Libri di Magda Arhip
L'orgoglio del fallimento. Lettere ad Arsavir e Jeni Acterian
Emil M. Cioran
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 156
Agli inizi degli anni trenta, a Bucarest, nel pieno del fermento culturale, politico e sociale che attraversava la capitale romena, un introverso e solitario Emil Cioran incontrò per caso, presso la Biblioteca della Fondazione Carol, Arşavir Nazaret Acterian, giovane e brillante giornalista di origini armene, nonché autorevole membro della Generazione del '27. Grazie a lui, Cioran entrerà in contatto con il gotha dell'Associazione “Criterion”, facendosi notare per le sue spiccate doti intellettuali e divenendo, ben presto, tra i leader indiscussi della “Giovane generazione”. Il presente volume raccoglie le numerose lettere inviate da Cioran all'amico Arşavir, e le poche, ma ugualmente intense e poetiche, indirizzate a Jeni, sorella minore di quest'ultimo. Attraverso la lettura di tali missive, verace testimonianza di amicizia autentica, è possibile seguire non solo il travagliato percorso esistenziale di Cioran sino all'esilio parigino, ma anche l'inquietudine spirituale di un'intera epoca, segnata dal nichilismo.
Il passato scabroso di Cioran
Marta Petreu
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2015
pagine: 454
«Il punto debole, il tallone d’Achille di ognuno di noi, è ciò che nascondiamo. Il nostro segreto ossessiona gli altri, da cui non riusciamo a preservarlo per molto. Le persone parlano soltanto di ciò che teniamo nascosto. Il difetto di cui più ci si vergogna è proprio quello che alimenta le conversazioni. Abbiamo commesso un errore in passato? Meno lo si confessa, più gli altri ci tornano sopra e lo commentano». Questo è il segreto di Cioran. Il filosofo romeno rifugiato a Parigi, divenuto uno dei più grandi scrittori di lingua francese, sapeva ciò che stava dicendo poiché in Francia ha sempre dovuto nascondere il proprio passato romeno, segnato dai suoi articoli politici estremisti e dal volume La Trasfigurazione della Romania. Il libro di Marta Petreu ricostruisce minuziosamente e in maniera documentata le circostanze filosofiche e storiche che hanno portato Cioran a un’opzione politica che metteva insieme le idee dell’estrema destra legionaria con quelle dell’estrema sinistra bolscevica. Cioran aveva avvertito il fascino per il totalitarismo antidemocratico come soluzione radicale per i mali endemici della Romania, e aveva sognato un grande futuro per il suo paese attraverso l’imposizione di una dittatura che si ispirasse al nazismo o al modello sovietico. Ma da questo passato scabroso, Cioran si è separato definitivamente a Parigi, quando ha deciso di non essere più uno scrittore di lingua romena per diventare, più universalmente, un apolide metafisico.