Libri di Marina Pellanda
Marco Bellocchio tra cinema e teatro. L'arte della messa in scena
Marina Pellanda
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 191
Il libro analizza e studia nel contesto dell'opera di Marco Bellocchio quella fusione di segni che, intersecando il palcoscenico con il cinema, dà vita al mondo poetico del cineasta. Si sofferma su ambiti di indagine fino ad ora trascurati: il teatro come tema sia implicito sia esplicito, la Commedia dell'arte, il Kammerspiel, il sogno che assume la categoria della messa in scena; infine le costanti cinematografiche nei lavori teatrali del regista. Conclude il volume una conversazione con Marco Bellocchio.
La rivista di Engramma. Volume Vol. 172
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Engramma
anno edizione: 2020
Numero dedicato a Marco Bellocchio.
Figure del mito: presenze e rappresentazioni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Engramma
anno edizione: 2019
Andrej Tarkovskij. Andrej Rublëv
Marina Pellanda
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2015
pagine: 295
La storia di "Andrej Rublëv", il secondo lungometraggio di Andrej Tarkovskij, ha inizio nel 1964 quando, dopo il successo dell'"Infanzia di Ivan", al regista vengono concessi i finanziamenti che gli permetteranno di raccontare la vita del più grande pittore di icone del medioevo russo. All'epoca l'Unione Sovietica sta vivendo il "disgelo" voluto da Chruscev, durante il quale si susseguono alcuni timidi segnali di apertura. Proprio sfruttando questi spiragli di libertà, Tarkovskij racconta la vicenda del monaco pittore vissuto in tempi calamitosi (la Russia del XIV e XV secolo), facendone una metafora del potere salvifico dell'arte e dello spirito dell'uomo, e un atto d'accusa verso i totalitarismi che non ha perso nulla della sua forza originaria.
Cinema e teatro. Influssi e contaminazioni tra ribalta e pellicola
Marina Pellanda
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2013
pagine: 110
Il volume affronta il tema dei rapporti fra il cinema e il teatro. Lontano dal voler verificare se lo schermo possa considerarsi una estensione della scena o viceversa, il testo analizza alcuni momenti, alcuni esempi in cui il cinema e il teatro sembrano rincorrersi, risultando il legame tra le due arti più che una contrapposizione una proficua collaborazione. L'intento non è quindi quello di mettere alla prova un'eventuale superiorità di un'arte rispetto all'altra, quanto sottolineare situazioni ricorrenti in cui l'ambivalente rapporto crea un binomio che rende possibile investigare la realtà dei due sistemi di racconto. Il libro si articola in quattro capitoli: il primo traccia un breve percorso dei rapporti intercorsi tra lo schermo e la scena dal punto di vista storico e critico; il secondo, soffermandosi sulla nascita della tragedia greca e l'avvento della figura di William Shakespeare, sottolinea come questi due momenti possano essere la trama per leggere e analizzare i destini paralleli del cinema e del teatro; infine gli ultimi due capitoli analizzano l'arte dell'attore e il teatro filmato.
Tra pittura e cinema. La storia interminabile delle immagini
Marina Pellanda
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni del Cavallino
anno edizione: 2007
Il saggio propone un viaggio che legge i rapporti tra pittura, fotografia e cinema.
Senso
Marina Pellanda
Libro: Libro in brossura
editore: L'Epos
anno edizione: 2008
pagine: 150
Ispirandosi alla bellezza, alla passione, agli amori e ai tradimenti di Livia, protagonista della novella di Camillo Boito, Luchino Visconti crea con Senso un esempio paradigmatico di film storico, in cui mette in scena il "tradimento" delle classi nobili di fronte ai bisogni del popolo italiano.
Gian Maria Volonté
Marina Pellanda
Libro: Libro in brossura
editore: L'Epos
anno edizione: 2006
pagine: 208
Gian Maria Volontè (1933-1994) ha lasciato un segno nella storia dello spettacolo contemporaneo italiano. Ha recitato le maschere del potere e dell'impotenza d'Italia, i protagonisti della violenza, della mitezza paziente e delle zone torbide e di ambiguità del bene e del male, la reticenza. Non sono mai banali i personaggi scelti da Volontè: sono persone, siano grandi o piccole, che fanno la Storia, che procedono investigando, che non si arrendono e che non di rado pagano con la morte la puntuale caparbietà con cui ribadiscono i parametri democratici del vivere civile. È attraverso questi concetti che il libro, privilegiando l'impostazione del racconto tematico, indaga l'uomo-attore Volontè e la sua carriera.