Libri di L. Geninazzi
Discorso sulla servitù volontaria
Étienne de La Boëtie
Libro: Libro rilegato
editore: Raffaelli
anno edizione: 2014
pagine: 72
Il servilismo
Étienne de La Boëtie, Jonathan Swift
Libro
editore: Edizioni Olivares
anno edizione: 1995
pagine: 172
Discorso sulla servitù volontaria
Étienne de La Boëtie
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 1983
pagine: 120
Il mistero pasquale. Una meditazione biblica sulla Settimana Santa
Heinrich Schlier
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 1983
pagine: 80
Il crollo del capitalismo. La legge dell'accumulazione e del crollo del sistema capitalista
Henryk Grossmann
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 1983
pagine: XXXV-584
Discorso sulla servitù volontaria
Étienne de La Boëtie
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2026
pagine: 112
Cosa significa porre le condizioni della nostra libertà? Il Discorso sulla servitù volontaria, un classico attualissimo scritto verso la metà del Cinquecento da Étienne de La Boétie, un giovane amico di Montaigne, non è un trattato sulla Ragion di stato e neppure uno dei tanti pamphlet sulla politica o contro la politica, che in quell’epoca di violenti contrasti di potere animavano le prime discussioni sulle origini, il significato e il destino della convivenza civile. Al di là delle polemiche fra aristotelici e machiavellici, La Boétie pone una questione radicale che è rimasta ancora oggi del tutto aperta: perché gli uomini accettano normalmente di vivere nella servitù e nell’obbedienza a un potente, così da far apparire eccezionale la ricerca della libertà? Qual è il meccanismo segreto che opera questo strano rovesciamento: si desidera essere sottomessi e si rifiuta l’espressione libera e felice della propria umanità? Questo testo, riscoperto periodicamente nei movimenti di rottura e rivolta sociale della storia occidentale, soprattutto da chi ha lottato per rovesciare le forme di dominio predominanti e il capitalismo, ci appare oggi come il tentativo appassionato e affascinante di rifiutare la terribile e pesante finzione di quel gioco delle parti servo-padrone per affermare la semplice e felice coscienza della propria originaria libertà. Nel nostro presente, così affannato nella ricerca dell’equazione potere-libertà, riemerge questo filone sotterraneo di pensiero che ci invita non tanto a conciliare politica e liberazione ma piuttosto a porre le condizioni della nostra libertà prima di qualsiasi potere.

