Libri di Paolo Grillo
L'Aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 134
La battaglia di Benevento del 1266 è comunemente presentata come una sorta di malvagio scherzo del destino ai danni di Manfredi, il figlio dell'imperatore Federico II, che venne sconfitto dalle forze di Carlo d'Angiò, al quale riuscì in tal modo di impadronirsi del Regno di Sicilia. A partire dalla narrazione "guelfa" degli eventi, che spiegava la clamorosa quanto imprevista vittoria di Carlo con la sacralità della sua missione, voluta dal papa e benedetta da Dio, ha replicato una versione "ghibellina", appoggiata dall'autorità dantesca, con l'immagine del Manfredi "biondo, bello e di gentile aspetto", che vedeva nella corruzione e nel tradimento dei nobili il motivo della sconfitta dello svevo. Si tratta però di un'immagine deformata che queste pagine vogliono correggere, restituendo tutta la complessità di una vicenda impossibile da ridurre alle letture nazionaliste/regionaliste o clericali/anticlericali del secolo passato.
La falsa inimicizia. Guelfi e ghibellini nell'Italia del Duecento
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 168
La narrazione dell'esilio di Dante, i neoguelfi e i neoghibellini risorgimentali, le polemiche attuali sulla faziosità come carattere distintivo e immutabile degli italiani sono solo alcuni esempi di come la memoria delle lotte fra guelfi e ghibellini ha condizionato attraverso i secoli la nostra cultura, fino a ridursi ad un luogo comune, privo di qualsiasi aggancio alla realtà storica del tempo. Con questa espressione, infatti, si indica oggi una contrapposizione cieca e ideologica fra due parti animate da odio reciproco e fra le quali ogni dialogo è impossibile. Il quadro dell'Italia duecentesca, invece era molto più complesso. Questo libro mostra che guelfismo e ghibellinismo furono fattori di divisione interna, ma anche di coordinazione esterna: l'adesione alle parti creò infatti per la prima volta legami politici di dimensione peninsulare, superando la divisione fra il centro-nord comunale e il Regno di Sicilia nel meridione. Ancora, constateremo che la contrapposizione tra le due parti era tutt'altro che ideologica e aprioristica. Nel periodo qui preso in considerazione, l'appartenenza ai due schieramenti non prevaleva quasi mai sui reali interessi locali: guelfi e ghibellini si potevano alleare fra loro contro altri guelfi e altri ghibellini, vi erano guelfi bianchi contro guelfi neri, ma anche ghibellini contro altri ghibellini, vi erano molti cittadini che restavano fuori dalle logiche di parte e premevano per la conciliazione, vi erano - e pochi se ne stupivano - papi ghibellini e imperatori guelfi.
Guerre ed eserciti nel Medioevo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 372
Le guerre medievali sono spesso rappresentate come scontri fra cavalieri, di norma risolti tramite eroiche singolar tenzoni. In realtà, come ai giorni nostri, anche a quell'epoca, mettere in campo e approvvigionare un esercito era un'operazione complessa, che coinvolgeva truppe a cavallo e appiedate, tiratori e artiglierie, genieri e salmerie. Le battaglie e gli assedi, preparati con grande cura, potevano vedere in campo decine di migliaia di uomini. Eccezionali saperi, tramandati nel tempo e rodati in lunghi tornei, facevano di un aristocratico un vero cavaliere; le tecnologie incessantemente affinate mettevano a disposizione dei comandanti armi ed equipaggiamenti sempre più avanzati; mercenari e professionisti della guerra integravano sul terreno le milizie civiche e quelle contadine, in un multiforme quanto affascinante panorama.
Storia medievale. Ediz. Mylab
Paolo Grillo
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Pearson
anno edizione: 2019
pagine: IX-528
L'attività didattica e di apprendimento del corso è proposta all'interno di un ambiente digitale per lo studio, che ha l'obiettivo di completare il libro offrendo risorse didattiche fruibili in modo autonomo o per assegnazione del docente. Il codice presente sulla copertina di questo libro consente l'accesso per 18 mesi a MyLab, una piattaforma digitale interattiva specificamente pensata per accompagnare e verificare i progressi durante lo studio. Le attività formative e valutative sono dettagliate nella pagina di catalogo dedicata al libro, consultabile tramite link o tramite QR code.
Le porte del mondo. L'Europa e la globalizzazione medievale
Paolo Grillo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 281
«Per colonizzare un territorio non è sufficiente disporre di capacità tecniche e risorse economiche, bisogna anche valutare che l'impresa valga la spesa e la fatica», per questo non c'è da stupirsi se imprese come l'arrivo dei vichinghi in Nordamerica poco dopo l'anno Mille o la feroce irruzione mongola in Occidente rimasero episodi circoscritti. Ben diverso, invece, fu lo scenario a partire dalla seconda metà del Duecento. Quando la curiosità per il mondo circostante, la sete di guadagno e la fede spinsero molti a intraprendere viaggi e spedizioni rischiose, e i contatti e le transazioni si fecero sempre più intensi al punto di dar vita a una vera e propria «globalizzazione» ante litteram. Ma è un errore, per noi occidentali affascinati dalla figura di Marco Polo, mettere l'Europa al centro di questo processo di connessione come se fossimo stati noi a «scoprire» il resto del mondo. Non fu così. Contrariamente a quanto si pensa, gli europei del medioevo erano consci di vivere alla periferia di un mondo ricco, colto, civilizzato e multipolare, dove avrebbero dovuto ritagliarsi un ruolo sviluppando il dialogo e i commerci, non certo cercando di imporsi con gli eserciti. Quelli che Paolo Grillo ci descrive nelle pagine de "Le porte del mondo" sono mercanti, missionari, uomini di cultura e avventurieri, non conquistatori. Soltanto così l'Europa riuscì a inserirsi pacificamente e fruttuosamente in un mondo più vasto e, spesso, più prospero e tecnologicamente avanzato, e ad arricchirsi di nuove risorse e di nuove conoscenze. Paolo Grillo ci conduce in un viaggio attraverso le infinite pianure mongole, il continente indiano e l'Africa, alla scoperta di quella globalizzazione che permise all'Europa di respirare per decenni un'aria nuova, un'aria destinata a condizionare la cultura e l'economia dell'Occidente latino per i secoli a venire.
I giganti silenziosi. Il Medioevo in dieci alberi
Paolo Grillo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 240
L'immagine oggi più diffusa - e al tempo stesso più stereotipata - dell'alto Medioevo racconta di «un mondo di foreste buie e popolate da cinghiali e da qualche barbaro, tra le quali si ergevano mesti i ruderi monumentali di un mondo che fu». Ma questa rappresentazione, come molte altre, non corrisponde per niente alla realtà. Il Medioevo, infatti, è ben diverso e più complesso di come la storiografia e la letteratura, soprattutto quella cavalleresca, l'hanno spesso dipinto. Attraverso dieci alberi che hanno rivestito un ruolo di primo piano nella vita sociale ed economica dell'epoca, Paolo Grillo ripercorre quei secoli restituendo all'elemento vegetale la giusta importanza quale inedita chiave di lettura per comprendere meglio tutto il mondo dell'Europa medievale. Il risultato è un ritratto originale e affascinante, che riesce a «far udire la voce degli alberi, far sì che siano essi stessi a parlarci della loro vita, attraverso i loro tronchi e i segni che il tempo e gli esseri umani vi hanno lasciato». Dall'olmo, sotto le cui fronde si tenevano le assemblee dei comuni urbani e rurali, al castagno, detto anche «albero del pane»; dall'ulivo e dalla palma, due simboli centrali della religione cristiana e islamica, fino alla quercia che, oltre alle ghiande per il nutrimento di uomini e animali, forniva il legname per la costruzione delle imponenti cattedrali di tutta Europa: ogni albero rivela un pezzo di storia e racconta in un modo nuovo la complessa convivenza tra uomini e piante. Gli alberi medievali escono finalmente dall'astrattezza di mosaici, editti, affreschi e trattati dell'epoca, per restituire una vivida immagine dell'Età di Mezzo, sottolineando il ruolo fondamentale della presenza vegetale che, in un clima che cambia, è bene ricordare anche oggi.
Legittimazione e credito tra Medioevo e Ottocento. Notai e ceto notarile tra ruoli pubblici e vita privata
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 274
Se la documentazione notarile è stata oggetto di numerosi convegni e studi e l'attività professionale del notaio ha attirato l'attenzione di non pochi storici del diritto, quello che non è ancora stato debitamente indagato nella storiografia italiana è un approccio alla figura del notaio capace di coglierne le molteplici attività e i suoi svariati ruoli in quanto figura in cui convergono funzioni di mediazione sociale ed economica; in breve di svelarne la centralità sociale, tanto nelle comunità rurali che in quelle urbane. Tra i soggetti e le questioni affrontate in questo volume hanno trovato spazio: la partecipazione dei notai alla vita politica locale e regionale e il loro ruolo di mediazione e difesa di interessi particolaristici; i processi formativi e le traiettorie professionali dei notai all'interno delle dinamiche della mobilità sociale; le interazioni tra i processi di legittimazione professionale e di riconoscimento sociale; le dinamiche riproduttive del “ceto notarile” e le sue strategie economiche. Attraverso l'indagine di questi temi, si è proposto di mettere a confronto e far dialogare le ricerche condotte su alcune realtà “italiane” con la storiografia di altri Stati europei, che al tema hanno dedicato maggiore attenzione, in particolar modo quella francese.
Monaci e città. Comuni urbani e abbazie cistercensi nell'Italia nord-occidentale (secoli XII-XIV)
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Francescana
anno edizione: 2008
pagine: 362
L'esperienza del monachesimo riformato dei Cistercensi ebbe un grande successo nell'Italia settentrionale dei secoli XII e XIII. Le fondazioni dei monaci bianchi trovarono l'entusiastico supporto così delle famiglie signorili come dei membri del popolo urbano, oltre che dei vescovi e delle autorità comunali. Al di là delle teoriche proibizioni degli statuti dell'Ordine, le città divennero presto il principale punto di riferimento per le abbazie della regione. I monaci e le monache seppero mettersi in dialogo con le realtà urbane, accogliendo nel seno delle loro comunità esponenti dei diversi gruppi sociali e costruendo anche efficaci rapporti politici con i regimi popolari che si affermarono nella seconda metà del Duecento.
Il praticante
Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Cult. Vera Canam
anno edizione: 2012
pagine: 153
Legnano 1176. Una battaglia per la libertà
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-242
Miti, leggende e fantasie letterarie hanno costruito l'immaginario della battaglia di Legnano che ha segnato la storia d'Italia e dell'intera Europa. I fatti però andarono diversamente. 29 maggio 1176: nelle campagne a nord-ovest di Milano, l'imperatore Federico Barbarossa affronta l'esercito delle città italiane raccolte nella Lega Lombarda con un esito che all'epoca pochi si sarebbero aspettati. Perché avvenne lo scontro, come si svolse la battaglia, quali furono le ragioni dei contendenti, quali eventi precedettero il conflitto? Quale disegno politico aveva Federico Barbarossa e cosa rivendicavano i Comuni? Con gli strumenti della storia militare, Paolo Grillo segue passo passo le fasi della battaglia, scende fra le linee dei combattenti e svela cosa c'è dietro quell'amara sconfitta: a Legnano si affrontarono in realtà due forme contrapposte di organizzazione militare. L'Impero, da una parte, con la sua struttura aristocratica, era ben rappresentato dalla celebre e quasi imbattibile cavalleria pesante teutonica. I Comuni, dall'altra, si incarnavano nella collettività in armi dei fanti, che combattevano fianco a fianco ai cavalieri, da uomini liberi, decisi a battersi per la difesa della patria comune. Due mondi diversi, uno prossimo alla fine, l'altro - quello dei cittadini d'Italia - solo all'inizio.
Obtorto collo ovvero della supina acquiescenza alla mondanità
Dario Coglitore, Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Cult. Vera Canam
anno edizione: 2013
pagine: 96
Milano guelfa (1302-1310)
Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 265
Il volume analizza la vita politica, istituzionale e sociale di Milano nell'arco di un decennio, dal giugno del 1302 al gennaio del 1311, quando in città, allontanati Matteo Visconti e i suoi principali seguaci, dominarono i popolari e la famiglia della Torre, che aderirono con decisione allo schieramento guelfo "radicale", allora capeggiato dai "neri" fiorentini. Si tratta di un arco di tempo limitato ma di grande interesse: Milano per alcuni anni propose un atteggiamento politico innovativo e differente da quello che avrebbe poi caratterizzato il successivo regime dei Visconti. Infatti il comune di popolo rinato nel 1302 puntò con decisione non alla creazione di un'area di dominio regionale, ma all'inserimento della città in una solida e vasta rete di alleanze che coinvolgeva tutta la penisola, che portò a un periodo di pace quasi decennale e permise una momentanea ma rigogliosa fioritura della vita economica. Il progetto fallì a causa delle ambizioni egemoniche di Guido della Torre, che fra il 1307 e il 1308, sfruttando la sua rete di clientele, prese il potere creando una signoria personale. Quando scese in Italia l'imperatore Enrico VII la popolazione, esasperata, gli aprì le porte, permettendo anche il ritorno dei Visconti. Fallì così anche la possibilità di creare un'"Italia guelfa", basata sull'asse Napoli-Firenze-Milano-Padova, che avrebbe potuto dare una dimensione nazionale alla politica e all'economia italiana fin dal Trecento.