Libri di Mario Gelsomino
Passi felpati sui sentimenti di sempre
Mario Gelsomino
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2024
pagine: 200
Oggi, per i suoi cinquant’anni di poesia, l'autore dona ai lettori la quinta raccolta 'Passi felpati sui sentimenti di sempre'. Numerose le sue partecipazioni a concorsi e premi. "Nonno mi dai la mano? Io felicemente stringevo la tua tenera e calda. Tu eri raggiante e felice della mia che ti proteggeva, ma ancor di più lo ero io. Con la tua voce da bambino gentile e tenera stavi conquistando il mio tempo."
Duemilaventi. Sorrisi fra le pareti
Mario Gelsomino
Libro: Copertina rigida
editore: Pellegrini
anno edizione: 2021
pagine: 152
Una vita d'amore, di affetti, di nostalgia, di ricordi, nella ricerca di un mondo irrimediabilmente perduto e non più ritrovato. Mettendo a nudo la sua anima all'attenzione dei suoi lettori, si può toccare con mano quel groviglio di sentimenti, di passioni e di malinconie di un uomo, che ha sempre sprigionato generosità e amore gratuito, senza mai monetizzarlo. Egli sa che il lettore gli è vicino, perché è un suo alter ego, che trova chi dà voce al suo comune sentire. La lettura delle pagine di Mario Gelsomino, che è poeta dell'anima, rivela il suo innamoramento per i versi, ai quali affida la quotidianità del vivere, l'elevatezza del sentire e lo scavo del suo "io" più profondo. Come Pascoli, ha in sé un "fanciullino", che trova poesia e consolazione anche negli aspetti più comuni, conservando preziosa la semplicità nel rendere, sentire e tradurre in canto poetico tutto il mondo che lo circonda.
Istantanea di viaggio
Mario Gelsomino
Libro: Libro rilegato
editore: Pellegrini
anno edizione: 2014
pagine: 104
Una raccolta poetica scandita da tre momenti che raccontano il ritmo del tempo e del cuore, l'evoluzione dell'anima e dei pensieri. Momenti come cerchi concentrici concatenati gli uni negli altri perché la vita non si muove per salti ma s'incardina tra il prima e il dopo di quello che è il viaggio dell'esistenza: "negli anni/ ho viaggiato .../ con i miei ricordi". Ed è per questo che i versi necessitano di una lettura in continum così che il lettore sappia orientarsi nei meandri del sentire e compiere un "viaggio" che porta in quel palpitante, intenso, spesso dolente, guazzabuglio del cuore che l'io lirico mostra in tutta la sua nudità. I versi sono una circumnavigazione nei sentimenti e, tra loro, guizza il dolore: "sentirsi morto dentro/ pensare e ripensare/ parlare e far finta di ascoltare/ obliarsi e ammutolirsi/ piangere e sfogarsi/ riflettere e poi ancora riflettere/ avere un viso teso/ poter vedere il passato e/ non avere un futuro..." Perché il dolore attraversa e smembra questi versi e, proprio grazie a loro, si distilla e si soffonde così che, lentamente, possa essere meno annichilente e farsi "calore di fiamma lontana" che arde, sì, ma non arroventa.