Libri di Oleg Pavlov
Requiem per un soldato
Oleg Pavlov
Libro: Libro in brossura
editore: Meridiano Zero
anno edizione: 2017
pagine: 175
La trilogia "Racconti degli ultimi giorni" di Pavlov è un'opera semiautobiografica dai toni incisivi e universali, degna di rientrare a pieno titolo nella grande Letteratura Russa. Un resoconto narrativo assieme realistico e lirico, cadenzato da un delicato black humour, capace di immergerci nei tragici abissi in cui l'Esercito Russo è sprofondato negli emblematici anni della dissoluzione dell'Impero Sovietico. Un ragazzo costretto a prestare servizio militare obbligatorio per due interi anni doveva da un lato sopravvivere a risse interne ed estorsioni da parte di superiori e commilitoni, dall'altro fronteggiare terribili asperità, estremi disagi e un'insensata violenza istituzionalizzata. Requiem per un soldato, considerato il capolavoro di Pavlov, è la descrizione del surreale ed estenuante viaggio del drappello funebre incaricato di un Cargo 200 (procedura per il trasporto di bare militari) da una remota guarnigione dell'Asia Centrale fino a Mosca. Il protagonista dovrà consegnare ai suoi famigliari il corpo di un soldato che ha commesso suicidio, incapace di far fronte alla spietata e insensata assenza di ogni giustizia nelle dinamiche quotidiane della vita militare dell'esercito russo. Il banchetto funebre si trasforma in una schiamazzante rissa di alcolizzati da cui alcuni non usciranno vivi, altri finiranno in carcere. L'atmosfera di vile e spregevole crudeltà che impernia l'intera situazione, così come l'animo del giovane coscritto responsabile della bara, Aleksej Cholmogorov, ci lascia addosso l'assurda sensazione che forse, in fin dei conti, il soldato suicida si ritrovi, nel contesto della circostanza, a essere la persona più fortunata. Con questo romanzo breve si chiude la trilogia letteraria (e di denuncia) di Pavlov, abitata da uomini che vivono, in condizioni di cattività, nelle sconfinate vastità delle steppe asiatiche: paradosso che determina la melodia e il tono di tutta la sua particolarissima prosa.
Il caso Matjusin
Oleg Pavlov
Libro: Copertina morbida
editore: Meridiano Zero
anno edizione: 2016
pagine: 192
La trilogia "Racconti degli ultimi giorni" di Pavlov è un'opera semiautobiografica dai toni incisivi e universali, degna di rientrare a pieno titolo nella grande Letteratura Russa. Un resoconto realistico e lirico composto da tre romanzi brevi narrativamente indipendenti - cadenzato da un delicato black humour, capace di immergerci nei tragici abissi in cui l'Esercito Russo è sprofondato negli anni della dissoluzione dell'Impero Sovietico. Un ragazzo costretto a prestare servizio militare per due interi anni doveva da un lato sopravvivere a risse interne ed estorsioni da parte di superiori e commilitoni, dall'altro fronteggiare estremi disagi e un'insensata violenza istituzionalizzata. Matjusin è un giovane uomo spinto dalla brutalità famigliare e poi militare in un'inesorabile spirale di perdita di senso e follia. Dopo un'infanzia in un ambiente domestico dove prevale "una pungente paura, contaminata dall'amore", viene coscritto come guardia carceraria in una colonia penale dell'Asia Centrale, e la narrazione si fa gradualmente più allucinata, cupa e claustrofobica. La sua esperienza è una litania selvaggia di surreali insensatezze, negligenze e soprusi. Scene vividamente dolorose sono controbilanciate da un sognante senso di distacco, e il romanzo, piuttosto che nel ferino mondo che lo circonda, si sviluppa nei paesaggi interiori del protagonista, ai confini dell'infermità mentale...
Capitano della steppa
Oleg Pavlov
Libro: Copertina morbida
editore: Meridiano Zero
anno edizione: 2016
pagine: 191
Anni Ottanta. Nel pieno della desolata steppa kazaka, il capitano Chabarov presta servizio in una compagnia annessa a una colonia penale dove le notizie arrivano in pacchi di giornali dell'anno precedente e le razioni finiscono col marcire sui camion del reggimento. Chabarov è un comune funzionario del sistema, che ogni giorno affronta le insensatezze di una assurda burocrazia con un'alzata di spalle e un sospiro. Eppure si distingue in mezzo agli altri ufficiali, completamente disunanizzati. Non è un santo, ma una persona razionale che sente ancora su di sé il peso di una qualche responsabilità. Il suo pragmatismo comincia a vacillare quando un giovane propagandista politico giunto al campo con l'ambizione di "salvare tutti e cambiare il mondo", disilluso, tenta il suicidio. Ma il capitano si scontrerà con il muro cieco della follia militare. Pianta patate per procurare cibo alla guarnigione e si ritrova perseguito per questo. Per impedire che i tuberi vengano saccheggiati mette a guardia dei cani, ma alcuni soldati li ammazzano e se li mangiano. Quando le patate vengono raccolte, dagli alti ranghi viene ordinato che le "provviste non autorizzate" vengano confiscate: il raccolto è lasciato a marcire e il capitano dovrà essere arrestato.