Libri di Kenji Nakagami

Madre Oryù è una levatrice di cento, "o forse mille anni". Racconta la storia di sei giovani, belli e selvaggi, posseduti da una colpa che ignorano, vittime di una tara annidata nel "sangue dei Nakamoto". Tutti e sei, nati e cresciuti in epoche diverse nei Vicoli, hanno il gusto per l'erotismo più sfrenato, compiono furti, omicidi; tutti vivono sul filo di un pericoloso crinale, in bilico tra innocenza e crudeltà, legalità e trasgressione, amore per la vita e attrazione per la morte. La levatrice è testimone del tragico destino dei sei protagonisti; è la memoria storica della sottocasta dei non-uomini burakumin, tuttora discriminata e a cui lo stesso Nakagami apparteneva. Sei racconti legati in un unico sogno atemporale, che scandagliano la verità affascinante di un Giappone sublime e selvaggio.

Il mare degli alberi morti, in giapponese karekinada, è la desolata landa costiera da cui partirono gli antenati di Akiyuki, il protagonista del romanzo al centro di questa saga mitologico-familiare. I personaggi della famiglia vivono a Shingu, cittadella il cui quartiere-ghetto, il buraku, con la sua intricata ragnatela di vicoli, è da sempre riservato ai paria giapponesi. Gli hinin, i non uomini, sono le figure centrali del mondo di Nakagami e Akiyuki li rappresenta tutti: un eroe classico in lotta contro il proprio destino, che finirà per macchiarsi di omicidio pur di sfuggire al circolo vizioso che lo intrappola.