De Luca Editori d'Arte
Mondi a confronto. Scritti di archeologia, arte e storia
Antonio Giuliano
Libro: Copertina rigida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2020
pagine: 704
Il volume intende dare esecuzione a un progetto di Antonio Giuliano, che si augurava di ripubblicare in un'unica sede e rendere così più fruibili i suoi scritti e comprende oltre sessanta saggi, redatti dall'Autore tra il 1952 e il 2012, pubblicati su riviste nazionali e internazionali, cataloghi di mostre, atti di convegni, volumi miscellanei. All'interno dell'amplissima produzione scientifica di Antonio Giuliano si sono selezionati contributi attinenti alle seguenti sezioni tematiche: ritrattistica greca e romana; sculture e rilievi di epoca classica; fortuna dell'antico e Restaurazione. Il volume sarà particolarmente curato nei dettagli e riccamente illustrato dalle foto originali provenienti dall'archivio dell'Autore, in molti casi da lui eseguite personalmente nel corso dei suoi numerosi viaggi in Italia, in Grecia, nel resto d'Europa, nel vicino oriente, in Asia, in Africa settentrionale.
Capogrosso. Doppio orizzonte
Libro: Libro in brossura
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2020
pagine: 72
"Non potrei e non vorrei essere altro che pittore. Sento di appartenere alla pittura che considero una condizione mentale e fisica. Immagini diafane, immateriali, rarefatte, monocrome. Sento di assorbire la luce e di doverla trasmettere nel mio lavoro tra figurativo e astratto." (Pietro Capogrosso)
La Farnesina. Il palazzo, gli artisti, le opere. Ediz. italiana e inglese
Davide Lacagnina
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2020
pagine: 144
La storia del Palazzo della Farnesina, dal 1959 sede del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è esemplare della riqualificazione del più importante cantiere dell'era fascista a Roma nel segno dell'arte contemporanea. Concepito inizialmente come Casa littoria, nel secondo dopoguerra l'edificio fu sottoposto a un radicale processo di riconversione, grazie a un'accorta regia progettuale e all'intervento degli artisti, chiamati, attraverso bandi pubblici, a ridefinire volto e funzioni dei nuovi uffici della diplomazia italiana. Il volume ripercorre le tappe di questa lunga storia: dai concorsi di primo e secondo grado alla posa della prima pietra, dall'abbandono del cantiere dopo la caduta del regime alla ripresa dei lavori e all'inaugurazione della sede nel 1959, dalla decorazione e l'arredo degli uffici all'acquisto e alla realizzazione delle opere d'arte per gli ambienti di più alta rappresentanza, fino all'istituzione, nel 1999, della Collezione Farnesina Arte Contemporanea, considerata nel 2017 «una delle migliori collezioni al mondo nel settore delle istituzioni pubbliche» (Mecenati del XXI Secolo - Corporate and Institutional Art Awards).
Civis civitas civilitas. Roma antica modello di città. Ediz. italiana e inglese
AA.VV.
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2020
pagine: 48
Nell'antichità i valori che danno il senso della comunità, della condivisione, dell'appartenenza si rigenerano attraverso la riproposizione delle tipologie edilizie destinate alle funzioni della vita pubblica, alla esaltazione dei meriti individuali e alla perpetuazione della memoria familiare. In occasione della fondazione di nuove città o della trasformazione degli insediamenti più antichi era sempre adottato il medesimo impianto ortogonale e le singole tipologie di edifici rispondevano per lo più a forme architettoniche prestabilite, che dipendevano da una costruzione della città di Roma, considerata come il modello da riproporre. La posizione centrale del capitolium e del foro e la loro contiguità spaziale con gli edifici dove si esercitavano le funzioni politiche corrispondevano alle direttive ideologiche dell'avanzamento nei nuovi territori.
Storia dell'arte. Volume Vol. 1-2
Libro: Libro di altro formato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2020
pagine: 224
Con saggi di: Alessandro Zuccari, Cinquanta anni di “Storia dell’arte”, Claudio Strinati Giulio Carlo Argan nel 1969, Matteo Procaccini, Argan e Rotondi: un’intervista sull’“Operazione Salvataggio”, Carla Subrizi, La Storia dell’arte di Giulio Carlo Argan, Anna Cavallaro, Il «gaio classicismo». Gli studi e le iniziative di Maurizio Calvesi e della sua scuola sul Quattrocento a Roma e nel Lazio, Fabio Benzi, La dialettica della «quarta dimensione» in pittura tra Futurismo e Cubismo, Antonella Sbrilli, La «ginnastica del linguaggio». Maurizio Calvesi dal sottile enigmismo giovanile all’iconologia della trasformazione, Carlo Ossola, «VEL AC SI veritas» , Andrea Bacchi, Intorno a Bernini. Due statue panneggiate del Barocco romano, Pio Francesco Pistilli, L’avvento del Medioevo. Angiola Maria Romanini e la rivista “Storia dell’arte” (1976-1983), Caterina Volpi, Nemici per la pelle: Giovanni Benedetto Castiglione, Pier Francesco Mola, Salvator Rosa, Gian Lorenzo Bernini e la questione del dissenso, Riccardo Gandolfi, La biografia di Michelangelo da Caravaggio nelle Vite di Gaspare Celio, Raffaella Morselli, Indagini su una ritrovata Educazione della Vergine Maria del periodo italiano di Rubens, Giulia Iseppi, Guido Reni in S. Maria Maggiore a Roma. Nuovi documenti sulla Madonna col Bambino dormiente, Antonio Iommelli, Nuova luce su Giovanni Antonio e Luigi Scaramuccia, pittori perugini, Laura Leuzzi, Edimburgo – Roma 1967, connessioni italo-scozzesi sulle tracce della mostra Contemporary Italian Art alla Richard Demarco Gallery.
La tutela del patrimonio culturale. Il modello italiano 1969-2019. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2020
pagine: 304
"Da cinquant'anni i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale operano per restituire agli occhi del pubblico beni preziosi, testimonianze della nostra identità, e ogni oggetto che ritrovano - dal 3 maggio 1969 centinaia di migliaia - è una piccola vittoria sull'illegalità, sull'inciviltà, sull'incuria. Essi sono i custodi di una bellezza che, se non salva il mondo, lo aiuta da sempre a rialzarsi e ripartire. La difesa di questa ricchezza, che appartiene a tutti, si affronta con armi diverse da quelle di Marte: si chiamano indagini, ricerca storica, competenza, passione."
Raffaello nella villa Farnesina. Vicende conservative e fortuna
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2019
pagine: 160
Villa Farnesina contiene le composizioni profane più note di Raffaello: il "Trionfo di Galatea" e le "Storie di Amore e Psiche". Già dal Cinquecento, proprio in virtù della presenza di questi dipinti, la villa fu oggetto di un'assidua frequentazione da parte di appassionati d'arte e artisti, che li studiarono, citandoli o reinterpretandoli. Grazie alle testimonianze grafiche e pittoriche, alle descrizioni che ne fecero i viaggiatori, alla celebre relazione di Bellori sul restauro a opera di Carlo Maratta e alle polemiche che in seguito esso suscitò, è possibile monitorare lo stato conservativo di queste pitture nel tempo. A partire dalla metà dell'Ottocento, a seguito dell'avvento della fotografia, la documentazione iconografica di questi dipinti si intensifica e la mole di materiale rintracciata ha mostrato che, già nella fase pionieristica della fotografia a Roma, essi furono oggetto di ripetute riprese. In questo periodo fotografia e incisione entrano in competizione tra loro riguardo alla documentazione dei dipinti, soprattutto quelli murali, anche se, per molto tempo, l'incisione viene ancora preferita, in quanto più fedele nella restituzione dei rapporti tonali tra le varie campiture. In questi decenni, tuttavia, l'uso del mezzo fotografico si intreccia spesso indissolubilmente con l'incisione, costituendone di fatto un efficace complemento per la piena comprensione dell'opera tradotta. Nel caso della documentazione relativa alla Loggia di Amore e Psiche, il materiale dei fondi della Regia Calcografia, conservato presso l'Istituto centrale per la grafica, ha consentito inoltre di mettere a fuoco l'impiego di alcune delle prime serie fotografiche dedicate agli affreschi proprio come ausilio alla realizzazione di una serie incisoria di questi dipinti.
Leoncillo. Terra aria impeto acqua fuoco. Catalogo della mostra (Todi, 14-29 settembre 2019)
Libro: Libro in brossura
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2019
pagine: 66
Molto stretti furono i rapporti tra la città di Todi e l'importante famiglia del baronaggio romano. Pietro Caetani fu infatti vescovo di Todi dal 1252 al 1276 e suo nipote Benedetto, futuro papa Bonifacio VIII, fu canonico della Cattedrale di Todi nel 1260. Loffredo era il fratello di Benedetto e, dopo che quest'ultimo fu nominato cardinale nel 1281, ebbe la carica di podestà di Todi. Le mura cittadine furono rifatte tra il 1436 ed il 1440 mentre era Signore di Todi Francesco Sforza, vennero rinforzati molti torrioni e fu "serrata" porta Caetana, ossia fu chiusa e aperto un accesso laterale con ponte levatoio. Dopo il 1508 la Torre e l'intera zona circostante divenne proprietà della Congregazione di Santa Maria della Consolazione, l'istituzione preposta alla costruzione e alla cura del tempio bramantesco di Santa Maria della Consolazione e alla gestione dei numerosi pellegrini che qui arrivavano da tutta Europa. Abbiamo così la costruzione di un ospedale per i pellegrini e gli ammalati edificato proprio davanti alla chiesa, inoltre lungo la strada dove si affaccia Torre Caetana si svolgeva la fiera di Pentecoste e furono aperte 18 botteghe sul lato destro e ben 31 sul lato sinistro. In una relazione, datata 21 settembre 1931, riguardo alcuni lavori di sistemazione da eseguire nella zona delle mura della città, dove insiste Torre Caetana, il sindaco di Todi, sicuramente edotto dall'archivista bibliotecario, il nobile avvocato Giulio Pensi, scriveva al comm. Paribeni, Direttore Generale della Sovrintendenza ai Monumenti e Scavi: "Lungo la strada provinciale che costeggia l'antica cinta di mura medievali tuderti poco prima di arrivare al tempio suddetto, esiste ancora una torre che serviva di porta di ingresso alla città. È quasi intatta con la sua merlatura e caditore, la porta ad arco acuto da chiudersi alzando il ponte levatoio, due lunghe feritoie per il passaggio delle catene che la muovevano, lo stemma del comune sopra il detto ingresso. Essa è chiamata porta Caetana perché secondo i documenti del nostro Archivio fu fatta costruire nel 1282 da Loffredo Caetani podestà di questo Comune e fratello di quel Bonifacio VIII che visse i primi anni della sua giovinezza a Todi presso lo zio Pietro, che ne era vescovo, e vi frequentò lo Studio Generale che allora questa Città possedeva e vi accese per il suo amore ai ghibellini le sue prime inimicizie con fra Jacopone. Nell'interno della torre si vedono murati due grandi stemmi di pietra dei "Caetani". Ancora oggi al suo interno è possibile ammirare uno dei due stemmi della famiglia Caetani.
Domenico Orsini e le arti a Roma alle soglie della rivoluzione
Alessandro Agresti
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2019
pagine: 286
Il principe e cardinale Domenico Orsini, colto bibliofilo, numismatico, appassionato di musica e poesia, riuscì a far convivere le sue diverse passioni nello splendore delle committenze che qui vengono ripercorse nella loro interezza. La documentazione rinvenuta nell'Archivio Orsini dell'Archivio Storico Capitolino di Roma ha permesso di far luce su episodi di mecenatismo finora sconosciuti e di ricostruire la complessa trama dei rapporti del porporato con le arti. Partendo dalla prima opera acquistata a soli ventuno anni, la grande scultura raffigurante "Diana cacciatrice" di Bernardino Cametti, si può affermare che quasi non ci fu pittore, scultore, argentiere o architetto della Roma del Settecento che non abbia avuto contatti con l'Orsini. Tra i dipinti più significativi si annoverano il "Ritratto di Giacinta Orsini Boncompagni Ludovisi, duchessa d'Arce" e "Benedetto XIV presenta l'Enciclica 'Ex Omnibus' al conte di Choiseul" di Pompeo Batoni o "L'apertura della Porta Santa" di Giovanni Paolo Panini, senza dimenticare le tele richieste a Marco Benefial, Andrea Locatelli, Jan Frans van Bloemen, Placido Costanzi, Domenico Corvi e Giuseppe Cades. Nel campo degli argenti lo straordinario "Servizio liturgico di Muro Lucano" di Luigi Valadier testimonia come il gusto di Domenico Orsini fosse forgiato sull'eccellenza, affidandosi agli artefici più insigni a lui contemporanei fino a quel fatidico 1789, quando la Rivoluzione Francese chiudeva un'epoca aprendone una nuova.
Emanuele Cavalli, un protagonista della Scuola romana
Manuel Carrera
Libro: Libro in brossura
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2019
pagine: 110
Il volume traccia il profilo del pittore Emanuele Cavalli (Lucera 1904 – Firenze 1981), protagonista della cosiddetta “Scuola romana”, ponendo l’accento sul suo vissuto e sulle connessioni con le maggiori personalità dell’arte del suo tempo. A partire dai primi anni Trenta del Novecento l’artista fu tra i più convinti promotori di quella rinnovata concezione della pittura basata sugli accordi cromatici che culminò nella stesura del “Manifesto del Primordialismo Plastico”, firmato nel 1933 insieme a Giuseppe Capogrossi e Roberto Melli. «Come per la composizione, così per il colore, bisognerebbe giungere ad una assolutezza di colorito», scriveva Cavalli nel 1938: «in una perfetta composizione nessuna linea, nessuno spazio potrà avere mutamenti o spostamenti; un colore rosso, per esempio, non potrà essere sostituito da nessun altro tono neppure di qualità, come un altro tipo di rosso. L’impostazione tonale, la composizione di colore è tale che a due toni ne succede un terzo che danno la tonalità. A somiglianza dei suoni».
Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte. Catalogo della mostra (Roma, 11 ottobre 2019-6 gennaio 2020)
Libro: Copertina morbida
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2019
pagine: 119
Fin da giovane, tra Firenze e Roma, Michelangelo realizzò numerosi disegni, piccoli schizzi e "cartonetti" che, a detta di Giorgio Vasari, altri pittori avrebbero "colorito". Alcuni di questi fogli, tracciati per farne dono ad amici e collezionisti, furono realizzati dall'artista "per amore e non per obrigo", e presentano un maggior grado di finitezza. Il grande successo di queste immagini scatenò tra i collezionisti la smania di procurarsi riproduzioni disegnate e dipinte degli originali dell'artista toscano, il cui valore risiedeva più nella fedeltà al prototipo che nell'autografia. Il fecondo dialogo tra Michelangelo e i suoi seguaci è messo in luce in questo catalogo attraverso un piccolo e prezioso nucleo di opere di Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino e Jacopino del Conte, derivate da celebri invenzioni del maestro toscano.
Il memoriale di Aldo Moro (1978)
Aldo Moro
Libro: Libro rilegato
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2019
pagine: 596
Il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro (16 marzo-9 maggio 1978) ruotano attorno a una sola azione dell’ostaggio: il suo scrivere. Quell’agire incise però su tutto ciò che accadde. Non si trattò solo delle circa cento lettere, poche delle quali giunsero ai loro destinatari, ma anche dei 237 fogli del cosiddetto "Memoriale", ovvero i testi elaborati nell’ambito dell’interrogatorio condotto dal sedicente tribunale del popolo, ove Moro scrisse dei tre decenni precedenti giungendo fino alla sua stessa prigionia. L’originale è scomparso, ma è noto attraverso le fotocopie che dell’autografo fecero le Brigate rosse. Quel testo, mutilato e occultato per ben dodici anni dopo l’assassinio, lo si è potuto leggere sempre con enormi difficoltà e mai direttamente su quegli anomali “originali”. Divenuto pienamente un bene tutelato dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla sua amministrazione degli archivi, il "Memoriale" può oggi essere studiato come una fonte della nostra storia. Qui per la prima volta è edito nella sua integrità: nelle sue cancellature, nelle sue revisioni, nei ripensamenti di un autore prigioniero e inquisito tra la vita e la morte. La ricostruzione del testo e della sua organizzazione, così come dei tempi della composizione degli scritti, permette di seguire Moro e le sue reazioni durante il sequestro, nei giorni in cui il Paese attraversò la crisi più grave del dopoguerra: il Memoriale acquista così il suo pieno significato. È accompagnato qui dai contributi di un gruppo di studiosi coordinato da Michele Di Sivo. L’edizione restituisce quindi le condizioni e il senso d’un testo drammatico e lucido per comprendere un evento decisivo della storia dell’Italia repubblicana.