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Libri di Miguel Fernández

Non è un quartiere per ricchi. Come il Raval di Barcellona ha fronteggiato la speculazione e affrontato l'espulsione dei suoi abitanti. Una storia esemplare

Miguel Fernández

Libro: Copertina morbida

editore: Red Star Press

anno edizione: 2019

pagine: 326

Il Raval, già noto per aver incluso nei suoi confini meridionali la storica Chinatown di Barcellona, non è soltanto uno dei quartieri-simbolo della metropoli catalana ma, in una dimensione globale, rappresenta un vero e proprio laboratorio di "igiene sociale". Si tratta, a ben vedere, di un luogo capace di rappresentare i peggiori incubi delle classi dirigenti e, di conseguenza, anche tutte le politiche che, nel corso di un secolo, le stesse classi dirigenti hanno scelto di portare avanti per superare una situazione di volta in volta definita come «pericolosa», «amorale» e «degradata». A causa del sovraffollamento, della povertà e di attività economiche stigmatizzate come la prostituzione, in effetti, il Raval si è sempre configurato come spazio altro rispetto ai canoni morali della buona borghesia di Barcellona anche grazie alla conflittualità politica e sociale che non ha mai mancato di animare il quartiere, contribuendo a renderlo oggetto di una permanente condanna sociale nonché territorio perennemente esposto alle mire speculative del capitale finanziario. Questa attitudine si è manifestata nella contemporaneità con rinnovata virulenza, salutando l'epoca di una vera e propria colonizzazione urbana del Raval dove, per facilitare lo sfruttamento, è stato necessario espellere una popolazione evidentemente incompatibile con le caratteristiche del quartiere-vetrina pensato da palazzinari avidi e urbanisti compiacenti. Eppure, come spiega bene Miquel Fernández, il Raval non è un quartiere per ricchi. E così chi credeva di poter fare soldi facili sulla pelle degli storici abitanti del quartiere ha dovuto fare i conti con strategie di resistenza tanto efficaci quanto inaspettate. Epilogo di Manuel Delgado.
25,00 23,75

Matador

Matador

Manolo López Poy, Miguel Fernández

Libro: Libro rilegato

editore: Diábolo Ediciones

anno edizione: 2014

pagine: 88

«Sono torero da quando sono nato… ho imparato praticamente da solo, con la passione e la volontà. Questa stessa luna è testimone delle tante notti che ho trascorso provando i passi, sognando di indossare il "vestito di luce"… È chiaro che una cosa sono i sogni di un ragazzo di campagna e un'altra ben diversa è la realtà di un uomo che lotta per quei sogni.» Basato sulla storia vera di Lorenzo Pascual "Belmonteño", Matador racconta la vita di un uomo che lotta, fin da bambino, per coronare un sogno inseguendo una passione: diventare torero. Nato nella Spagna rurale e arretrata dei primi decenni del '900, per realizzare il suo desiderio il protagonista passerà attraverso la barbarie della Guerra Civile, l'instaurarsi della dittatura franchista, la miseria materiale e culturale di un paese isolato, le ferite del corpo e dell'anima, l'amara esperienza dell'emigrazione in Sudamerica. La passione per i tori –animali per cui nutre profondo rispetto e ammirazione– e per il mondo delle corride, rappresentano per Lorenzo "Monteño" la possibilità del riscatto, dell'affermazione personale in anni tragici, in una società rigida e classista. Nonostante i grandi successi e la gloria ottenuti nelle arene di Spagna e America Latina, "Monteño" rimarrà insoddisfatto e deluso, costantemente in contrasto con la storia, in lotta con il proprio destino, che affronta di petto, guardandolo negli occhi, come con il toro nell'arena. Gli assolati campi della Castiglia di inizio '900; Madrid e Barcellona nel dopoguerra; la luce, i contrasti e la vitalità dell'America Latina: questi gli scenari attraverso cui Lorenzo insegue il suo destino e la sua passione: diventare "Matador de toros".
14,95

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