Libri di Maurizio Casa

Uscirono dalla Questura e, mentre si avviavano verso il centro, l'ispettore lo aggiornò sulle novità emerse dalle sue ricerche: - Di filmati delle telecamere di sicurezza, ce n'è anche troppi, per cui ho fatto una prima scrematura. Molti, anche se da diverse angolazioni, rappresentano le stesse immagini: una donna appare visibile chiaramente, anche se di spalle mentre porge la tazzina di caffè al Sardelli e scambia, pare, anche qualche parola. Naturalmente, per tutto il tempo in cui è rimasto seduto a quel posto: vale a dire dalle sedici e trenta circa, e cioè dall'orario di riapertura pomeridiana dei negozi, fino al caffè che lo ha ucciso, diverse persone si sono avvicinate ed hanno lasciato qualcosa. In questo lasso di tempo non è accaduto niente di sospetto, fino a quando la donna si è avvicinata e, chinandosi su di lui, gli ha offerto il caffè e scambiato qualche parola, sempre restando di spalle. Lui ha risposto qualcosa, infatti, ho chiesto a quelli della Scientifica se riescono a far decifrare quanto ha detto, da qualcuno in grado di leggere il labiale.

«Non mi riesce proprio di chiamarlo "la vittima" come di solito facciamo per indicare la persona morta su cui stiamo indagando». Fece Bulgari, e Carlo confermò: «Già, è proprio difficile considerarlo una vittima, visti i precedenti…». Ed in effetti Mariani, nel corso degli anni, aveva collezionato svariate denunce, tanto che Strazzullo aveva definito il suo curriculum la Treccani dei reati penali. Come indagare su un individuo simile che si era fatto odiare da mezza città? Nonostante lo scarso coinvolgimento emotivo, i nostri poliziotti si mettono al lavoro per conoscere cosa si nasconda dietro questo insolito delitto che appariva come una fucilazione alla schiena, operata da più persone e, per di più, compiuta con dei fucili inglesi dell'ultima guerra. Tutto faceva pensare ad una sentenza di morte eseguita per punire un uomo che nella sua vita si era fatto odiare da tutti.