Libri di Marco Cursi
Lo specchio di Leonardo. Scritture e libri del genio universale
Marco Cursi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 240
Leonardo ebbe un rapporto complesso e per certi versi contraddittorio con la scrittura. Discendente da una famiglia in cui si erano succedute generazioni di notai, era però figlio illegittimo e per questo destinato a un'educazione limitata al sapere pratico. Proiettato verso il futuro nella sua attività progettuale, ma sempre rivolto alla lezione degli antichi. Convinto della superiorità del disegno sulla parola, ma impegnato per buona parte della vita a registrare per iscritto le attività di bottega, i pensieri o i fatti della quotidianità. Il volume ricostruisce la relazione che il genio universale ebbe con lo scrivere e con i libri. Dopo averne ripercorso la formazione grafica, l'autore indaga sulla sua scrittura e in particolare sul singolare orientamento da destra a sinistra, per passare infine all'esame dei suoi libri, testimoni in presa diretta del lavoro svolto giorno dopo giorno nell'officina vinciana.
Bembo ritrovato. Il postillato autografo delle «Prose»
Fabio Massimo Bertolo, Marco Cursi, Carlo Pulsoni
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 336
La scoperta di un autografo rappresenta certamente un evento fortunato nella ricostruzione testuale di un'opera. Ma come bisogna comportarsi quando si rinviene l'edizione di una delle opere più importanti della nostra storia letteraria, recante in margine postille autografe che contengono varianti, rimandi e annotazioni riferite a controlli che l'autore si riprometteva di fare, se l'opera in questione è stata letta nel corso dei secoli in un'altra forma, che ne costituisce una vera e propria vulgata? È questo il caso del postillato autografo, finora sconosciuto, della prima edizione delle Prose di Pietro Bembo (Venezia, Tacuino, 1525), di recente identificato e oggetto del presente studio. I frequenti interventi di mano del Bembo negli ampi margini dei fogli permettono di ricostruire non solo le modifiche testuali che confluirono nella seconda e nella terza edizione, ma anche di venire a conoscenza di riflessioni linguistiche e di rimandi a passi di opere prese a modello finora ignoti. Lo studio filologico è preceduto da un'accurata indagine sulla storia del postillato e seguito da un'analisi paleografica delle notazioni del Bembo, che ha l'obiettivo di metterne a fuoco la stratificazione cronologica. Il volume si chiude con l'edizione del testo secondo l'ultima volontà d'autore, attestata dagli interventi autografi che Bembo appose al suo libro, pur tenendo conto del fatto che alcuni di essi non hanno avuto alcuna fortuna nel corso dei secoli.
Le forme del libro. Dalla tavoletta cerata all'e-book
Marco Cursi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 285
Il volume ripercorre la storia delle principali forme librarie dall'antichità romana fino a oggi attraverso le innovazioni che si sono succedute nei supporti (legno, papiro, membrana, carta), nelle tipologie (tabula, rotolo, codice, libro a stampa), nelle figure professionali impegnate nella produzione (copista, miniatore, compositore, tipografo), nelle pratiche di elaborazione, ricezione e circolazione del testo presso il pubblico dei lettori. La rivoluzione digitale e l'avvento dell'e-book hanno scisso il binomio finora indivisibile tra il piano del testo e quello del libro, rendendo possibile la realizzazione dell'antico sogno di una biblioteca universale capace di contenere l'intero patrimonio scritto dell'umanità.
Le lettere dell'omo sanza lettere. Leonardo e la comunicazione epistolare
Marco Cursi
Libro: Libro in brossura
editore: Bardi Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 103
Nell'Italia del Quattrocento, e in particolare nella Toscana comunale e medicea, la lettera scritta a mano costituiva uno strumento di comunicazione semplice, efficace e insostituibile. Leonardo, profondamente immerso in quel mondo, era abituato a tenere stretti contatti con destinatari di vario livello sociale: artigiani, artisti, politici, signori, principi e, poi, naturalmente, allievi, amici e familiari. È ragionevole supporre che, per tessere questa fitta rete di relazioni, egli abbia scritto un gran numero di missive, ma questa massa di materiale epistolare è andata quasi completamente perduta; di essa restano solo pochi frammenti, per lo più conservati tra le carte del Codice Atlantico. Nella lettura corsiniana saranno presentati i primi risultati di un'indagine condotta su quegli abbozzi autografi con l'obiettivo di comprendere quali erano le prassi adottate da Leonardo quando si sedeva allo scrittoio, prendeva carta e penna e preparava le missive che avrebbe spedito ai suoi numerosi interlocutori.
Epistolario. Catalogo dei manoscritti e delle stampe
Caterina da Siena
Libro
editore: Ist. Storico per il Medioevo
anno edizione: 2021
La scrittura e i libri di Giovanni Boccaccio
Marco Cursi
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 171
Giovanni Boccaccio visse in un'epoca e in una società caratterizzate da un'ampia diffusione sociale della scrittura; di lui ci restano ben 34 autografi, tra cui un buon numero di codici integralmente di sua mano, in cui trascrisse sia opere proprie sia opere di autori antichi o a lui contemporanei. Il percorso di ricerca qui proposto ha come principale obiettivo l'esplorazione di tale complesso orizzonte grafico. Nella prima parte viene ripercorsa l'avventurosa stagione dei riconoscimenti degli autografi boccacceschi, iniziata nel secolo XIX e aperta ancora oggi a nuove scoperte. Quindi sono esaminate le diverse scritture adoperate dal Certaldese per la copia dei suoi manoscritti attraverso l'applicazione di un protocollo di analisi grafica che consente di ricostruirne le dinamiche evolutive. La seconda parte è dedicata al metodo di lavoro del Boccaccio copista, con particolare riferimento agli esemplari contenenti la "Commedia" dantesca (trascritta per tre volte) e alla più antica diffusione del "Decameron". Il confronto tra le caratteristiche materiali dei codici e i dati strettamente testuali mostra con chiarezza che egli scelse consapevolmente precise forme librarie, dando vita a vere e proprie edizioni d'autore, caratterizzate da soluzioni fortemente innovative e da strategie compositive raffinate e ricche di significato.
Il «Decameron»: scritture, scriventi, lettori. Storia di un testo
Marco Cursi
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 384
L'obiettivo prioritario di questo studio è un'analisi d'insieme delle strategie messe in atto da copisti, committenti, lettori, per confezionare, possedere e trasmettere l'opera più viva, appassionante e amata della letteratura medievale in volgare in Italia, il Decameron di Giovanni Boccaccio. Il volume si apre con una rassegna delle testimonianze librarie e documentarie che attestano una proto-diffusione dell'opera, collocabile negli anni in cui l'autore era ancora vivente; in seguito il percorso della ricerca si addentra nella selva oscura della tradizione posteriore alla morte del Boccaccio, divisa in due fasi ben distinte: il discrimine è posto al 1434, anno che segna una svolta decisiva nella vita politica fiorentina in seguito alla salita al potere di Cosimo il Vecchio. I 60 manoscritti che formano il corpus dei testimoni decameroniani per i secoli XIV e XV vengono esaminati in un'ottica paleografica, codicologica e, se necessario, testuale, con l'obiettivo di rispondere alle domande più pressanti poste da ciascuno di essi: il quando, il dove, il chi, il come e il perché (o il per chi). Ne risulta un quadro complesso e variopinto, al centro del quale si pone, solidamente, la città di Firenze, con frequenti aperture all'area veneto-padana, senza contare le fascinose e ricorrenti suggestioni che spingono lo sguardo verso Napoli, la città delle nostalgie e del ritorno impossibile, vagheggiato dal Boccaccio fino al termine della vita.