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Libri di Maxim Biller

Sei valigie

Maxim Biller

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2020

pagine: 161

Chi ha tradito il nonno Schmil, capostipite della famiglia Biller? Forse uno dei suoi affascinanti e talentuosi figli, o la sua ambiziosa nuora, oppure è stato lui stesso causa della sua morte, per i continui traffici al mercato nero. Nella primavera del 1960 Schmil viene arrestato all'aeroporto di Mosca per contrabbando di valuta e giustiziato di lì a poco. Qualcuno deve averlo denunciato al KGB, Schmil non è nuovo a tali commerci, e nella cerchia familiare cominciano a circolare sospetti su chi di loro possa essere stato l'autore, volontario o involontario, della delazione. Maxim Biller sublima in tensione narrativa l'atmosfera di totale insicurezza e di reciproca diffidenza che si genera in ogni regime totalitario, dove l'individuo è alla mercé di qualunque voce o supposizione. Attorno all'evento cruciale si confrontano sei punti di vista differenti e divergenti, alternati e mescolati alle esperienze personali dell'autore, che è nipote di Schmil. Sullo sfondo il confronto Est-Ovest durante la Guerra Fredda, l'antisemitismo dilagante, la disperata disgregazione dei rapporti umani alla prova di uno stato di polizia. I personaggi, smarriti tra i grandi avvenimenti della storia e le piccole miserie della quotidianità, sono esposti alla devastante violenza degli eventi, i dubbi si acuiscono puntandosi sull'uno o sull'altro componente della famiglia, le rivelazioni alimentano l'ambiguità, sembrano suggerire l'intercambiabilità delle possibili motivazioni, rafforzando ogni incertezza e scarto di prospettiva, disfacendo il tessuto degli affetti e della fiducia reciproca. Per salvare la propria vita si può essere costretti a scelte drammatiche e crudeli, si può tradire o diventare eroi. Ma i personaggi di Biller sono solo uomini e donne impegnati a vivere e sopravvivere, mentre attorno a loro scorre la storia d'Europa del secondo dopoguerra con le sue contraddizioni e le sue speranze, che proiettano in controcampo un racconto delle lacerazioni che ancora dilaniano il nostro mondo.
15,00 14,25

Taci, memoria

Maxim Biller

Libro: Copertina morbida

editore: L'orma

anno edizione: 2015

pagine: 275

Cosa resta del passato se la memoria è un'incorreggibile bugiarda? La risposta si può inseguire tra le pieghe di queste storie pirotecniche, saporite come pietanze yiddish. Battibecchi e bevute in caffè mitteleuropei, una madre impazzita per aver letto troppa poesia russa, un padre vendicato rifiutando un manoscritto, telefonate da un passato rimosso, coppie felici e difficili ben oltre l'orlo di una crisi di nervi, un omino smilzo chiamato Bruno Schulz che da un villaggio polacco invia una lettera folle, grottesca e struggente a Thomas Mann. Le trame di questo capofila della narrativa contemporanea sono mosse da imprevedibili ritmi jazz e innaffiate da litri di vodka incandescente. Un libro che raccoglie vent'anni di scrittura sempre in bilico tra humour sfrenato e tragica malinconia, realismo magico e minimalismo lirico, dove le vite fragili e fertili dei protagonisti divengono cifra del nostro tempo, "perché Dio ha un progetto per noi, ma lo elabora sempre all'ultimissimo secondo".
16,00 15,20

Il saluto sbagliato

Maxim Biller

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2023

pagine: 128

Un giovane scrittore aspira a entrare nel mondo editoriale e intellettuale di Berlino. Erck Dessauer è nato e cresciuto nella Germania dell'Est prima della caduta del muro, e porta sempre con sé un carico di sentimenti contrastanti, di pulsioni irrisolte. Verso la famiglia e le scelte dei genitori, verso la cultura in cui si è formato, che separa «noi» da «loro», i comunisti contro i capitalisti, i colpevoli contro gli innocenti, gli aguzzini contro le vittime, in fondo sempre i buoni tedeschi contro i cattivi tedeschi, del passato, del presente, del futuro. Forse anche per questo è ossessionato da un celebre scrittore ebreo, Hans Ulrich Barsilay, autore di un bestseller autobiografico, La mia gente, che ruota attorno alla visita ad Auschwitz che ha cambiato la sua vita. Al suo arrivo a Berlino, quando era solo un ingenuo studente, Erck si era confrontato con Barsilay in un incontro distruttivo. «Che cosa può scrivere che non sia ancora stato pensato e scritto?», gli aveva chiesto l'autore famoso, accendendo nel giovane un'ossessione bruciante che condurrà entrambi in un vortice di sospetti, accuse, perfidie e vendette. Anni dopo Erck ha firmato un contratto con una casa editrice importante, per una biografia alla Limonov sulla figura di Naftalij Frenkel, l'ambiguo e «geniale inventore dell'economia schiavistica del Gulag», una figura realmente esistita. Una sera in un bar, quando si trova di nuovo di fronte all'autore che da tempo lo ossessiona, Erck è in preda a un'inquietudine di insicurezza e risentimento. Farà un gesto inconsulto, proprio quello, il braccio dritto, la mano aperta e tesa verso l'alto… Una incalzante narrazione sapientemente costruita si muove su diversi piani temporali, tra ricordi di famiglia e amicizie giovanili, frustrazioni e sogni di gloria, fino al presente in cui il narratore, quanto mai inaffidabile, rivela retrospettivamente l'intera vicenda smascherando le macchinazioni e i segreti che conducono a una vendetta crudele. Intorno a tutto questo Maxim Biller scrive un romanzo con una forte presa sulla realtà attuale e uno sguardo pungente sulle polemiche del politicamente corretto e sull'abuso retorico dei traumi del passato.
15,00 14,25

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