Libri di Massimo Recchioni
L'avrai, camerata Almirante la via che pretendi da noi italiani
Carlo Ricchini, Massimo Recchioni, Paola Polselli
Libro: Libro in brossura
editore: 4Punte edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 140
La storia del processo per diffamazione che Almirante intentò (perdendolo) contro l'Unità e Il Manifesto (e i loro direttori responsabili Carlo Ricchini e Luciana Castellina), perché i due giornali avevano pubblicato un bando repubblichino, il "manifesto della morte", a firma Almirante.
Il Gobbo del Quarticciolo. Una storia di Resistenza, dal fascismo alla guerra fredda
Massimo Recchioni, Paola Polselli
Libro: Libro in brossura
editore: Milieu
anno edizione: 2020
pagine: 192
Un libro costituito da due livelli. Il primo è un'introduzione storica, più generica, che racconta gli anni dalla fine della prima guerra mondiale all'inizio della guerra fredda: quelli del fascismo, del secondo conflitto e della Resistenza del popolo italiano. Simile solo in apparenza a un libro di testo di storia, perché include, a differenza di questo, anche episodi del Novecento che sono spesso dimenticati o mal raccontati, e ai quali invece va data la giusta considerazione. La seconda parte è una «storia nella storia». All'inizio della seconda guerra mondiale, giunse a Roma un ragazzino calabrese. Costretto ad arrangiarsi nelle misere e affamate borgate romane, visse, come tanti altri, di espedienti. Dopo l'8 settembre '43, Giuseppe Albano - noto come il «Gobbo del Quarticciolo» - si riscattò ampiamente, partecipando alla Resistenza romana e rendendosi protagonista di azioni di grande temerarietà. Fu per questo, a un certo punto, anche imprigionato nelle celle di via Tasso. Dopo la liberazione di Roma, Giuseppe Albano tornò però a essere coinvolto in imprese di criminalità comune: estorsioni, collaborazioni con la polizia, doppi giochi tra partiti della sinistra e associazioni paragolpiste. Manovre che già allora (la guerra al Nord non era ancora finita) cercavano di riportare la dittatura fascista nel nostro Paese. II Gobbo si trovò suo malgrado al centro di trame troppo difficili per un ragazzo che, nonostante fosse considerato a Roma il «nemico pubblico numero uno», aveva soltanto diciotto anni. Una ricostruzione fedele della sua vita, che racconta le sue due «facce»: quella «criminale» e quella di cittadino il quale - nel momento del bisogno - seppe riconoscere il suo dovere. Prefazione di Alessandra Kersevan.
Il bandito partigiano. Vita e morte del Gobbo del Quarticciolo
Massimo Recchioni, Giovanni Parrella, Paola Polselli
Libro: Libro rilegato
editore: 4Punte edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 164
La storia di un ragazzo che si trovò, ragazzino, protagonista della lotta delle borgate romane contro il fascismo. Dopo l'8 settembre 1943 Giuseppe Albano, il «Gobbo del Quarticciolo», compì azioni di grande temerarietà e finì nelle lugubri celle di via Tasso. Dopo la liberazione di Roma - il 4 giugno 1944 - la sua vita cambiò: il giovane fu coinvolto in imprese di criminalità comune e doppi giochi di associazioni neofasciste, oltre a essere inconsapevole protagonista del primo tentativo di strategia della tensione in Italia. Il Gobbo - più che «manipolatore» - finì infatti più spesso per essere manipolato in un gioco troppo difficile da comprendere anche per chi, come lui, a 18 anni era considerato il «nemico pubblico numero uno» a Roma. I racconti e le testimonianze inedite incluse in questo libro accompagnano il lettore verso un «colpo di scena» finale difficilmente prevedibile… Prefazione di Alessandra Kersevan. Postfazione di Pierluigi Amen.
Scarpe rotte eppur c'è da cantar. Canti delle Resistenze italiana, spagnola e palestinese
Libro: Libro rilegato
editore: 4Punte edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 172
I canti, rivoluzionari, di lotta, di disperazione, hanno sempre accompagnato le battaglie per un mondo più giusto e libero. Così è stato, e in parte lo è ancora, nei tre periodi storici affrontati dai curatori di questo libro. Dall'eroica guerra civile spagnola, quando il fascismo soffocò nel sangue le speranze di un'intera nazione, alla nostra Resistenza, a quella dimenticata dei palestinesi che, nell'indifferenza internazionale, continuano a morire e a soffrire per una terra che non hanno più. Il libro si avvale della "benedizione" di una leggenda come Giovanna Marini.
Francesco Moranino. Perché si colpì dalla parte sbagliata
Massimo Recchioni
Libro: Libro rilegato
editore: 4Punte edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 204
Nel 1943, dopo i dodici anni di reclusione inflittigli dal Tribunale speciale, Francesco Moranino, con il nome di battaglia di «Gemisto», organizza ed è comandante di formazioni garibaldine nel Biellese. Alla fine della guerra, diventa segretario della Federazione comunista biellese e valsesiana e, nel 1946, è eletto giovanissimo all'Assemblea Costituente. Sottosegretario alla Difesa nel terzo governo De Gasperi, nel '48 e nel '53 è rieletto deputato, ma viene coinvolto in un'inchiesta per l'omicidio di sette persone avvenuto - nell'inverno 1944 - nella zona partigiana controllata dalla sua Divisione. Il processo si svolge in un clima avverso alla Resistenza, in cui «giustizia» viene proclamata da quei personaggi che avevano operato durante il regime, presenti ancora ovunque, nella magistratura e nel resto dell'apparato dello Stato. Il risultato è che i partigiani vengono giudicati senza le attenuanti dell'aver compiuto «atti di guerra», regolarmente concesse, salvo rare eccezioni, ai fascisti… Questo saggio evidenzia come Moranino sia stato vittima della mancata epurazione che, causa anche lo scenario internazionale della Guerra Fredda, vede paradossalmente trasformare i liberatori in reietti della società.
«Pastecca». Un ragazzo della Volante Rossa
Massimo Recchioni
Libro: Libro rilegato
editore: 4Punte edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 160
Pastecca era il soprannome di Paolo Finardi, giovane esponente della Volante Rossa, un'organizzazione di ex partigiani milanesi appartenuti alle brigate garibaldine che, negli immediati anni del secondo dopoguerra, continuò una concreta attività antifascista. Con il gruppo della Volante, Pastecca partecipò all'esecuzione dell'assassino, impunito, dello stimato amico Eugenio Curiel. Da quel momento, appena ragazzo, Paolo perse tutta quella che era stata la sua vita. Intraprese, con l'aiuto del PCI, una fuga che lo portò nell'allora Cecoslovacchia, dove assunse il nome di Luigi Colombo. Con quella nuova identità, trascorse anni di duro lavoro e spostamenti - che lo portarono dalla Cuba del governo castrista alla Primavera di Praga - fin quando, nel 1978, il presidente Pertini gli concesse la grazia. Solo allora l'esilio ebbe termine ed egli poté riavvicinarsi al suo Paese e a ciò che restava della sua famiglia… Questa è l'eccezionale testimonianza, raccontata in prima persona, di «Pastecca» e della sua cruciale scelta, dell'esilio di Luigi Colombo ma, soprattutto, la storia di un uomo: Paolo Finardi.
Il tenente Alvaro e l'esilio politico di massa
Massimo Recchioni
Libro: Libro rilegato
editore: 4Punte edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 172
Nella Lambrate del secondo dopoguerra, in un clima di «Resistenza tradita» - in cui gli ex partigiani vedevano sgretolarsi l'aspettativa di una rivoluzione socialista e i crimini di guerra restare impuniti - Giulio Paggio, il «tenente Alvaro», salì al comando di un gruppo di giovanissimi ribelli, quelli della «Volante Rossa». Dopo alcune azioni, anche violente, atte a rendere una giustizia che, istituzionalmente, sentivano tradita, diventarono dei ricercati e furono costretti a fuggire, con l'aiuto del PCI, nella Cecoslovacchia socialista. Luogo d'esilio per molti rifugiati politici, la Cecoslovacchia ospitò una comunità di italiani dalle identità celate, dove la solidarietà si mescolava alle difficoltà di essere straniero, confinato e ricercato. Le testimonianze qui riportate alla luce ci offrono gli sguardi intrecciati, preziosi e altrimenti dimenticati, dei diretti protagonisti di quelle vicende storiche. Lo sguardo di Giulio Paggio e di chi lo ha conosciuto davvero: un uomo dai principi impossibili da sradicare che, per tutta la vita - nonostante la grazia, concessa da Pertini nel 1978 - portò con sé il fardello di essere stato il «tenente Alvaro».
Francesco Moranino, il comandante «Gemisto». La criminalizzazione della Resistenza
Massimo Recchioni
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2021
pagine: 185
Francesco Moranino, il comandante partigiano «Gemisto», fu tra i protagonisti della guerra di Liberazione e il più giovane componente dell'Assemblea Costituente. Ricoprì inoltre la carica di sottosegretario alla Difesa nel terzo governo De Gasperi, l'ultimo di «unità nazionale» prima del piano Marshall. Nel 1948 fu rieletto deputato, ma fu presto coinvolto in un'inchiesta per l'omicidio, avvenuto nell'inverno 1944, di cinque civili sospettati di spionaggio e delle mogli di due di essi. Moranino, assai poco fiducioso nella giustizia, espatriò in Cecoslovacchia. La sua travagliata vicenda animò il dibattito politico e si trascinò per molti anni tra rielezioni parlamentari, una nuova autorizzazione a procedere del 1955 e il conseguente processo con la condanna all'ergastolo. Moranino non usufruì della grazia concessa dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1964, ma rientrò in Italia solo due anni dopo, quando gli eventi per cui era stato condannato furono riconosciuti come azioni di guerra. Questa nuova edizione, dopo la prima del 2013, contiene approfondimenti sul processo e sulla situazione italiana nel pieno della «Guerra fredda». Prefazioni alla prima edizione di Lidia Menapace e Pietro Ingrao.
Una svedese in guerra. La storia de «L'Agnese va a morire»
Massimo Recchioni
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2021
pagine: 192
L'autore, in un viaggio con il regista Giuliano Montaldo e sua moglie Vera Pescarolo, ripercorre le tappe del noto film "L'Agnese va a morire" del 1976, il primo sulla Resistenza italiana con una donna come protagonista (tratto dall'omonimo romanzo autobiografico della partigiana Renata Viganò). Durante il tragitto verso la Romagna, terra ove quell'opera venne realizzata, viene ripercorsa la storia del Neorealismo cinematografico italiano, oltre alle carriere prima di attore e poi da regista del Maestro. Il fulcro del libro è naturalmente il film tratto dal romanzo della Viganò. Questo viene raccontato, oltre che da Montaldo - nei set ancora esistenti - da chi a quel film partecipò: in forma diretta da Ninetto Davoli, Ron, Alfredo Pea; in forma "differita" da Ingrid Thulin, Stefano Satta Flores, Michele Placido ed Ennio Morricone. Il libro si avvale inoltre delle testimonianze del Direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea in Ravenna e provincia, dell'ex sindaco di Alfonsine, di "Minny" (partigiana del luogo), di Marina Guerra, autrice di memorabili foto eseguite durante la lavorazione del film (alcuni scatti corredano il volume) e di molti altri. Il racconto non è una mera e semplice cronaca, ma una riflessione sull'attualità dei valori che quel film rappresentava e sui profondi cambiamenti in questi anni nel nostro Paese.
Il Gobbo del Quarticciolo e la sua banda nella Resistenza
Massimo Recchioni, Giovanni Parrella
Libro: Copertina morbida
editore: Milieu
anno edizione: 2015
pagine: 205
La storia di un ragazzo, con una lieve protuberanza sulla spalla destra poi ingigantita dalla sua fama e dalla leggenda popolare, che si trovò giovanissimo tra i protagonisti della lotta delle borgate romane contro il fascismo. Dopo l'8 settembre 1943 Giuseppe Albano, il Gobbo del Quarticciolo, partecipò alla Resistenza, rendendosi protagonista di azioni di grande temerarietà, fino a essere imprigionato nelle celle di via Tasso. Dopo il 4 giugno 1944, giorno della liberazione di Roma, accadde però qualcosa di inaspettato: Albano si coinvolse in imprese di criminalità comune come estorsioni, collaborazioni con la polizia e doppi giochi tra i partiti della sinistra e associazioni paragolpiste. Il Gobbo - che finì per credersi un potente boss della malavita e un abile manovratore - fu in realtà assai più spesso manovrato, in un gioco troppo difficile e scorretto per essere compreso da un ragazzo che, benché considerato il "nemico pubblico numero uno" a Roma, aveva solo 18 anni. La ricostruzione della vita del Gobbo, basata sull'analisi delle più disparate versioni attribuite alle sue gesta, e arricchita da racconti e testimonianze inedite di persone che lo conobbero, accompagna il lettore nella comprensione di una personalità ingenua e complessa al tempo stesso. Nella parte conclusiva si rivela un colpo di scena che conduce a una verità storica fino a oggi inimmaginabile.
Francesco Moranino, il comandante «Gemisto». Un processo alla Resistenza
Massimo Recchioni
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2013
pagine: 187
Francesco Moranino, il comandante "Gemisto", fu tra i protagonisti della guerra di Liberazione e il più giovane componente dell'Assemblea Costituente. Ricoprì inoltre la carica di sottosegretario alla Difesa nel terzo governo De Gasperi. Nel 1948 fu rieletto deputato, ma durante quella legislatura fu coinvolto in un'inchiesta per l'omicidio, avvenuto tra il 1944 e il 1945, di cinque civili sospettati di spionaggio e delle mogli di due di essi. In seguito alla concessione da parte della Camera dei deputati dell'autorizzazione a procedere nei suoi confronti, espatriò in Cecoslovacchia. La sua travagliata vicenda infiammò il dibattito politico e si trascinò per molti anni tra rielezioni parlamentari, nuove autorizzazioni a procedere, processi, condanne ed esilio. La grazia concessa dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, nel 1964, concluse giudiziariamente il caso, anche se Moranino rientrò in Italia solo due anni dopo, quando gli eventi per cui era stato condannato furono riconosciuti come azioni di guerra. Questo libro contestualizza storicamente gli eventi che furono alla base della condanna di Moranino, inserendoli nel complesso contesto politico della Guerra fredda, argomentando come quella vicenda fosse la metafora di un processo politico molto più generale che mirava alla criminalizzazione della componente comunista della Resistenza. Con la prefazione di Pietro Ingrao, Alessandra Kersevan, Lidia Menapace.
Il tenente Alvaro, la Volante Rossa e i rifugiati politici italiani in Cecoslovacchia
Massimo Recchioni
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2010
pagine: 219
Tenente Alvaro era il nome di battaglia di Giulio Paggio, il comandante della Volante Rossa, un raggruppamento di ex partigiani comunisti che nella Milano dell'immediato dopoguerra con le sue azioni armate, antifasciste e antipadronali, ha incarnato i sentimenti di una "Resistenza tradita" perché non sfociata in una rivoluzione socialista. La Volante Rossa ha operato fino al gennaio del 1949 rendendosi responsabile anche di alcuni omicidi. Paggio, evitato l'arresto, con l'aiuto del Partito comunista riparò in Cecoslovacchia dove rimase per il resto della sua vita, nonostante la grazia concessagli nel 1978 dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Per narrare queste vicende l'autore si è avvalso di numerose testimonianze di ex rifugiati politici italiani in Cecoslovacchia, oltre cinquecento persone accusate, e spesso condannate, per reati compiuti nel corso delle lotte sociali e politiche del dopoguerra. Ne emerge la storia, finora sconosciuta, di una comunità ritratta sia nelle sue difficoltà e sofferenze materiali che nella sua solidarietà ideale e affettiva, nel contesto politico ed economico della Cecoslovacchia socialista.