Libri di M. S. Bolzoni
La scintilla divina. Il disegno a Roma tra Cinque e Seicento
Libro: Copertina rigida
editore: Artemide
anno edizione: 2020
pagine: 484
Gli anni di raccordo tra un secolo e un altro sono sempre stati teatro, nel corso della storia, di fenomeni innovativi che hanno spesso condotto a mutamenti profondi, a volte rivoluzionari. Fra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, Roma, al tempo la più importante capitale europea, fu meta imprescindibile per talenti in cerca di fortuna o desiderosi di compiere il proprio tirocinio artistico. La compresenza in città di Michelangelo Merisi da Caravaggio e di Annibale Carracci segnò l'avvio di una nuova stagione artistica e una svolta cruciale per i destini della storia dell'arte a Roma e non solo. Operarono però al contempo, e in parallelo a Caravaggio e Carracci, anche artisti la cui fama è stata fino a tempi piuttosto recenti oscurata dalla risonanza dei due "campioni" del Seicento italiano. I percorsi professionali di tali artisti, spesso considerati retorici portavoce dell'establishment pontificio - e dunque personalità conformiste e di minore interesse -, restano ancora in larga misura da mettere a fuoco. Su questo cruciale momento è posta l'attenzione del volume. Nei saggi che lo compongono si è cercato di presentare uno scenario più complesso di quello delineato dalla storiografia e di dare lettura delle interazioni che intercorsero tra gli artisti operanti a Roma nello stretto giro di anni che fanno da cerniera tra i due secoli, scegliendo come punto di osservazione privilegiato quello del disegno, lo strumento più intimo dell'operare dell'artista, in cui, prima ancora che nella pittura, si manifestarono i caratteri di innovazione e sperimentazione e l'entusiasmo degli artisti nei confronti di idee nuove, a volte incredibilmente moderne.
Dopo il 1564. L'eredità di Michelangelo a Roma nel tardo Cinquecento. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2016
pagine: 264
Questo volume si propone di ripercorrere il destino dell'eredità di Michelangelo a Roma dopo la sua morte, fino agli inizi del Seicento, attraverso affondi monografici e spaccati trasversali dedicati alla letteratura artistica, alla pittura, alla scultura e alla grafica romana del periodo. S'illuminano così le vicende personali di Giovanni De' Vecchi, Cavalier d'Arpino, Nicolas Cordier, Giacomo del Duca, Camillo Mariani, i fratelli Giovanni e Cherubino Alberti e Antonio Lafréry, che con la loro opera garantirono nella Roma di secondo Cinquecento una sponda di continuità e sopravvivenza al lascito di Michelangelo, prima del suo pieno recupero nel Seicento da parte di Annibale Carracci e Gian Lorenzo Bernini.