Libri di Mattia Pini
Il fondo del sacco. Commentato
Plinio Martini
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2024
pagine: 278
Un classico del Novecento ticinese, in un’edizione dedicata agli studenti e a chiunque desideri approfondirne gli aspetti letterari, linguistici e antropologici.
Il fondo del sacco
Plinio Martini
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2023
pagine: 192
A cent’anni dalla nascita di Plinio Martini, la nuova edizione di un intramontabile capolavoro della letteratura della Svizzera italiana: “Il fondo del sacco” dà voce al giovane «minchione» Gori, che racconta una storia di emigrazione e rimpianto.
Firmati col mio nome. Analisi linguistico-retorica del linguaggio passionale nelle lettere d'amore del Novecento italiano
Mattia Pini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 383
Questo studio, partendo da alcune migliaia di lettere d’amore, prevalentemente inviate da grandi personalità della cultura italiana del XX secolo (senza però dimenticare gli scriventi contemporanei, persino quelli alle prese con il mondo digitale), tenta di rintracciare le chiavi linguistiche del cuore. Focalizzando l’attenzione sul serbatoio di immagini topiche al quale attingono gli innamorati alle prese con le parole ardenti, Mattia Pini riconduce la fenomenologia d’amore epistolare ad alcune invariabili linguistiche: lessemi, morfemi, sintagmi e figure retoriche.
Il fondo del sacco
Plinio Martini
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2017
pagine: 272
«Io a Cavergno sono tornato proprio per quel ricordo...». Al ritorno a casa, Gori non ritroverà niente di quel che aveva lasciato. "Il fondo del sacco" racconta il fallimento di un'illusione collettiva: l'illusione, nutrita sin dall'Ottocento da migliaia di emigranti ticinesi, di trovare fortuna oltreoceano. Attraverso l'infelice vicenda del giovane «minchione» Gori, emerge uno spaccato della vita «agra» di una valle alpina, tra amarezza e pietas. E nella distanza, il ricordo del paese perduto che assume una dimensione mitica. Il fondo del sacco utilizza una lingua aderente al parlato, guardando a modelli illustri quali Fenoglio e Pavese.