Libri di Olivia Guaraldo
La menzogna in politica. Riflessioni sui «Pentagon Papers». Testo tedesco a fronte
Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2018
pagine: 128
Torna di attualità in questi mesi un testo scritto da Hannah Arendt negli anni Settanta. Si tratta di un’originale riflessione sulla natura della politica e sul suo rapporto con la verità. Il libro – qui proposto con il testo originale a fronte – prende spunto dalla vicenda dei Pentagon Papers, documenti riservati del Dipartimento della difesa USA: nel 1971 alcuni stralci di quelle relazioni coperte da segreto di Stato furono trafugati e pubblicati sulle pagine del New York Times, rivelando all’opinione pubblica l’ammissione da parte del Pentagono dell’assoluta inutilità strategica dell’impegno americano in Vietnam.
Platone
Adriana Cavarero
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2018
pagine: 200
Un lungo e intenso "corpo a corpo" con Platone: è questa la cifra caratteristica del pensiero di Adriana Cavarero. Il volume lo rivela attraverso una serie di scritti introvabili o mai apparsi in italiano, un inedito e altri testi cruciali dedicati al grande allievo di Socrate. Al lettore viene offerto un viaggio appassionante sulle tracce di Platone, che non rappresenta solo un riferimento costante della filosofia di Cavarero ma anche il vero e proprio fil rouge con cui l'autrice intesse molteplici trame. La filosofia classica si intreccia qui con la riflessione politica e con la teoria femminista, come pure con la letteratura, la musica e l'arte. Il risultato è un confronto profondo e al tempo stesso ironico e irriverente con il padre della filosofia occidentale.
La notte ucraina. Storie di una rivoluzione
Marci Shore
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 316
Mentre il mondo osservava gli eventi attraverso le lenti della geopolitica, chi si trovava alle manifestazioni filoeuropee a Kyiv nell’inverno 2013-2014 ha vissuto un’esperienza radicale: la sospensione del tempo, il dissolversi della paura, l’urgenza di scelte irrevocabili. Il Maidan è stato un momento storico in cui si è manifestata la capacità umana di riscrivere il presente e di esprimere una «felicità pubblica» in grado di trasformare la vita degli individui. È stato il miracolo inatteso di una rivoluzione andata ben oltre la caduta del regime autoritario e corrotto di Janukovyc, una svolta democratica senza la quale la resistenza ucraina all’invasione russa non può essere compresa. Con sensibilità e profondità analitica, Marci Shore restituisce la dimensione umana di quei giorni decisivi, in un racconto di straordinaria intensità, costruito attraverso interviste ad attivisti, soldati e cittadini. “La notte ucraina” è un documento essenziale che non solo illumina la storia recente dell’Europa orientale, ma configura anche un lessico politico imprescindibile per il nostro presente: solidarietà, partecipazione, democrazia. Postfazione di Giacomo Mormino.
Regimi di guerra. O della vita che non merita lutto
Judith Butler
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 240
Perché restiamo indifferenti di fronte alle innumerevoli vite spezzate di cui quotidianamente abbiamo notizia – vite precarie di rifugiati, innocenti torturati, immigrati ridotti in schiavitù dalla fame e dimenticati dalla legge? Come possiamo trasformare la sofferenza che osserviamo sugli schermi in qualcosa che ci tocchi nell’intimo? Nel tempo in cui la guerra, dall’Ucraina a Gaza, pervade i notiziari e le nostre menti, Judith Butler ci invita a riflettere sul modo in cui la violenza militare ha profondamente trasformato non solo il panorama geopolitico, ma anche la nostra percezione della realtà. La retorica disumanizzante della guerra e la narrazione mediatica dei conflitti armati ci hanno abituato a razionalizzare la morte di intere popolazioni, presentate non come vittime bisognose di protezione, ma come minacce esistenziali. Le vite che non si conformano alla «norma occidentale dell’umano» ci appaiono infatti come già perdute, vite che non meritano il nostro lutto. La sfida più urgente è dunque imparare a far propria la sofferenza altrui, adottando una prospettiva critica che metta in discussione le «cornici interpretative» che ci vengono imposte. Solo chiedendosi se e come questi soggetti esistano al di là di tali schemi normativi, solo riconoscendo la precarietà radicale e condivisa da ogni vita umana potremo ripensare le forme di coesistenza sul nostro pianeta, al di là di ogni logica militare. Introduzione di Olivia Guaraldo.
Donna si nasce (e qualche volta lo si diventa)
Adriana Cavarero, Olivia Guaraldo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 516
Simone de Beauvoir affermava che «donna non si nasce, lo si diventa», e che l'identità femminile è solo il prodotto di una costruzione sociale radicata nel patriarcato. Ma davvero il concetto di donna è esclusivamente un costrutto della cultura patriarcale? Davvero la liberazione femminile può avvenire soltanto attraverso la cancellazione della differenza sessuale? Spinte sempre più forti sembrano muovere in questa direzione. Il linguaggio inclusivo rivendica la fluidità e stigmatizza chi si riconosce nell'affermazione che i sessi sono due, maschile e femminile. Si sta diffondendo una neolingua in cui i generi si moltiplicano, mentre il dato della differenza tra i sessi viene considerato pericoloso e discriminatorio. Negli ambienti culturali progressisti, nelle università, nei festival e nell'editoria, al termine «donna» si arriva ormai a preferire «persona con utero», cancellando così il soggetto centrale del femminismo, che ha consentito la conquista di diritti e libertà. Il dibattito su sesso e genere è opaco e strumentalizzato, privo di chiarezza e polarizzato tra le istanze LGBTQIA+ e le forze cattoliche tradizionaliste. Le filosofe Adriana Cavarero e Olivia Guaraldo rivendicano la differenza delle donne - in primis il fatto di essere il sesso che genera - e la necessità del femminismo di rappresentarla non come un ostacolo, causa di subordinazione e inferiorità, ma come una forza, elemento fondamentale per raggiungere una libertà autentica. La loro analisi affronta, con sguardo acuto e senza fare sconti, alcuni dei temi più caldi del nostro tempo, dall'uso dello schwa alle teorie sul gender, al dibattito sulla maternità surrogata e sulla libertà riproduttiva, fino alla drammatica realtà della violenza maschile sulle donne.
Manuale di filosofia politica. Dai sofisti a Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 577
Un manuale di filosofia politica che, partendo dalle origini per approdare al Novecento, offre una trattazione completa dello sviluppo delle idee, delle teorie e degli assetti istituzionali che hanno segnato la storia dell'Occidente e contribuito in modo decisivo a delineare il nostro presente. Una ricostruzione sistematica che, nella prospettiva pluralista fatta propria da studiose e studiosi di diverso orientamento, intende dar conto sia dell'imprescindibile apporto dei classici del pensiero politico sia delle linee di frattura che nel corso dei secoli hanno arricchito, corretto e non raramente contestato un canone rimasto troppo a lungo immutato. Il presente manuale, pensato anzitutto per le studentesse e gli studenti dei primi anni dei corsi di studio universitari, ha l'ambizione di ribadire la centralità dei classici e al contempo mostrare l'indifferibile urgenza di ricomprendere voci e istanze altre, irriducibili ai paradigmi maggioritari e per questo tradizionalmente tenute ai margini.
Migranti LGBT. Pratiche, politiche e contesti di accoglienza
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 224
Questo libro tratta della richiesta di protezione internazionale da parte di soggetti perseguitati nei loro paesi d'origine per la loro identità di genere o il loro orientamento sessuale, e propone un'analisi socio-politica delle logiche istituzionali e delle dinamiche comunitarie che le persone migranti LGBT si trovano ad affrontare in Italia. Il volume nasce dall'incontro di molteplici interessi e desideri di ricerca, riflessione e intervento all'interno e all'intersezione del contesto accademico e del campo dell'associazionismo, ed è il punto di arrivo di un percorso di ricerca che non fugge dalla sua dimensione sociale e politica, ma ne assume la responsabilità, facendosene carico e rivendicandola. I saggi qui raccolti hanno l'obiettivo di mostrare e raccontare realtà spesso (rese) invisibili e invitano a una riflessione che interroghi le pratiche, le politiche e i contesti di accoglienza in cui le persone migranti LGBT sono accompagnate, inserite, portate – e spesso deportate. Contributi di: Dany Carnassale, Giulia De Rocco, Francesco Della Puppa, Enrico Gargiulo, Calogero Giametta, Olivia Guaraldo, Noemi Martorano, Massimo Prearo, Michela Semprebon. Prefazione di Olivia Guaraldo.
Comunità e vulnerabilità. Per una critica politica della violenza
Olivia Guaraldo
Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2012
pagine: 218
Dopo i massacri e i genocidi del Novecento, dopo le carneficine di civili che con l'11 settembre 2001 hanno aperto il nuovo secolo, è oggi necessario mettere in questione la celebre tesi del rapporto inscindibile fra politica e guerra muovendo dai resti apparentemente "impolitici" che esso produce. Siano essi i corpi dei guerrieri morti, il pianto delle madri in lutto, gli spettatori e le vittime non belligeranti dello scontro, ovvero i cosiddetti 'danni collaterali', questi resti concorrono a declinare in maniera diversa e non violenta il concetto di politico. Categorie quali vulnerabilità condivisa, somiglianza nella perdita, relazione e dipendenza ne costituiscono il lessico essenziale. Dall'Antigone di Sofocle alle marce contemporanee per i morti che "non esistono" - passando per Omero, Tucidide, Hobbes, Hegel, Schmitt, Bataille, Weil, Bespaloff -, il libro scommette su un immaginario nuovo, eppure antichissimo, che riconfiguri l'idea di comunità sull'esperienza della perdita e del lutto.
La menzogna in politica. Riflessioni sui «Pentagon Papers». Testo tedesco a fronte
Hannah Arendt
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2006
pagine: 128
Nel 1971 il "New York Times" pubblicò alcuni stralci dei Pentagon Papers, documenti segreti del Dipartimento della difesa relativi all'impegno americano nel sud-est asiatico dal dopoguerra alla fine degli anni sessanta. Lo scandalo al cuore di quella pubblicazione - che precedette di poco la celebre infrazione al Watergate Building, e che inaugurò la grave crisi di legittimità che caratterizzò la presidenza di Richard Nixon - riguardava l'ammissione, da parte degli esperti del Pentagono, dell'assoluta inutilità strategica dell'impegno americano in Vietnam. Che questa ammissione, nota ormai da anni ai più, venisse addirittura riconosciuta - e tenuta segreta - dai governanti statunitensi fu motivo di profonda indignazione nella pubblica opinione. A partire da queste premesse, Hannah Arendt, nel saggio qui proposto in nuova traduzione, riflette sul rapporto fra politica e menzogna. Il saggio, uscito nel 1972 sulla "New York Review of Books", prende in esame le affinità e le differenze fra la menzogna tradizionale - il mentire per ragion di Stato - e la deliberata falsificazione dei fatti per ragioni di "immagine" o di "reputazione". Ben oltre una mera ricognizione sui metodi pubblicitari, manipolatori del consenso e della pubblica opinione, all'opera nelle moderne democrazie di massa, il saggio di Arendt offre una profonda e originale riflessione sulla natura della politica e il suo rapporto con la verità.
Politica e racconto. Trame arendtiane della modernità
Olivia Guaraldo
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2003
pagine: 384
Il rapporto tra filosofia e politica è stato un nodo cruciale del XX secolo. A partire dalla sua più originale tematizzazione, e cioè l'opera di Hannah Arendt, questo volume mette in discussione le modalità di comprensione totalizzanti della filosofia, e alla storia intesa come percorso lineare che riassorbe ogni trauma all'interno della catena degli eventi oppone le storie, ossia le narrazioni che tentano una comprensione realmente politica, schierata, parziale e per questo, foucaultianamente, più oggettiva. Una sorta di "decostruzione" che non intende certo criticare la filosofia in quanto tale, ma problematizzare la sua incontestata egemonia sull'ambito politico e far emergere il nuovo e l'imprevisto propri di quest'ultimo.