Libri di M. Vallora
L'impero dei segni
Roland Barthes
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2002
pagine: 140
"Perché il Giappone? perché è il Paese della scrittura: fra tutti i Paesi conosciuti, è in Giappone che ho incontrato la pratica del segno più vicina alle mie convinzioni". Dice Barthes a proposito di quest'opera, al tempo stesso notazione di viaggio (ma agli antipodi delle cronache del letterato) e perlustrazione entro un intero sistema di vita. "Il luogo dei segni non è cercato negli aspetti istituzionali ma nella città, nel negozio, nel teatro, nella cortesia, nei giardini, nella violenza. Ci si occupa di alcuni gesti ricorda ancora l'autore - di alcuni cibi, di alcune poesie; ma soprattutto di volti, di occhi e di pennelli con cui si può scrivere, ma non dipingere, il tutto".
Roberto Tassi. Come un eroe di Conrad. Il sodalizio con Francesco Arcangeli
Libro
editore: Monte Università Parma
anno edizione: 2006
pagine: 208
Questo volume raccoglie il carteggio inedito che Francesco Arcangeli e Roberto Tassi tennero tra il 1955-1967.
Leo Longanesi. Editore, scrittore, artista
Libro: Copertina morbida
editore: Longanesi
anno edizione: 1996
pagine: 336
Introdotta da saggi di Giuseppe Appella, di Marco Vallora, di Paolo Longanesi, l'opera raccoglie la cronologia della vita, delle opere e della fortuna critica dello stesso Longanesi e un'ampia bibliografia. L'apparato iconografico comprende tavole a colori, riproduzioni in bianco e nero e fotografie documentarie. Il volume è il catalogo dell'esposizione svoltasi a Milano, presso il Palazzo Reale, nel 1996.
Dal divisionismo all'informale. Tradizione, visionarietà e geometria nell'arte in Piemonte 1880-1960. Catalogo della mostra (Acqui Terme, 2001)
Libro
editore: Mazzotta
anno edizione: 2001
pagine: 240
Il volume è il catalogo della mostra "Dal divisionismo all'informale. La doppia natura nella pittura piemontese a cavallo tra i due secoli 1880-1960" (Acqui Terme, 14 luglio-9 settembre 2001). L'esposizione vuole indagare un periodo poco approfondito della pittura del Novecento, tutt'altro che vernacolare, in una regione così nevralgica e centrale per lo sviluppo dell'arte, nel mutare del secolo cosiddetto della "Modernità". Si vuole dimostrare che con una scelta accurata ed uno scavo più attento nei sepolcri dei Musei e nei tesori nascosti di un collezionismo sommerso, anche le prospettive più abituali della ricevuta storia dell'arte possono sensibilmente mutare.