Libri di Paul Scarron
Romanzo buffo
Paul Scarron
Libro: Libro in brossura
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2024
pagine: 320
Quando vide la luce Romanzo buffo – che narra la vita e le peripezie di una compagnia di attori girovaghi ed è considerato uno dei massimi capolavori del Seicento – fu un vero best-seller al punto che lo stesso Diderot, più di cento anni dopo, ci fornirà la “ricetta” contro la nevrastenia: «Quattro capitoli del Don Chisciotte e un paragrafo ben scelto di Rabelais, infusi dentro otto o dieci pagine del Romanzo buffo». Il Grand Siècle ebbe inizio intorno al 1660; negli anni precedenti il consumo in Francia di teatro, romanzi, rime e libelli era stato semplicemente frenetico. I modelli venivano dall’Italia e, soprattutto, dalla Spagna, che volava alta nel cielo della letteratura. Romanzo buffo, inestimabile gioiello della letteratura burlesca, oltre a “divertire”, offre anche un penetrante affondo negli animi femminile e maschile, dei quali lo specchio di Scarron amplifica deformità, malizie e ridicole stoltezze. In questo libro c’è qualcosa di organico, che non si lascia scomporre facilmente: vene che pulsano nelle tempie, un cuore nascosto che batte da qualche parte. Lo stile di Scarron è nato da esercizi mimetici, fra parodie e traduzioni; ha sviluppato un vivace linguaggio da animatore di liete compagnie: chiacchiera con i suoi lettori, li vuol sedurre con la sola forza della conversazione spiritosa, come l’amante invisibile della novella. È ovvio che questa conversazione “naturale” culmini nel dar vita e presenza a due personaggi non dichiarati: Scarron medesimo e il suo pubblico, di cui egli va auscultando senza posa umori e possibili resistenze. Gli attori di Scarron, per quanto poveri e girovaghi non sono in genere caratterizzati né come incolti guitti né come attori rustici, ma nemmeno, e qui avviene il cambio di registro, come «vecchie storie piene d’eroi chimerici, che rompono i corbelli a furia di esser perfetti». La presente edizione ambirebbe a rendere giustizia, per quanto possibile in altra lingua e in altro tempo, all’autore, al suo stile, alle sue idiosincrasie: aura teatrale, allusione all’azione, le giocose e plebee baruffe del racconto. Scarron era un uomo spiritoso e pieno di verve e il Romanzo buffo è, a ragione, considerato il migliore dei romanzi del suo secolo e, a tratti, raggiunge la limpidezza senza età riservata ai classici.
Novelle tragicomiche
Paul Scarron
Libro: Libro in brossura
editore: Liberilibri
anno edizione: 2008
pagine: XVI-135
Frutto di più ruvidi semi spagnoli, le "Nouvelles tragi-comiques" di Scarron hanno avuto grande fortuna in Francia, tanto che già nei primi sessant'anni dalla loro pubblicazione si contano più di venti edizioni. La speciale qualità di questi racconti non sfuggì a Molière, che da "La Precaution inutile" trasse "L'Ecole des Femmes", e da "Les Hypocrites" creò una delle più divertenti scene del suo "Tartuffe"; né a Stendhal, che da "L'Adultère innocent" ricavò il soggetto per il suo "Le Philtre". Delle cinque Nouvelles si sono qui scelte le tre più significative del personalissimo stile narrativo dell'autore.
Théâtre complet
Paul Scarron
Libro: Libro in brossura
editore: Felici
anno edizione: 2007
pagine: 980
Tutte le opere teatrali di Paul Scarron (1610-1660), contemporaneo di Corneille e predecessore di Molière, in un'edizione completa che mancava dal 1775. Ogni opera è preceduta da una notice e da una scheda dettagliata delle edizioni collazionate. L'edizione critica è inoltre corredata da un glossario. Barbara Sommovigo lavora presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze dell'Università di Pisa e si occupa principalmente di teatro comico francese tra Sei e Settecento. Questa pubblicazione apre la collana "La maschera e l'illusione", realizzata in collaborazione con l'Università di Pisa.
Romanzo buffo
Paul Scarron
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2005
pagine: 389
Datato tra il 1651 e il 1657 e mai concluso (ma per la sua struttura il romanzo è in sé in-concluso) il Romant comique di Scarron voleva essere irrispettoso dei canoni e assolutamente non edificante nè pieno di pastorelli o di eletti eroi del passato come si usava allora. Suo scopo era divertire la gente comune per ricevere «tanti applausi». In se stessa la trama è il susseguirsi caotico e accidentato delle giornate di una compagnia di guitti girovaghi. Episodi cornici e movimentati, cui si alternano una serie di novelle che narrano di volta in volta la storia di uno degli attori.