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Libri di Mary Hunter Austin

Confini perduti

Confini perduti

Mary Hunter Austin

Libro

editore: Storie Effimere

anno edizione: 2025

pagine: 68

8,00

Terra di pioggia rara

Terra di pioggia rara

Mary Hunter Austin

Libro: Libro in brossura

editore: Terracqua

anno edizione: 2024

pagine: 158

Per Mary Hunter Austin (1868-1934) il deserto della California è un luogo di continua scoperta e meraviglia. Una regione, quella della Owens Valley e del deserto del Mojave, che all’epoca era considerata arida, desolata e senza nulla da offrire, ma che si rivela invece, sotto la sua penna, un luogo intriso di vita, storie, leggende e spiritualità. L’autrice, scrittrice prolifica ma anche femminista e studiosa dei popoli nativi, avverte subito una forte affinità con quei territori e da questo rapporto intimo con la terra nasce The Land of Little Rain, pubblicato nel 1903 e considerato una delle opere naturalistiche più importanti della letteratura statunitense. Ognuno dei 14 scritti che compongono la raccolta ci restituisce un vivido spaccato di un paesaggio animato da piante, fiori e animali, ma anche da corsi d’acqua, tempeste, canyon e esseri umani, anch’essi parte integrante dell’ambiente naturale in cui si trovano. Mary Hunter Austin accompagna il lettore in un itinerario suggestivo che trascende qualsiasi cartina geografica per rivelarsi solo a chi sa accogliere e comprendere lo spirito di quei luoghi.
15,00

La terra delle piogge rare

Mary Hunter Austin

Libro: Libro in brossura

editore: Nova Delphi Libri

anno edizione: 2023

pagine: 224

Tradotto per la prima volta in Italia, "La terra delle piogge rare" è un autentico canto d'amore dedicato alla natura. I quattordici scritti che lo compongono ritraggono la terra e gli abitanti delle regioni desertiche della Sierra californiana, e lo rendono uno dei classici della narrativa naturalistica statunitense. Con una prosa sobria ma evocativa, Austin trasporta il lettore nei profondi recessi di quelle terre selvagge, dimostrando una raffinata conoscenza della flora e della fauna che le abitano ed esaltandone al contempo la profonda interdipendenza. Il deserto, la "terra dei confini perduti", assume per lei la valenza di un rifugio dove ritrovare la libertà dai rigidi confini di genere e identificarsi, quasi per osmosi, con il mondo naturale. In questa sorta di diario minimo l'autrice ci regala anche una serie di riflessioni e aneddoti sulla vita dei nativi, degli immigrati messicani e dei pastori erranti, muovendosi agevolmente tra storia locale, miti e leggende tradizionali.
15,00 14,25

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