Libri di Marianna Filandri
Casa dolce casa? Italia, un paese di proprietari
Marianna Filandri, Manuela Olagnero, Giovanni Semi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 158
Se l'Italia è un paese di proprietari di case non è per benessere diffuso, ma per la debolezza di politiche pubbliche che, trascurando di pianificare un diverso accesso all'abitare, hanno spinto i cittadini a congelare i propri risparmi nel sistema bancario e hanno consentito che l'indebitamento diventasse uno strumento di ulteriore vantaggio per i più agiati. Alla proprietà è ancora oggi anacronisticamente collegata una serie di rappresentazioni sociali positive (reputazione, inclusione, radicamento) che la rendono non solo desiderabile - creando perciò una domanda costante di case che consuma il suolo e deteriora il paesaggio - ma anche strategica per garantire il passaggio di ricchezza tra le generazioni, in una società che così si fa sempre meno mobile.
Lavorare non basta
Marianna Filandri
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2022
pagine: 160
Il tasso di occupazione è considerato un indicatore fondamentale dello sviluppo di un paese: peccato che sia sempre più elevato anche in Europa il numero di lavoratori poveri. La costruzione delle identità personali e collettive è ancora legata al proprio ruolo professionale. Peccato che i ruoli professionali siano sempre più precari e frammentati. Insomma, il lavoro non basta più: sono necessarie urgenti misure che restituiscano stabilità economica e, con questa, fiducia nel futuro. L’introduzione del salario minimo, la promozione di contratti stabili e la revisione della tassazione sul lavoro rispetto a quella sui patrimoni sono i primi interventi urgenti che aiuterebbero il benessere collettivo.
Proprietari a tutti i costi. La disuguaglianza abitativa in Italia
Marianna Filandri
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2016
pagine: 143
Le condizioni abitative del nostro paese si caratterizzano per l'alta percentuale di case in proprietà, il cui numero è andato via via crescendo a partire dal secondo dopoguerra. L'acquisto della casa è generalmente considerato un obiettivo auspicabile, tuttavia esistono dei costi, individuali e sociali, che minano la bontà di tale modello. La proprietà della casa, infatti, pur rappresentando una condizione di vantaggio rispetto all'affitto non è di fatto sufficiente a garantire un certo livello di benessere, a meno di essere accompagnata da una buona posizione nella stratificazione sociale; anzi, la proprietà stessa può rappresentare un vincolo, specialmente in alcuni periodi della vita degli individui. Il volume analizza approfonditamente le disuguaglianze abitative in relazione a tre ambiti: il disagio abitativo, considerato come indicatore multidimensionale di vari aspetti dell'abitare; i costi abitativi e le soglie di affordability in relazione alla povertà; la prima destinazione abitativa dei giovani. Esso si interroga inoltre sul ruolo che le politiche pubbliche hanno avuto nel contribuire alla cultura della proprietà della casa e sulle implicazioni che quest'ultima ha avuto in relazione alle disuguaglianze.