Libri di Nemesio di Emesa
La natura dell'uomo. Testo greco a fronte
Nemesio di Emesa
Libro: Libro in brossura
editore: ESD-Edizioni Studio Domenicano
anno edizione: 2018
pagine: 367
"La natura dell'uomo" è il primo testo di ambiente cristiano che affronta sistematicamente il tema dell'uomo: proprietà psichiche, fisiche, sensoriali, etiche. Nemesio fa una rassegna delle opinioni espresse da pensatori pagani sui vari temi, li confronta con la rivelazione cristiana e mostra che la riflessione puramente razionale dei filosofi pre-cristiani porta a conclusioni insufficienti e contraddittorie, ma non inconciliabili con le verità della fede. Nemesio confuta anche le tesi di pensatori che si sono allontanati dall'ortodossia cristiana, come Apollinare di Laodicea, Eunomio di Cizico e Origene. L'alto numero di manoscritti che ce lo trasmettono e le numerose traduzioni orientali che ci sono pervenute (armena, araba, georgiana) o di cui abbiamo notizia (siriaca) mostrano che "La natura dell'uomo" fu molto popolare nel mondo bizantino e nell'Oriente cristiano, e poi nell'Occidente latino. Durante il Rinascimento continuò a riscuotere notevole successo. Oggi il trattato di Nemesio è molto rivalutato in ragione di aspetti interessanti e attuali. Da sempre è considerato un'importante fonte di storia della filosofia. Sappiamo pochissimo di Nemesio, vescovo di Emesa in Siria. Dai dati interni possiamo concludere che aveva buone competenze di filosofia e di medicina e che scrisse l'Opera nei primi decenni del V sec. Il "De natura hominis" fu ampiamente utilizzato da pensatori e teologi cristiani quali Massimo Confessore e Giovanni Damasceno. Spesso traduzioni e manoscritti attribuirono il trattato a Gregorio di Nissa. Perciò grandi autori della Scolastica, come Pietro Lombardo, Alberto Magno e Tommaso d'Aquino, citano tesi di Nemesio, ma sempre sotto il nome di Gregorio.
L'uomo. Testo greco a fronte
Nemesio di Emesa
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2024
pagine: 352
È qui presentato in traduzione italiana, con testo greco a fronte, Introduzione e Bibliografia, il primo trattato cristiano di antropologia, scritto intorno al 400 d. C. da Nemesio, vescovo di Emesa (odierna Homs, in Siria). Nemesio intende rivolgersi soprattutto a non cristiani – ebrei e pagani di scuola neoplatonica – illustrando quale sia la natura dell'uomo, creatura posta da Dio ai confini dell'essere, tra divinità e irrazionalità. Ricco di discussioni critiche del platonismo, dell'aristotelismo, delle filosofie ellenistiche e del neoplatonismo, spazia dalla composizione di anima e corpo alla posizione dell'uomo all'interno della natura, dalla provvidenza al libero arbitrio, dalla razionalità alla passionalità. Questo trattato ebbe grande diffusione nel medioevo e in età moderna, grazie anche all'erronea attribuzione a Gregorio di Nissa, che ne favorì una diffusione tale da influenzare profondamente il pensiero antropologico cristiano.