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Libri di Joan Didion

The White Album

The White Album

Joan Didion

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2015

pagine: 256

Lungo l'infinito nastro di Moebius delle autostrade californiane, nelle hall dei vecchi hotel coloniali affacciati sulle bianche spiagge di Honolulu, negli studi di registrazione con Jim Morrison, a cena con registi svogliati che passano di film in film come nelle comuni losangeline si passa di letto in letto, alle feste con i produttori, nei centri commerciali con la figlia, Joan Didion attraversa gli anni sessanta e settanta, raccontandone bizzarrie, ossimori ed estremi: una giovane Nancy Reagan taglia gambi di rosa nel suo giardino, Charles Manson architetta il brutale omicidio della moglie di Roman Polanski, nei cinema di Bogotà si proiettano film americani vecchi di dieci anni, in una valle vicino a Malibu il giardiniere messicano Amado Vazquez coltiva le orchidee più belle del mondo. Reportage, racconto, diario intimo, prosa lirica: i testi che compongono "The White Album", opera insieme indefinibile e inconfondibile, mettono in evidenza le caratteristiche che i lettori di Joan Didion conoscono così bene dai suoi romanzi e memoriali: la lucidità stilistica e la risolutezza di visione, la testarda fedeltà a se stessa, la capacità di cogliere un dettaglio minuto della vita quotidiana e trasformarlo in emblema. Le aporie del movimento femminista, le molte contraddizioni delle Pantere nere, le incongruenze della protesta studentesca e insieme i corsi e ricorsi di una vicenda personale che segue ogni curva, ogni sbalzo di quegli anni.
20,00

Da dove vengo. Un'autobiografia

Joan Didion

Libro: Libro rilegato

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2018

pagine: 252

"Da dove vengo" è l'opera in cui Joan Didion raccoglie tutta se stessa: è la sua autobiografia, restituita attraverso il prisma della storia americana. Dopo la morte della madre, la necessità di congedarsi dai genitori la porta a guardare dentro il rapporto con la famiglia e a scavare il luogo da cui proviene, dissodare la propria identità, chiedersi, appunto, «da dove vengo». Didion si rende conto di non aver mai capito la California, di doversi liberare dall'incantesimo sotto il quale è sempre vissuta. Con "Da dove vengo" Joan Didion scrive quindi la storia della sua terra, la storia della sua famiglia, la sua storia. Che si trasforma in una struggente contronarrazione dell'epica della frontiera, dalle traversate degli antenati al mito delle «cose selvagge» e del ranch, dai sogni dei pionieri ai leggendari grandi latifondisti. Lo spirito individualista e il trionfalismo civico, la scomparsa e il continuo riaffiorare di un paradiso naturale perduto, i grandi cambiamenti del dopoguerra, la potenza ciclopica della ferrovia, le speculazioni del mercato immobiliare e dell'industria aerospaziale, tutte le malinconie e le contraddizioni delle classi sociali: ogni cosa è declinata in toni intimi e corrosivi. Così la scrittrice americana passa al setaccio ogni granello di sabbia californiana e con grazia predatoria smaschera, ricompone, ripudia e invoca il proprio affresco delle origini. "Da dove vengo" è un'opera cadenzata sulle note di una lucida nostalgia. È l'esplorazione, tra siccità e alluvioni, di un territorio emotivo saldamente intrecciato a quello reale. Se la revisione del cosmo californiano è prima di tutto una riflessione su di sé, al termine di questo lungo viaggio Joan Didion trova la sua miniera d'oro, la sua eredità, la sua America, il suo dove. E noi con lei.
24,00 22,80

A Sud e a Ovest. Pagine da un diario

Joan Didion

Libro: Copertina rigida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 119

«A New Orleans, in giugno, l'aria è greve di sesso e morte, morte non violenta ma per decadimento, per eccessiva maturazione, per marciume, morte per annegamento, per una febbre dalla causa sconosciuta. È un luogo fisicamente oscuro, oscuro come il negativo di una fotografia, come una radiografia: l'atmosfera assorbe la luce, non la riflette mai, la risucchia e risplende in oggetti casuali con una luminescenza morbosa. Le cripte fuori terra dominano alcune vedute. Nella liquidità ipnotica dell'atmosfera tutti i movimenti rallentano come in una coreografia, tutti per strada si muovono come sospesi in un'emulsione precaria, e la differenza tra vivi e morti risulta puramente formale. Un pomeriggio, su St. Charles Avenue, ho visto una donna morire, cadere riversa sul volante della propria automobile. "Morta" sentenziò un'anziana signora accanto a me sul marciapiede, a pochi metri dal punto in cui il veicolo si era schiantato contro un albero. Dopo l'arrivo dell'ambulanza e della polizia seguii l'anziana signora nella luce acquatica del garage dell'Hotel Pontchartain, fino dentro il bar. Era sembrata una cosa seria, quella morte, eppure era irrilevante, come se fosse avvenuta in una città precolombiana, in cui la morte faceva parte delle cose e aveva poca importanza sul lungo termine. Era un fatalismo che avrei imparato a riconoscere come la nota endemica delle tonalità particolari che assumeva la vita a New Orleans. Le banane sarebbero marcite e avrebbero ospitato tarantole. Il tempo sarebbe cambiato, e in peggio. I bambini avrebbero preso la febbre e sarebbero morti, le liti domestiche sarebbero finite in accoltellarnenti, la costruzione delle autostrade avrebbe portato con sé corruzione e crepe nell'asfalto, dalle quali sarebbero spuntate le erbacce. Gli affari di stato sarebbero ruotati attorno a passioni e gelosie, a New Orleans come a Port-au-Prince, e tutti gli uomini del re si sarebbero ribellati al re stesso.» Prefazione di Nathaniel Rich.
17,00 16,15

Finzioni politiche

Joan Didion

Libro: Copertina rigida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2020

pagine: 304

Nel 1988 Joan Didion vola a Los Angeles e inizia a seguire la campagna presidenziale da una costa all'altra dell'America, raccogliendo le sue osservazioni sulle pagine della "New York Review of Books". A spingerla, la convinzione che la politica americana sia una grande fucina di narrazioni posticce e il desiderio di smascherarle. Nei suoi reportage, confluiti in "Finzioni politiche", Joan Didion viviseziona come un bisturi la politica estera degli Stati Uniti, il ruolo dei media nella costruzione del consenso, le campagne elettorali giocate sull'annullamento delle differenze fra i partiti in corsa. Un viaggio attraverso un'America sfuggente e ingannevole, tra i volti bifronti dei candidati e le astuzie dei campaign managers, tra crimini di guerra e insabbiamenti, scandali e impeachment, colpi bassi e moralismo da talk show. A tenere le ¬fila del racconto è la voce cruda e intensa di Joan Didion, il suo sguardo aguzzo e vivido che trapassa gli angoli oscuri e grotteschi della politica americana e ci indica le cancrene da cui tuttora stenta a guarire.
23,00 21,85

Verso Betlemme. Scritti 1961-1968

Verso Betlemme. Scritti 1961-1968

Joan Didion

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2008

pagine: 203

Venti piccoli capolavori firmati da una delle più grandi giornaliste contemporanee che catturano come nessun altro libro lo spirito dell'America e in particolare della California, centro della sua controcultura negli anni sessanta. Venti pezzi in cui lo humour si sposa a un cinismo distaccato, affronta con leggerezza miti e incubi del sogno americano: dalla cronaca nera a un delicato ritratto di John Wayne, un reportage sull'industria matrimoniale di Las Vegas e uno sul Flower Power e la cultura Hippy, dall'industria cinematografica americana che "strangola il talento e avvelena l'anima" fino alle riflessioni e ai ricordi della vita e della carriera dell'autrice.
15,00

Blue nights

Blue nights

Joan Didion

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2012

pagine: 206

"Blue nights" sono le ore lunghe e luminose della sera che a New York preannunciano il solstizio d'estate, "l'opposto della morte del fulgore, ma anche il suo annuncio". Sono passati sette anni da quando Joan Didion e John Gregory Durine festeggiavano il matrimonio della figlia Quintana Roo nella cattedrale di St. John the Divine in Amsterdam Avenue. Joan Didion ripensa a quel giorno, ai gelsomini del Madagascar nei capelli di Quintana, al fiore di frangipani tatuato sulla spalla. I ricordi rievocano istantanee dell'infanzia di Quintana: Malibù, la scuola di Holmby Hills, la California Meridionale e le sue stagioni "che arrivano in modo così teatrale da sembrare colpi di un destino inatteso". I ricordi spingono Joan Didion a interrogarsi sul suo essere madre, ora che la figlia non c'è più. A rileggere ogni singolo evento della vita di Quintana alla ricerca di segni che forse non aveva voluto vedere. A fare i conti con la propria, inaspettata vecchiaia. Come "L'anno del pensiero magico", "Blue nights" colpisce per la precisione chirurgica con cui parla del dolore.
15,00

Prendila così

Prendila così

Joan Didion

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2014

pagine: 172

In un'esclusiva clinica neuropsichiatrica di Los Angeles Maria Wyeth, attrice fallita, ripensa alla sua vita, frammentata in episodi che appaiono ormai distanti e freddi come gli astri nella volta celeste. Dal deserto del Nevada alle colline di Hollywood, da modella a protagonista in film minori: la sua parabola è quella di una stella che non ha mai davvero brillato. Dopo anni di scelte sbagliate e di ferite emotive, Maria ha smesso di provare ogni sentimento e lascia che la vita le passi accanto. Anestetizza il dolore guidando per ore senza meta sulle autostrade della California, navigando nel traffico come nelle acque di un immenso fiume. Nonostante tutto, continua a voler giocare la sua partita forse motivata dall'unica scintilla d'amore che riserva per Kate, la figlia malata che vede di rado. Joan Didion seziona con la sua penna affilata la fauna umana che orbita intorno a Hollywood, che sfodera sorrisi e false promesse in infiniti cocktail party, che teme il fallimento come una malattia infettiva, pronta a tutto pur di riempire il vuoto che la assedia. Romanzo dalla lingua essenziale e spietata, "Prendila così" fotografa gli aspetti più vacui e autodistruttivi della società americana, raccontando quanto sia doloroso vivere e quanto più facile semplicemente esistere.
14,00

Il suo ultimo desiderio

Il suo ultimo desiderio

Joan Didion

Libro

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2017

pagine: 269

Un'eroina-reporter in bancarotta emotiva, un'ambientazione sospesa tra America e Centro-america, una prosa di filo spinato, un narratore ellittico, un intrigo politico. Ecco Joan Didion al suo quinto e ultimo romanzo, ovvero le variazioni autobiografiche dell'autrice-reporter-saggista divenuta icona attraverso libri come "L'anno del pensiero magico" e "Verso Betlemme", consegnando a uno stile ruvido e nudo la propria epoca e il proprio dolore. La sua scrittura corre sui nervi sfibrati di Elena McMahon - figlia, moglie e madre sull'orlo di un crollo-, giornalista del Washington Post che segue la campagna presidenziale tra pranzi di beneficenza e comitati di quartiere, primarie di partito e grigiori redazionali. Come tutte le donne di Joan Didion, Elena osserva il proprio tracollo. È insoddisfatta e in fuga perenne dal presente e dal passato: dall'orrore vacuo del quotidiano, dalla morte della madre, dalla distanza della figlia, dal padre alcolizzato, gambler di emozioni, capace di mandare in frantumi la vita monocroma della figlia con l'ultimo azzardo possibile. Con la cifra stilistica che è il segno distintivo dei suoi romanzi, Joan Didion imbastisce l'enigma della morte di Elena intorno a molti vuoti, di lacuna in lacuna, senza nessi logici. Un traffico d'armi, l'amore con un agente segreto, e poi il buio. Il quadro rifiuta di ricomporsi, il centro non tiene. La leggerezza di un attimo rivela il peso di una vita intera: cambiano i decenni, non le eroine. "Il suo ultimo desiderio" si muove sul crinale dell'ambiguità, una linea sfuggente che divide una vita e due Americhe, al tramonto della Guerra fredda. Gli Stati Uniti opulenti - che sfilano nei rispettabili interni borghesi, tra le piscine, sui campi da tennis inondati dal sole avvolgente del Pacifico - e gli avamposti imperialisti nel Centroamerica. Uno spazio diviso che grazie a Joan Didion diviene spazio spirituale, teatro delle vanità in cui si dibattono esistenze lacerate, in cui scolora il fantasma di una donna e l'Occidente rivela il proprio cuore di tenebra.
19,00

Diario per John

Joan Didion

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2025

pagine: 248

Nel novembre 1999, Joan Didion iniziò a frequentare uno psichiatra perché l’aiutasse in quelli che lei stessa definì in una lettera a un’amica «anni difficili». Questo libro restituisce il diario che compose in quel periodo per suo marito, lo scrittore John Gregory Dunne. Per diversi mesi, in modo meticoloso e dettagliato, Didion riportò su carta le conversazioni con il dottor MacKinnon, rivelando lati di sé inediti e mostrandosi mentre affrontava aspetti dolorosi della sua vita come la depressione, l’ansia, il senso di colpa e la lacerante complessità del rapporto con la figlia Quintana. Incontro dopo incontro, foglio dopo foglio, possiamo osservare Didion mentre si confronta con i problemi del suo lavoro, le difficoltà dell’infanzia e le incomprensioni con i suoi genitori, la sua tendenza precoce ad anticipare le catastrofi, e più in generale mentre tira le somme della propria vita, chiedendosi «a cosa era valso vivere, quale eredità si lasciava». Diario per John rivela, al pari delle altre opere di Joan Didion, l’incredibile intelligenza, precisione ed eleganza di cui è fatta la sua scrittura. Questo resoconto, intimo e personale come nessun’altra sua opera, ci offre l’opportunità di ascoltare ancora una volta la sua voce che si staglia coraggiosa e nitida, anche all’interno di un viaggio doloroso e straziante.
19,00 18,05

Run River

Joan Didion

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2016

pagine: 322

Il sole ambrato della California accende il cielo di un'estate torrida e interminabile; il luppolo verde matura avvinghiato ai filari, il fiume scorre a valle, disseta la terra e rinfresca i corpi mentre, sotto la superficie, erode e divora gli argini con la forza inesorabile di una piaga biblica. Sulle sponde, nei ranch e nelle piscine illuminate delle ville, si trascina una festa sospesa nel tempo, tra balli e bourbon, abiti di seta e champagne, tra morti e addii. È qui che Lily ed Everett vivono la dissoluzione di un amore lungo una vita. Perché si può amare e mille volte tradire, amare e consumarsi, non conoscersi mai, non avere neppure per un attimo l'illusione di una scelta, e perdere tutti per strada, mentre il fiume corre. "Run River", romanzo d'esordio di Joan Didion, è la saga di una famiglia accecata dal tramonto del sogno americano, il racconto dell'inarrestabile declino dei discendenti di cercatori d'oro e pionieri, privi ormai di una frontiera da inseguire. Ad aprire le sue pagine è il fragore di uno sparo che squarcia una notte d'agosto del 1959. La traiettoria del proiettile è un viaggio lungo ventun anni, che inizia con due ragazzi che scoprono il sesso in riva a un fiume e si conclude in un deserto emotivo in cui ognuno porta con sé un'inguaribile solitudine: ogni incontro è una collisione dalla quale si esce feriti.
20,00 19,00

L'anno del pensiero magico. Monologo

Joan Didion

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2008

pagine: 79

"È successo il 30 dicembre 2003. Potrebbe sembrare un bel po' di tempo fa, ma non è così quando capita a te..." In questo adattamento teatrale del suo bestseller mondiale, vincitore di numerosi premi letterari, Joan Didion trasforma la storia dell'improvvisa e inaspettata perdita del marito e dell'unica figlia in uno scioccante monologo al femminile. Lo spettacolo, che ha visto Vanessa Redgrave nei panni della protagonista, ha debuttato nel marzo 2007 al Both Theatre di New York ed è stato un successo di pubblico e di critica.
7,00 6,65

Diglielo da parte mia

Joan Didion

Libro: Libro in brossura

editore: E/O

anno edizione: 2013

pagine: 266

Boca Grande è la capitale di un piccolo stato dell'America Latina, uno di quei paesi da un colpo di stato all'anno dove non cambia mai niente. Un giorno a Boca Grande arriva Charlotte Douglas, una donna nordamericana smarrita e magnetica. Nessuno sa chi sia, cosa cerchi o cosa ci faccia a Boca Grande. Charlotte è una donna bella e di classe, ricca e affascinante, che in cuore non ha altro che confusione e vuoto: la vita le ha fatto delle promesse (una famiglia, l'amore, la serenità) ma lei le ha fraintese, ha perso delle persone care, si è trovata sola, e ora è arrivata a Boca Grande per dimenticare, accompagnata solo dal suo fascino. Un libro fatto di corde sottili, che toccano il cuore andando oltre la trama, come musica: come se i drammi esistenziali di Richard Yates incontrassero il più alto minimalismo di Carver, l'asciuttezza delle parole sposa il fuoco del vuoto e del dolore dei personaggi.
15,00 14,25

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