Libri di Marina Terragni
Gli uomini ci rubano tutto. Riprendersi il corpo, il femminismo, il mondo: un manifesto
Marina Terragni
Libro: Libro in brossura
editore: Sonzogno
anno edizione: 2018
pagine: 192
A che punto è il femminismo, rivoluzione senza armate e senza sangue che ha già profondamente modificato, e in così poco tempo, la faccia del mondo? A quanto pare continua ad avanzare su molti fronti. Il movimento globale #metoo ha messo sulla difensiva migliaia di uomini potenti. Time’s Up, organizzazione lanciata da molte celebrità hollywoodiane, proclama che il tempo delle molestie e degli abusi è finito. Merriam-Webster, il più consultato dizionario americano, segnala che le ricerche della parola “femminismo” sono quasi raddoppiate. Ma proprio quando il dominio patriarcale sembra simbolicamente vacillare, per le donne in carne e ossa – dice Marina Terragni, sulla base della sua pluridecennale esperienza di pensiero e di lotta – le cose non vanno affatto bene: gli indicatori materiali (salute, lavoro, stipendi, giustizia) sono tutti negativi, mentre crescono i numeri della violenza sessuale e la politica non è mai stata tanto misogina. Perfino il dirsi “donna” non è più a disposizione del sesso femminile, definizione contesa dal transattivismo queer (è la definitiva scomparsa delle donne?). Dopo un secolo di femminismo, dunque, il bilancio è ancora interlocutorio. Di fronte a questo stato di cose, l’autrice propone un “femminismo radicale” che non si accontenta della lotta per l’autodifesa. Che non chiede pari opportunità, non elemosina posti, non subisce le intimidazioni queer e i diktat del biomercato. Che si misura alla radice con la questione maschile. Che si radica nella verità del corpo e nella differenza femminile per mettere da subito al mondo un altro mondo, finalmente libero dal dominio di un sesso sull’altro.
Temporary mother. Utero in affitto e mercato dei figli
Marina Terragni
Libro
editore: Vanda Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 100
Un gioco da ragazze. Come le donne rifaranno l'Italia
Marina Terragni
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 186
Troppi uomini. È stato questo eccesso maschile a metterci nei guai. Questa la malattia da cui il nostro Paese chiede di guarire: troppi uomini deboli, narcisisti e attaccati al potere nelle stanze in cui si decide - e spesso non si decide - sulla vita di tutti. La crisi che stiamo attraversando è la prova che la narrazione del patriarcato non funziona più. Che le cose non possono più andare in questo modo. Che l'economia, la politica, il lavoro, la vita non possono più essere quelli che conosciamo. È pensabile che a portarci in salvo siano quegli stessi troppi uomini, vecchi, stanchi e prepotenti, e quelle stesse logiche, quell'idea di potere, quella lontananza dalla vita reale che sono all'origine del problema? È logico che invece i temi posti dalle donne, la loro responsabilità, la loro concretezza, la loro capacità di cura, il loro senso immediato di ciò che è primario, la loro vicinanza alla vita, la loro idea di economia, di crescita e di sviluppo, la forza intatta dei loro desideri continuino a non fare agenda politica? No. Ma perché le cose cambino, per il bene di tutti, bisogna mandare via un bel po' di quegli uomini che non vogliono mollare. E il modo più semplice per farlo è che un numero corrispondente di donne vada al loro posto. Fuori dalla Camera, che dobbiamo fare ordine! In questo libro fresco e battagliero, giocoso e intenso, Marina Terragni ragiona di potere, rappresentanza, economia e sviluppo, di bellezza e desiderio, e anche di uomini, facendo giustizia di molti luoghi comuni.
Temporary mother. Utero in affitto e mercato dei figli
Marina Terragni
Libro: Copertina morbida
editore: Morellini
anno edizione: 2017
pagine: 99
Sono molte migliaia i bambini che nascono ogni anno da utero in affitto: più di 2 mila solo negli Stati Uniti, con un incremento annuo del 200 per cento. Un business colossale e planetario in espansione costante - oggi il fatturato supera i 3 miliardi - nel quale le donne diventano mezzi di produzione e le creature umane oggetti in vendita. Quei figli che non ci è consentito di avere possiamo sempre comprarli. Basta pagare. La riproduzione diventa produzione di cui siamo a un tempo mezzi e destinatari. Un consumismo che si spinge fino all'autoconsumismo, confezionato in forma di neo-desideri e neo-diritti che rivendicano di poter prescindere anche dalla biologia dei corpi e dalla differenza sessuale. Chi è una madre "surrogata", se non una madre? Perché si pretende che scompaia dopo aver portato a termine il suo biolavoro? Si può affittare il proprio corpo e mettere in vendita un essere umano? Domande urgenti, alla vigilia di un dibattito che lacererà l'Europa, ultima roccaforte anti-surrogacy.