l’anno 2017-2018, pubblicato dalle Éditions Nouvelles du Champ lacanien. La Prefazione che Jacques Lacan scrive nel 1974 per l’opera di Wedekind, Risveglio di primavera è, così come dovrebbe essere, un omaggio all’autore. Seguendo le orme del volume dell’edizione Gallimard di Risveglio di primavera, del 1974, anche questo libro include la versione integrale del testo di Frank Wedekind Risveglio di primavera – ormai introvabile in italiano – e gli Interventi di Sigmund Freud su Risveglio di primavera, estratti dalle Minute della riunione della Società psicologica del mercoledì, Vienna, nel 1907, a cui rinviano tutte le citazioni del testo.
Dei Nomi del Padre-Il trionfo della religione
Jacques Lacan
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: 117
«Nomi del padre» è una nuova formulazione di Lacan della funzione del mito di Edipo studiato da Freud. Vi si trovano legati il simbolico e l'immaginario. La traduzione di questa funzione sotto la dicitura «Nomi del padre» permette a Lacan di liberarla dell'aspetto immaginario che conserva nel mito e di farla diventare quel punto di struttura che nella clinica psicanalitica determina la separazione tra nevrosi e psicosi. Ne «Il trionfo della religione» l'autore si scosta dal materialismo freudiano affermando che solo la religione si fa carico delle angosce del reale.
Il mito individuale del nevrotico e altri saggi
Jacques Lacan, Jacques-Alain Miller
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1986
pagine: 196
Jacques Lacan rimane, fra tutti i seguaci di Freud, un personaggio discusso. Per alcuni è l’interprete autorevole del testo freudiano, il tenace difensore dell’etica della psicoanalisi, il geniale operatore del transfert nella pratica clinica. Per altri, Lacan è il riduttore della teoria analitica alla linguistica, l’innovatore senza scrupoli della tecnica freudiana, l’analista selvaggio per eccellenza. Al contrario di Freud, Lacan non si presta a facili letture. Ma questo non implica che debba prestarsi solo a letture approssimative e rapsodiche come quelle che abbiamo visto sorgere un po’ dovunque. Tale è la scommessa di questo libro: sottrarre Lacan alle facili (e spesso mistificatorie) suggestioni culturali che se ne sono fatte una bandiera, e collocarlo, e quindi comprenderlo, come psicoanalista. I mezzi con cui questo libro cerca di raggiungere il suo scopo sono fondamentalmente due: 1) presentare le idee chiave di Lacan (“l’inconscio strutturato come un linguaggio”, “l’uomo è un soggetto diviso”, eccetera) nel contesto in cui sono sorte e per la prima volta sono state introdotte. 2) Comprendere tali idee nell’ambito che ad esse compete, dal quale sono sorte e per il quale sono state pensate: la teoria e la clinica psicoanalitica. Con ciò sono già giustificate, a un tempo, la scelta dei testi lacaniani qui presentati e la funzione dei saggi che li accompagnano.
Il seminario. Libro XVII. Il rovescio della psicoanalisi (1969-1970)
Jacques Lacan
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2001
pagine: 294
Lacan tenne il seminario dal titolo "Il rovescio della psicanalisi" - il diciassettesimo del suo insegnamento - nell'anno accademico 1969-1970. I fatti del maggio '68 non esulano dalla tematica del seminario né per le implicazioni concrete, nè soprattutto perchè Lacan vi sviluppa una teoria del potere che ha il suo fulcro nel "discorso del padrone", esatto rovescio del discorso della psicoanalisi. Il discorso del padrone, infatti, è incentrato sul potere del significante, mentre nel discorso della psicoanalisi il potere non è accordato al significante ma a ciò che lo causa. "Il rovescio della psicoanalisi" è dunque un seminario critico nei confronti di Freud.
Scritti
Jacques Lacan
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Einaudi
anno edizione: 2002
pagine: XXIV-927
Gli «Scritti» del grande psicoanalista francese a quasi trent'anni di distanza dal loro prima apparizione in Italia (1974) vedono immutata la forza teorica dell'autore. Volutamente non sistematici, questi appunti, interventi, recensioni di varia natura testimoniano la "rivoluzione epistemologica" di Lacan, artefice di un ritorno a Freud attraverso l'analisi del linguaggio.
Il seminario. Libro XI. I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi (1964)
Jacques Lacan
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 291
Il volume, qui presentato in seconda edizione e una nuova traduzione, contiene il seminario pronunciato da Lacan nel 1964 che segna una svolta fondamentale nel suo insegnamento. È infatti il momento della rottura con l'Associazione internazionale freudiana e della fondazione della sua Scuola, l'Ècole freudienne de Paris.
Il seminario. Libro V. Le formazioni dell'inconscio 1957-1958
Jacques Lacan
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2004
pagine: 529
Un seminario in cui Lacan persegue l'avanzamento teorico e clinico della grande lezione di Freud con stile brillante e antisistematico. Il periodo compreso fra il 1957 e il 1958 è di cruciale importanza per la ricerca psicoanalitica di Lacan: sono gli anni in cui trasforma l'Edipo freudiano in una metafora e il fallo in significato e in cui si definiscono i suoi studi sulla psicosi e sulla direzione della cura. In costante dialogo con le sue amicizie intellettuali - da Jackobson a Lévi-Strauss, a Queneau - prende in giro François Dolto, commenta un libro di Leiris, racconta a modo suo "Il balcone" di Genet, fa riferimenti alla politica francese o ai classici come Aristofane e Molière, tratteggia una serie di ritratti dei casi di nevrosi.
I complessi familiari nella formazione dell'individuo
Jacques Lacan
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2005
pagine: 104
Con questo breve testo redatto nel 1936 per la voce "La famiglia" dell'"Encyclopédie francaise" Lacan, partendo dall'inserzione dello stadio dello specchio - il conflitto tra l'Io e il suo doppio idealizzato - nel quadro teorico freudiano, rifonda tutto l'impianto teorico psicoanalitico che ruota intorno al complesso edipico.
Il seminario. Libro II. L'io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicanalisi (1954-1955)
Jacques Lacan
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: 376
"L'io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicoanalisi" è un seminario che Lacan tenne un anno dopo aver iniziato, a Roma, nel 1953, quello che chiamerà "il mio insegnamento". Come in tutta la prima serie dei suoi Seminari, e cioè praticamente fino al 1964, Lacan si dedica alla rilettura del testo freudiano. È il suo ritorno a Freud. In realtà non si tratta solo di una ripresa dei punti cardine della psicoanalisi in uno studio accurato, ma di una critica altrettanto accurata che potremmo chiamare metodologica: perché il testo freudiano sia leggibile e operativamente efficace nella cura psicoanalitica, occorre che i concetti freudiani prendano posto correttamente e, per farlo, è necessario uno strumento. Lo strumento che Lacan utilizza è la triade composta da immaginario, simbolico e reale. Per esempio, in questo Seminario, Lacan indica chiaramente che non è la stessa cosa, e nella pratica clinica non si hanno gli stessi effetti, quando l'io è considerato sul suo versante immaginario e quando lo è sul suo versante simbolico o ancora sul suo versante reale, sebbene quest'ultimo concetto sarà veramente esplicitato solo pia tardi. L'io di cui parla Freud è costituito a partire da identificazioni e da rapporti duali, ma è anche l'io che parla, l'io che sogna. Lacan distingue quindi l'io in quanto costruzione immaginaria, che ha valore di oggetto, dall'io in quanto soggetto che è una funzione simbolica.