Libri di Mario Lupini
Alfabeti perduti
Mario Lupini
Libro: Libro in brossura
editore: L'occhio di Horus
anno edizione: 2024
pagine: 148
Alfabeti perduti, dopo Canti da pietre millenarie e Itaca mia sul colle, è il prosieguo di un cammino che Mario Lupini ha intrapreso nella continua riscoperta della sua vita attraverso i suoi ricordi più intimi, in quell’aggrovigliarsi di sentimenti e di emozioni che sembrano affascinarlo più di ogni altra cosa, ma che talvolta rischiano di travolgerlo più che confortarlo. Quando, però, la sofferenza, il tormento e il dolore sembrano prevalere sul suo coraggio, su quell’irrefrenabile desiderio di volgere indietro lo sguardo, in quei versi riesce a riacquistare le energie per non arrendersi alla visione retrospettiva, inquieta, a volte onirica del suo passato e ritrova linfa vitale e vigore poetico per proseguire nel suo cammino di autore generoso. Al centro del suo narrare, come fulcro su cui poggiare ogni suo verso, ogni singola parola, una sorta di stella polare che lo orienta in quel labirinto di irrefrenabili passioni, c’è sempre la sua terra, quel lembo di Umbria al confine nord est con le Marche, e ci sono i suoi cari e ogni pietra di quegli edifici, “l’inabitato”, mirabili gioielli incastonati nella corona del suo quotidiano rosario di ricordi.
Canti da pietre millenarie
Mario Lupini
Libro: Libro in brossura
editore: L'occhio di Horus
anno edizione: 2019
pagine: 124
Possono cantare le pietre? E per di più quando sono pietre ordinate dalla mano dell’uomo più di mille anni fa in costruzioni destinate a sfidare il tempo? In questa raccolta il loro è un canto per interposta persona: come uno strumento musicale che trasforma in suoni i neri schizzi d’inchiostro sullo spartito, così l’autore osservando quelle pietre, rosa, grigie, ocra/come se ognuna fosse la materia/che ha forgiato il suo corpo riesce a cristallizzare emozioni, riflessioni e sentimenti in metafore forti e sincretiche, di grande respiro poetico, con un uso delle parole e con una modalità di costruzione delle frasi che forza i limiti stessi del linguaggio … Sì, cantano le pietre!