Libri di Nadia Giannoni
La giungla delle anime
Nadia Giannoni
Libro
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 256
Beniamino Gervisi non ha mai conosciuto il padre e ha ammazzato la moglie, per questo è due volte bastardo. Quando un giorno viene trovato il cadavere della bella e dolce Margherita, l'uomo si dichiara subito innocente. Ecco che le indagini hanno inizio: si tratta di un brutale e violento uxoricidio. I sospetti si fanno sempre più forti e nessuno sembra credere alla sua innocenza. Beniamino si ritroverà presto rinchiuso dietro le gelide sbarre di un carcere, un mondo a parte dimenticato e frainteso dalla società, dove sarà costretto per la prima volta non solo a seguire le regole, ma anche a intraprendere un viaggio dentro se stesso che per tutta una vita ha cercato di evitare.
Nessuno ha il diritto di chiamarsi amore
Nadia Giannoni
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 266
C'è una strana alchimia quando due persone si incontrano: battiti di ciglia, palpiti di cuore, una promessa e via. Sembra si chiami amore. Poi d'improvviso basta un nonnulla, una disattenzione, una mala parola, uno schiaffo, un pugno, un livido e... zac! una coltellata nel punto esatto dove si rompono i pensieri. Dove si rompe una vita. E allora, possiamo ancora continuare a chiamare tutto questo amore? Quell'agognato sentimento per cui si sono scalate montagne, trascorse notti insonni, moltiplicate rose rosse... insomma, l'amore che fine fa? Sono questi gli interrogativi che attraversano la mente della dottoressa Gastaldi, una psicologa alquanto singolare, che irrompe nella vita di Giulio, in arte Tirabaci, giudice in pensione di un onoratissimo tribunale, coinvolgendolo in un'impresa assurda quanto improbabile: processare l'amore. Mettere sul banco d'accusa non un uomo o un ipotetico colpevole, bensì quel sentimento su cui per anni, secoli, sono scorsi fiumi d'inchiostro, alla ricerca della perfetta alchimia. Ci riuscirà? Ci riusciranno? Incroci di vite, dati, fatti e controversie, si muovono in un'altalena psicologia/giustizia, che rende il romanzo brillante, avvincente e non di meno toccante. A fare da sfondo non sono che le morti bianche in amore, quelle che con termine grossolano si continuano a chiamare femminicidi.
Sono nato ma non posso morire. Biografia irriverente di Manuel Campus
Nadia Giannoni
Libro
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 504
L'irrequietezza di un giovane che trova forma proprio nell'insegnamento nelle carceri, il tormento che segue una grave malattia, la volontà che si espande nella passione. La stessa che lo indirizzerà verso la ceramica prima e il bronzo poi, fino alla chiamata alla pittura, che ancora oggi, all'età di ottantasei anni l'aspetta ogni giorno, paziente, sul cavalletto. Come fosse la prima volta. Come non fosse l'ultima. La stessa per cui ha vissuto, tradito, sbagliato e persino pagato. Il romanzo di un uomo che non ha mai accettato compromessi né con se stesso né con il potere e che ha deciso di mettersi a nudo non per punirsi o farsi punire, ma per lasciare ai giovani, ai meno giovani e alle future generazioni, un testamento artistico, per dire loro: si può. Con la costanza, la determinazione e la fatica, ognuno di noi può scavare e ritrovare in sé l'artista che ha dentro. Un libro di parole, immagini e suoni. Una suggestione che viaggia sul filo dell'immortalità.
Concerto per voci sorde
Nadia Giannoni
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 384
Il silenzio di Aurora irrompe nella vita di Matteo in un anonimo sabato di primavera, quando le sirene di un'ambulanza lo scuotono dal sogno per condurlo nella casa dove la sua "sorvegliata" speciale siede inerme, buttata su un divano di niente. "Io la conosco, io la conosco molto bene" è tutto quello che gli viene da dire quando stanno per condurla in una casa di cura, e la sua voce chiara, limpida, trasparente, irrompe nell'aria con tale determinazione che non c'è bisogno di aggiungere altro per renderla credibile. Anche se in realtà la sua è una conoscenza assai singolare. Matteo, infatti, è un avvocato famoso, che ha sacrificato la sua passione per la pittura in virtù di un padre autoritario e conservatore, che considera il suo talento un'autostrada verso il fallimento. E così la esercita a fine giornata, per compensare la bruttura che ogni giorno si porta a casa dalle aule dei tribunali. Ed è proprio dal suo giardino che ha intravisto Aurora. Attratto dai gesti che compie nello stendere i panni e dalla scelta delle mollette. Tanto è bastato per eleggerla a musa ispiratrice prima e sentirsi parte della sua vita poi. Ma ben presto Matteo scoprirà che il silenzio di Aurora non è per quella giornata ma sarà per sempre. Anche se è certo di averla sentita parlare, quando inconsapevole di essere osservata regalava momenti preziosi a lui e alla bambina che teneva in braccio.
C'era una volta per sempre. Una favola che non dovrebbe mai essere raccontata
Nadia Giannoni
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 155
"Nonna Matilda, raccontami una storia!" Ci sono favole che non si finirebbe mai di ascoltare, favole eterne, che nascondono i sogni dietro un "vissero felici e contenti", e ce ne sono altre che non andrebbero mai raccontate. Per nessuna ragione. Perché hanno un inizio e una trama ma mancano della speranza. Finali assurdi. Forzati. Come "C'era una volta per sempre", una favola al contrario scritta per i grandi, che per il tempo di un libro accompagna con l'immaginazione il viaggio di ventisette bambini e una maestra che sono stati scelti per una missione speciale. "Una favola non favola", come chiede Annina alla nonna, che ha timore persino di ricordare per non rinnovare quel dolore sordo, penetrante, che quando si incontra con quello degli altri si fa specchio. Quel terribile 31 ottobre del 2002 infatti nessuno avrebbe creduto che il futuro di molte persone si sarebbe incrociato con quello di altre, così come nessuno di sicuro pensava che il solo fatto di andare a scuola potesse rappresentare un rischio. Ma il destino a volte ci dà degli appuntamenti ai quali è difficile sottrarsi. E allora bisogna andare. Anche se non vuoi e non puoi. Così come sono andati tutti quei bambini che abbiamo amato e pianto. Che piangiamo ancora. "C'era una volta per sempre" non è solo una favola assurda, ma una sorta di elaborazione di un lutto collettivo, una lettura che invita a lasciarsi rapire dalla fantasia, ad abbandonare per un momento la rabbia e la disperazione, trasformatesi in un dolore invisibile ma forte.