Libri di Karin Steinbach
Da sola. La mia passione per gli ottomila
Gerlinde Kaltenbrunner, Karin Steinbach
Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2020
pagine: 352
Gerlinde Kaltenbrunner è una delle alpiniste d'alta quota di maggior successo. Nel 2011 è arrivata in vetta al K2, il suo quattordicesimo ottomila (nona donna al mondo), dopo aver conquistato, nel 2008, il Dhaulagiri, sul quale aveva rischiato la morte un anno prima. Nel 2009 ha raggiunto con il marito Ralf Dujmovits la vetta del Lhotse che l'aveva in precedenza costretta due volte alla ritirata, il 23 maggio 2010 è arrivata in vetta all'Everest dal versante Nord. Infermiera diplomata, ha ripetutamente dimostrato di saper valutare bene i rischi, per esempio nel 2005 sullo spigolo settentrionale dell'Everest, dove Gerlinde Kaltenbrunner salvò la vita a un compagno, non esitando a interrompere la spedizione in un momento in cui aveva la vetta già davanti agli occhi. La Kaltenbrunner sale gli ottomila senza ossigeno e senza portatori d'alta quota. Per l'alpinista austriaca i record e le vittorie sono solo un aspetto secondario della sua attività, tant'è, per esempio, che ha raggiunto la vetta del Broad Peak in compagnia della sua principale concorrente, la spagnola Edurne Pasaban. Le cose che più contano per lei sono la bellezza delle montagne, i momenti magici nei campi in alta quota e l'incomparabile felicità di arrivare in vetta, poco importa se nell'Himalaya o sui monti di casa.
Il passo successivo
Ueli Steck, Karin Steinbach
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2017
pagine: 224
Ueli Steck, soprannominato «Swiss machine», è morto in Himalaya il 30 aprile 2017 all'età di quarantun anni. Fuoriclasse dell'alpinismo contemporaneo, fatto di velocità e free soloing, si stava allenando per compiere la traversata Everest-Lhotse, da solo e nel più puro stile alpino. Ogni sua impresa era preceduta da una preparazione meticolosa, e niente lasciava Ueli Steck soddisfatto come l'aver saputo valutare al meglio il pericolo. Quando il 17 novembre 2015 stabilì un incredibile record di velocità salendo la Nord dell'Eiger in due ore e ventidue minuti, disse che più del record era felice per non essersi mai «trovato in situazioni di rischio». Ma Steck era anche consapevole del fatto che «non importa quanto si è preparati, quando si va in montagna c'è sempre la possibilità che succeda qualcosa, e forse è proprio questo aspetto che rende l'alpinismo tanto affascinante». Nel “Passo successivo”, Steck riflette con straordinaria onestà intellettuale sulle ragioni profonde che lo hanno portato a tentare avventure «impossibili», come la salita in ventotto ore della parete Sud dell'Annapurna, e alle sensazioni che hanno seguito il suo successo: euforia, certamente, ma anche un senso di vuoto, di solitudine, di paura a posteriori. Emozioni che però ha sempre superato per andare incontro a nuove sfide. Perché questa era la sua passione e la sua natura. E per questo sarà ricordato.
Da sola. La mia passione per gli ottomila
Gerlinde Kaltenbrunner, Karin Steinbach
Libro: Copertina rigida
editore: Corbaccio
anno edizione: 2010
pagine: 303
Sono pochi gli alpinisti che hanno affrontato la sfida per eccellenza della loro disciplina: i quattordici ottomila. Pochissimi quelli che ci sono riusciti. Fra le donne, che pure ormai contano scalatrici impareggiabili, come Catherine Destivelle e Ines Papert, nessuna è ancora riuscita a raggiungere un simile risultato e solo due per il momento sono in lizza dopo l'abbandono dell'italiana Nives Merai: la spagnola Edurne Pasaban e l'austriaca Gerlinde Kaltenbrunner. In questo libro Gerlinde racconta come è nata la sua passione per la montagna e le sfide impossibili, la decisione di abbandonare la sua professione per dedicarsi a tempo pieno all'alpinismo e, naturalmente, la descrizione dei suoi "primi" dodici ottomila, i successi, i momenti drammatici, la convinzione dell'importanza di sapersi fermare anche a un solo passo dalla vetta se le condizioni lo impongono, di rinunciare a una spedizione per salvare un compagno di cordata.
Nel ghiaccio. Come ho trovato la mia strada sulle pareti verticali
Ines Papert, Karin Steinbach
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2008
pagine: 254
Ines Papert è venuta a contatto con il mondo alpino solo casualmente: non avrebbe mai immaginato di conquistare un giorno pareti estremamente ripide, cascate ghiacciate e strapiombi di ghiaccio liscio. In questo libro, pagina dopo pagina, seguiamo la nascita di una grande passione che avrebbe portato questa bavarese d'adozione a percorrere vie spettacolari quali la "Symphonie de Liberté" sulla parete nord dell'Eiger e a vincere, superando difficoltà e incidenti gravi, le più importanti competizioni mondiali di arrampicata su ghiaccio.

