Libri di Michael Baxandall
Pittura ed esperienze sociali nell'Italia del Quattrocento
Michael Baxandall
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2001
pagine: 152
Giotto e gli umanisti. La scoperta della composizione pittorica 1350-1450
Michael Baxandall
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2018
pagine: 231
La lingua degli umanisti, un latino neo-classico e neociceroniano, influì in maniera determinante sul loro modo di parlare e pensare riguardo alle opere d'arte. Scrive Baxandall: «Si dice che la storia è sempre dalla parte dei vincenti; è certo così anche per la storia dell'arte. Cioè: c'è una linea guida, un fil-rouge, che porta al futuro, e questa linea guida è la storia della nostra arte. Sarebbe ridicolo sminuire la linea tosco-romana che da Giotto attraverso Masaccio arriva a Michelangelo, rissata nel racconto vasariano. Era, ed è, reale, e ha fatto la storia dell'arte europea. Ma è pur giusto ricordare che c'erano, e ci sono, altre linee. Le qualità pittoriche definibili come "agilità" e "vitalità", l'educato "understatement" e l'improvvisa accensione espressiva limitata e localizzata, l'acutezza nel ravvivare e persino il "bon-mol" visivo, il gioco tra la bidimensionalità e la profondità spaziale, il piacere dato dalla grande varietà di piccoli oggetti: tutto questo venne spesso sacrificato nella ricerca romano-fiorentina del rilievo e dello spazio razionale, e anche della stessa "composizione"». Attraverso gli scritti di Petrarca, Boccaccio, Vittorino da Feltre, Leon Battista Alberti e altri, assistiamo al formarsi di una specifica critica d'arte umanistica che si misura con gli artisti del proprio tempo, da Giotto e i giotteschi ai fiamminghi, da Pisanello a Gentile da Fabriano, da Donatello a Ghiberti.
Parole per le immagini. L'arte rinascimentale e la critica
Michael Baxandall
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2009
pagine: 210
Scomparso a Londra il 12 agosto 2008, Baxandall è stato il più letto tra i portavoce di quella "nuova" storia dell'arte che, a partire dagli anni settanta, si è sforzata di coniugare il rigore accademico della disciplina con il nuovo clima teorico "postmoderno". Baxandall ha sperimentato strumenti innovativi senza perdere mai di vista la concretezza e la specificità dell'oggetto. In questo senso è uno degli autori che più hanno contribuito a problematizzare in maniera costruttiva la pratica della storia dell'arte come "scrittura", offrendo impulsi preziosi per il suo rinnovamento. In questo libro che può essere considerato una sorta di testamento, Baxandall riflette sul problema che più di ogni altro ha segnato il suo percorso di ricerca, a partire dal debutto "Giotto e gli umanisti" (1971): la questione del rapporto tra la parola e l'immagine, tra il verbale e il visivo, con tutti i paradossi che la storia dell'arte si trova senza posa costretta ad affrontare nel costruire sempre nuove mediazioni tra i due campi.
Giotto e gli umanisti. La scoperta della composizione pittorica 1350-1450
Michael Baxandall
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2007
pagine: 232
In questo libro l'autore documenta e dimostra come la lingua degli umanisti, un latino neo-classico e neo-ciceroniano, influì in maniera determinante sul loro modo di parlare e pensare riguardo alle opere d'arte. Attraverso gli scritti di Petrarca, Boccaccio, Villani, Vittorino da Feltre, Guarino da Verona, Crisolora, Facio, Filelfo, Biondo, Valla e Leon Battista Alberti assistiamo al formarsi di una specifica critica d'arte umanistica che si misura con gli artisti del proprio tempo, da Giotto e i giotteschi ai fiamminghi Jan van Eyck e Rogier van der Weyden, da Pisanello a Gentile da Fabriano (più noti e apprezzati di Masaccio) da Donatello a Ghiberti.
Ombre e lumi
Michael Baxandall
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 217
In "Ombre e lumi" Baxandall, storico dell'arte docente all'Università di California, analizza le ombre e la conoscenza visiva da esse prodotta, passando in rassegna la scienza cognitiva contemporanea, le teorie della percezione visiva del XVIII secolo e la storia dell'arte. Dopo aver descritto le caratteristiche fisiche e le diverse varietà di ombre, l'autore ricostruisce il dibattito tra empirismo e innatismo sorto nel Settecento sul ruolo delle ombre nella percezione della forma, per poi offrire una panoramica dei moderni studi condotti nell'ambito delle teorie cognitive.
Forme dell'intenzione
Michael Baxandall
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2000
Rifacendosi a quadri famosi di Picasso, Chardin, Piero della Francesca, Baxandall esplora i fondamenti e le ragioni d'essere della critica d'arte, cercando di ristabilirne i meccanismi corretti: quelli che ci consentono di godere al meglio di un'opera.
Tiepolo e l'intelligenza figurativa
Svetlana Alpers, Michael Baxandall
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 195
Il modo di dipingere del Tiepolo è così facile, in apparenza, da risultare quasi frivolo. Questo volume intende dimostrare invece come la sua "intelligenza figurativa" sia costruita non in termini letterari o narrativi, ma puramente visuali. L'artista pensa, ragiona, elabora sulla base di un sapere pittorico che ha le sue regole, la sua grammatica, i suoi trucchi. Rivelatori in questo senso sono i disegni, gli schizzi e i modelli, spia di una grande perizia tecnica, ma anche di una consapevole abilità nello sfruttare i valori più autentici del patrimonio artistico.