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Libri di Jean Teulé

Maledetto Baudelaire!

Jean Teulé

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2022

pagine: 432

Per Lombroso, il suo ritratto mostrava talmente «il tipo del megalomane» che chiunque «l’avrebbe indovinato pazzo». Per Gottfried Benn, era un tossicodipendente che attestava con certezza che il genio non è salute, ma malattia, frutto di «tutto ciò che tende a incompatibilità, squilibrio, imbastardimento». Su Charles Baudelaire esiste una vasta letteratura che attinge al legame indissolubile tra genio e follia, tra degenerazione della vita biologica, per dirla alla Benn, e altezza dello spirito, della purezza dell’arte. Nessuno, però, prima di Jean Teulé ha dedicato a Baudelaire un romanzo in cui la sua breve vita – morì a quarantasei anni – non è altro che un costante, continuo oltraggio al fatto stesso di essere al mondo. Ogni vita condotta all’insegna dell’oltraggio, si sa, deve essere stata a sua volta oltraggiata. Jean Teulé, romanziere di Saint-Lô, indica l’infanzia come scena dell’insanabile ferita inferta al piccolo Charles. Da chi? Naturalmente da Caroline Archimbaut-Dufays, la madre le cui carezze inebriano il bambino e che, dopo la morte del padre, il vecchio François Baudelaire, osa gettarsi nelle braccia di un bell’ufficiale di trentanove anni anziché nelle sue. È la brusca apparizione dell’anormale, il dolore che accompagnerà il gracile Charles per il resto dei suoi giorni. Caroline ha permesso che un intruso prendesse il suo posto. Caroline è una donna. Che cosa rimane allora se non oltraggiare tutte le donne? Ecco allora il dandy «preferire le donne vili, sporche, mostruose» come Sarah la Strabica, «orribile immonda prostituta», l’inferno in cui immergersi con violenza. Ecco la gigantessa esotica, Jeanne Duval, il suo sole nero, con cui sperimentare la crudeltà dei sensi, l’esplosione nelle tenebre. Che cosa resta poi se non oltraggiare sé stessi e sperperare in un battibaleno metà dei centomila franchi d’oro lasciatigli dal padre, ingollare milleseicento gocce di laudano al giorno anziché le sette prescrittegli dal medico per curare la sifilide, andarsene in giro per Parigi con i capelli verdi dritti in cima alla testa, una pecora rosa al guinzaglio e un boa di piume di struzzo fucsia al collo e, infine, morire «sfinito dalla fatica, dalla noia e dalla fame in una vita di miseria» dopo aver usato e abusato di tutto? Come Baudelaire si è immerso nel fango per trovare l’oro della sua poesia, così Jean Teulé si immerge nelle tenebre della vita del grande poeta per mostrare come i suoi versi, così perfetti, così disperatamente moderni, siano inconcepibili senza i demoni che li hanno generati.
18,00 17,10

Il marchese di Montespan

Jean Teulé

Libro: Copertina morbida

editore: BEAT

anno edizione: 2014

pagine: 252

Alla corte di Luigi XIV di Francia, Louis-Henri di Montespan è sulla bocca di tutti. Tutti sanno che la sua magnifica consorte, Françoise de Rochechouart de Mortemart, detta Athénaïs, dama d'onore della regina, è rimasta "ferita sul campo". Di ritorno da una delle sue guerre in cerca di fortuna, Louis-Henri l'ha trovata col ventre rigonfio, e non certo della sua spada, ma di quella di Sua Maestà Luigi XIV, che ha accolto la bella Athénaïs nei lussuosi talami di Versailles, dopo aver scacciato l'avvenente Louise de La Vallière. Da allora il marchese di Montespan, in segno di lutto per il suo amore "ucciso da una canaglia", se ne va in giro con una bizzarra vettura ridipinta di nero che, al posto dei quattro pennacchi agli angoli del tetto, ha gigantesche corna di cervo, che sfacciatamente spiccano anche nello stemma impresso sulle portiere. Un romanzo che ci restituisce lo spirito di un'epoca irresistibilmente frivola e l'avventura di un uomo che, un secolo prima della Rivoluzione francese, incarnò lo spirito rivoluzionario che pose fine all'ancien régime.
9,00 8,55

Rainbow per Rimbaud

Jean Teulé

Libro: Libro in brossura

editore: Nutrimenti

anno edizione: 2010

pagine: 156

Charleville-Mézières, due ore in treno da Parigi, giorni nostri. Robert ha trentasei anni, è alto due metri e dieci, ha lunghi capelli rossi raccolti in una coda di cavallo e arti lunghi e sottili. Dorme in un armadio, su cui ha inciso la parola Battello. Ha imparato a memoria tutte le poesie di Rimbaud e ogni giorno va a rendergli omaggio al cimitero dove è sepolto. Un giorno parte per l'Egitto in compagnia di Isabelle - conosciuta per caso al telefono -, prima tappa di un lungo pellegrinaggio nei luoghi in cui il grande poeta francese è vissuto. Robert sembra uscito di senno e si fa tatuare le poesie di Rimbaud sul viso e sul corpo: vuole penetrare in tutto e per tutto il suo idolo. Il viaggio della coppia prosegue per Dakar, Gorée, Capo Verde. A Tarrafal, Robert e Isabelle non si parlano più, sanno che il loro destino si sta per compiere. Robert non è più in grado di camminare, giace seduto all'interno di un carrello per la spesa che ha trasformato in battello, e si sente finalmente Arthur Rimbaud. L'epilogo è pura poesia.
15,00 14,25

Fiore di tuono

Fiore di tuono

Jean Teulé

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2014

pagine: 205

Hélène Jégado è una ragazza adorabile. Ha occhi cerulei e curiosi che si perdono tra le onde dell'Atlantico e lunghi capelli biondi nascosti sotto un tradizionale copricapo bretone. Inoltre è intelligente, servizievole e bella come i "fiori di tuono" che raccoglie nei campi di fronte a casa. Com'è possibile allora che, solo pochi anni dopo, nel 1851, la polizia la bracchi ritenendola la serial killer più spietata che la Francia abbia mai conosciuto? La spiegazione risiede in un'antica e macabra leggenda celtica che un giorno la madre di Hélène racconta alla figlia: secondo la credenza, la Morte era solita servirsi di "un operaio" di nome Ankou, uno spirito maligno che si incarnava nelle persone e le costringeva a mietere più vittime possibile. Al pari di tutti gli abitanti della Bretagna del Sud, anche Hélène crede ciecamente a quella leggenda. Lo fa perché non ha cultura, certo, ma anche perché quello è l'unico modo che conosce per esorcizzare la paura e giustificare la profonda miseria in cui è costretta a vivere. Così, quando sull'altare di una chiesa in rovina scopre una piccola statua di Ankou e un'incisione - "Non risparmierò nessuno. Né papi né cardinali. Né re né regine" - si sente possedere da una forza nuova, incontenibile, e non ha più dubbi: il Dio del massacro è entrato in lei. Appresi dalla madre tutti i trucchi del mestiere di cuoca, Hélène inizia a girare la Francia...
16,00

Vita breve di un giovane gentiluomo

Jean Teulé

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2011

pagine: 144

14,50 13,78

Il marchese di Montespan

Il marchese di Montespan

Jean Teulé

Libro: Libro in brossura

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2009

pagine: 252

È il 20 settembre del 1668 e il marchese di Montespan è appena arrivato alla corte di Saint-Germain-en-Laye, dove Luigi XIV tiene il suo gran Consiglio. Il suo arrivo non è passato di certo inosservato. Tutti sanno che la sua magnifica consorte, Françoise de Rochechouart de Mortemart, dama d'onore della regina, è rimasta "ferita sul campo". Di ritorno da una delle sue guerre in cerca di fortuna, Louis-Henri l'ha trovata col ventre rigonfio, e non certo della sua spada. La marchesa di Montespan, infatti, è diventata non solo uno dei più bei fiori che Sua Maestà ha colto nel "giardino" della regina, ma la sua favorita. Il marchese di Montespan è sceso dalla sua vettura al centro della corte lastricata e lo sgomento è calato sui volti dei cortigiani. La sua carrozza è stata ridipinta di nero e i quattro pennacchi che ornavano gli angoli del tetto sono stati sostituiti con gigantesche corna di cervo. Le guardie, impressionate, lo lasciano passare e Louis-Henri, bardato anche lui di nero, raggiunge la Sala dei passi perduti. Seguito da ministri e dignitari di corte, il re si ferma al cospetto del marchese e gli chiede il perché del suo abito nero. Dato che l'etichetta impone di scoprirsi il capo al cospetto di Sua Maestà, Louis-Henri si mette in testa un cappello grigio e risponde che porta il lutto per il suo amore, "ucciso da una canaglia". Così comincia la ribellione di Louis-Henri de Montespan, il suo crimine di lesa maestà nei confronti di un dio vivente con la pelle butterata cui tutto è sottomesso.
16,50

O Verlaine!

O Verlaine!

Jean Teulé

Libro: Copertina morbida

editore: Nutrimenti

anno edizione: 2008

pagine: 300

Parigi, 1895, l'ultimo autunno di Verlaine raccontato da un adolescente. Il giovane Henri-Albert Cornuty attraversa a piedi la Francia fino a Parigi per conoscere il suo idolo, il poeta Paul Verlaine. Lo trova malato, indigente in un infimo bordello di rue Descartes. Da quel momento il giovane contadino non abbandonerà più il poeta fino alla sua morte, pochi mesi più tardi, nutrendosi dei suoi versi e proteggendolo a ogni costo dal disprezzo degli accademici e dall'opportunismo di papponi e prostitute. Al suo fianco un'irresistibile combriccola di personaggi bizzarri (la banda dei quattro) che in Verlaine violento, alcolizzato ghiotto di fata verde, donnaiolo e pederasta - riconosce l'immortalità del verso libero, puro e geniale. Un romanzo che si legge come un fumetto o una lunga poesia d'amore.
17,00

Il negozio dei suicidi

Il negozio dei suicidi

Jean Teulé

Libro: Copertina morbida

editore: Vertigo

anno edizione: 2008

pagine: 176

Immaginate una piccola impresa a conduzione familiare, dove da dieci generazioni si vende tutto ciò che può servire per suicidarsi. Il suo slogan è: "Morti o rimborsati!". Ma nessun cliente è mai tornato per lamentarsi... Mishima Tuvache, il padre, specializzato in morti violente, dirige l'azienda con pugno di ferro. Lucrèce, la madre, addetta agli avvelenamenti, confeziona misture fatali. Vincent, il figlio più grande, sta progettando un parco dei divertimenti sul tema del suicidio. Sua sorella Marylin, che si crede inutile, vorrebbe farla finita, ma un Tuvache non può uccidersi, altrimenti chi manderebbe avanti il negozio? Un brutto giorno, però, Mishima e Lucrèce decidono di testare di persona un nuovo articolo: un preservativo bucato, studiato per contrarre malattie veneree. Nasce così Alan, che presenta un orribile difetto, cioè adora la vita. Un bambino del genere rappresenta una vera sventura: consola i clienti, è spiritoso, non smette mai di ridere né di far ridere. Per via di questo figlio felice e snaturato, Mishima cade in depressione e deve assentarsi qualche giorno. Quanto basta ad Alan per rivoluzionare il negozio con l'aiuto di madre, sorella e fratello, contagiati dal suo stesso ottimismo. E alla fine si muore lo stesso. Ma dal ridere.
14,00

Io, François Villon

Io, François Villon

Jean Teulé

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2007

pagine: 320

Questo libro è la biografia romanzata di François Villon, poeta famoso anche per la sua vita sregolata. Nasce probabilmente il 30 maggio del 1431, il giorno della morte di Giovanna d'Arco. Orfano di padre, viene affidato dalla madre, per la quale scriverà poi una delle sue più famose ballate, a un benefattore, Guillaume de Villon, canonico e cappellano, che lo manda a studiare alla Facoltà delle arti di Parigi. Lì apprende il greco e il latino. Abbandona subito gli studi per vivere come un "bohémien ante literam" negli anni successivi alla guerra dei cento anni, colmi di brutalità e di epidemie. Il 5 giugno 1455, in rue Saint-Jacques, uccide un prete in una rissa scoppiata per futili motivi. Scappa da Parigi. Viene catturato e rilasciato. Rapina numerose chiese, mente, frequenta miserabili e notabili, studenti, poeti e re. Nessun sentimento umano gli è estraneo. Dai più sublimi ai più atroci, commette tutti gli atti che un essere umano può commettere. E attraversa come una meteora trent'anni della storia del suo tempo per sparire un bel mattino lungo la via per Orléans.
17,00

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