Libri di Philipp Blom
La grande frattura. L'Europa tra le due guerre (1918-1938)
Philipp Blom
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 576
Alla fine del 1918, a guerra appena conclusa, non tutti avrebbero scommesso che l'Europa sarebbe stata capace di rialzarsi. Lo scontro più sanguinoso della storia aveva cancellato dalla cartina imperi, religioni e culture secolari, lasciandosi alle spalle milioni di morti. Ma proprio quando i valori del passato sembravano seppelliti tra gli orrori delle trincee, in Occidente si assistette a un'ondata di edonismo e a un desiderio di riscatto mai visti. Se infatti nel 1914 lo scoppio del primo conflitto mondiale aveva accelerato una serie di cambiamenti già in atto, quattro anni più tardi i traumi della guerra e il vuoto lasciato dalle istituzioni del vecchio regime agirono piuttosto da catalizzatori della modernità, facendo spazio all'avanzata di ideologie e modalità espressive prima impensabili. Per Philipp Blom, ben attento a non ridurre il proprio oggetto di indagine alla somma di economia e politica, dal 1918 al 1938 il conflitto non si estinse, ma la sua energia venne impiegata in altri ambiti, dando vita a un periodo storico eccezionale, in cui disillusione, brama di rivincita e completa fiducia in un futuro rivoluzionario convivevano, dove apparivano i primi racconti di Hemingway, le opere dei Surrealisti e Il tramonto dell'Occidente di Oswald Spengler, e al cinema si proiettava Metropolis di Fritz Lang, mentre per le piazze risuonavano marce e slogan che di lì a poco avrebbero condotto al potere nuovi, terrificanti regimi. In questa storia culturale Blom, concentrandosi su alcuni eventi chiave, racconta un'epoca piena di contraddizioni, dove si passò senza soluzione di continuità dal dopoguerra alla preparazione di un secondo scontro mondiale, e in cui il lettore non potrà fare a meno di ritrovare alcune somiglianze con i tempi presenti.
Il primo inverno. La piccola era glaciale e l’inizio della modernità europea (1570-1700)
Philipp Blom
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 287
Quella che è stata definita la «piccola era glaciale», tra il 1570 e il 1700, vide le temperature abbassarsi con variazioni da tre a cinque gradi, dando avvio a una vera e propria «rivolta della natura» che sortì effetti devastanti sui raccolti. Philipp Blom dimostra la sorprendente correlazione tra questa circostanza e la nascita dell’Illuminismo, analizzando le ricadute culturali dello sconvolgimento climatico in Europa. Con un registro narrativo e appassionante, Blom costruisce un affresco in cui combina storia delle idee, della cultura materiale, delle scienze della natura, intorno a una suggestione di grande attualità: l’impatto che il cambiamento del clima produce sulla vita delle società. Così, l’avvento della piccola era glaciale diventa il punto di partenza per interrogare e mettere in relazione avvenimenti e discipline che concorrono alla formazione del mondo e del pensiero moderno. Attingendo ai racconti di testimoni diretti – tra cui Montaigne e Shakespeare – Blom riesce a proiettare il lettore nella realtà dei secoli XVI-XVII. L’affresco di ghiaccio del lungo inverno europeo si rivela il pretesto per rileggere la storia da una prospettiva inedita.
Un viaggio italiano. Storia di una passione nell'Europa del Settecento
Philipp Blom
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 320
Che cosa si nasconde dietro la vicenda di un oscuro liutaio del Settecento emigrato in cerca di fortuna dalla Baviera alle terre dell'odierno Nord Italia? Quali imprevedibili sviluppi può generare per uno storico il tentativo di risolvere l'enigma di un violino? Come si intreccia uno sguardo su una realtà tanto lontana con le osservazioni sul nostro presente di cittadini europei? Punto di partenza di Philipp Blom è la cittadina di Füssen, in Algovia, ai piedi delle Alpi. Apparentemente è un anonimo borgo, ma qui si sono formati per secoli centinaia di liutai attivi da Parigi a Praga, da Londra a Napoli, che hanno segnato la fabbricazione e il commercio dei violini. Mescolando conoscenza e intuito, grandi eventi e microstoria, seguendo i flussi degli uomini e le rotte delle merci, la ricerca di Blom si snoda lungo varie direttrici: una più ampia e prettamente storica, dalla Guerra dei Trent'anni ai giorni nostri, e una connessa all'evoluzione del gusto musicale, tra Mozart, Beethoven, Vivaldi e le raffinate tecniche delle migliori botteghe artigiane; una più personale, ispirata dal viaggio in Italia di Goethe e in grado di restituire il fermento che all'epoca animava il Vecchio Continente, da Vienna e Venezia. Nel descrivere la parabola di un centro fiorente nell'Europa di più di tre secoli fa, Blom suggerisce che anche fama e prestigio possono nascere dalla necessità, come per i liutai di Füssen diventati tali per far fronte all'infertilità dei terreni nelle aree alpine. Allo stesso modo, la spinta a spostarsi può essere determinata da un cambiamento climatico, da una catastrofe ambientale o da una curiosità vitale, elementi che in ogni tempo influenzano l'esistenza degli individui.
La grande frattura. L'Europa tra le due guerre (1918-1938)
Philipp Blom
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 574
Alla fine del 1918, a guerra appena conclusa, non tutti avrebbero scommesso che l'Europa sarebbe stata capace di rialzarsi. Lo scontro più sanguinoso della storia aveva cancellato dalla cartina imperi, religioni e culture secolari, lasciandosi alle spalle milioni di morti. Ma proprio quando i valori del passato sembravano seppelliti tra gli orrori delle trincee, in Occidente si assistette a un'ondata di edonismo e a un desiderio di riscatto mai visti. Se infatti nel 1914 lo scoppio del primo conflitto mondiale aveva accelerato una serie di cambiamenti già in atto, quattro anni più tardi i traumi della guerra e il vuoto lasciato dalle istituzioni del vecchio regime agirono piuttosto da catalizzatori della modernità, facendo spazio all'avanzata di ideologie e modalità espressive prima impensabili. Per Philipp Blom, ben attento a non ridurre il proprio oggetto di indagine alla somma di economia e politica, dal 1918 al 1938 il conflitto non si estinse, ma la sua energia venne impiegata in altri ambiti, dando vita a un periodo storico eccezionale, in cui disillusione, brama di rivincita e completa fiducia in un futuro rivoluzionario convivevano, dove apparivano i primi racconti di Hemingway, le opere dei Surrealisti e "Il tramonto dell'Occidente" di Oswald Spengler, e al cinema si proiettava "Metropolis" di Fritz Lang, mentre per le piazze risuonavano marce e slogan che di lì a poco avrebbero condotto al potere nuovi, terrificanti regimi. In questa storia culturale Blom, concentrandosi su alcuni eventi chiave, racconta un'epoca piena di contraddizioni, dove si passò senza soluzione di continuità dal dopoguerra alla preparazione di un secondo scontro mondiale, e in cui il lettore non potrà fare a meno di ritrovare alcune somiglianze con i tempi presenti.
La natura sottomessa. Ascesa e declino di un'idea
Philipp Blom
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 352
Prona al volere dello spietato dominatore o grembo materno di cui l’essere umano non è che uno dei figli: qual è il vero volto della natura? E gli sconvolgimenti che stiamo vivendo rappresentano una seconda cacciata dal Paradiso o possono essere un’occasione per liberarci da ideologie e falsi miti che ci hanno condotti alla situazione attuale? Tra scienza e filosofia, Philipp Blom risale alle origini delle grandi narrazioni e creazioni artistiche che hanno modellato la nostra visione del mondo, mostrando come «ogni volta che distinguiamo tra cultura e natura, economia ed ecologia, ogni volta che la virtù sembra coincidere magicamente con il proprio tornaconto e i privilegi appaiono giustificabili è all’opera un pensiero di matrice teologica». Dalla convinzione che esistano gerarchie naturali sono scaturite infatti forme sempre nuove di sottomissione: dell’uomo sulla donna, di una nazione sulle altre, della cultura occidentale su immaginari e tradizioni differenti. Se gli illuministi hanno elevato il dominio a vocazione suprema del genere umano, tanto il capitalismo quanto il comunismo hanno dichiarato guerra alla natura, confondendo la sopraffazione con la ragion di Stato. Ripercorrendo gli snodi fondamentali che hanno segnato il nostro rapporto con il pianeta, Philipp Blom rimette in questione riti e rappresentazioni simboliche, dalle pitture rupestri ai dipinti di William Turner, dalle temerarie interpretazioni del volo di Icaro alle rivoluzionarie intuizioni di Alexander von Humboldt. In questa indagine universale sulle tracce di un’idea, l’invito ad andare oltre il catastrofismo e a usare l’immaginazione per «rendere il mondo nuovamente abitabile, anche in senso filosofico».
Un viaggio italiano. Storia di una passione nell'Europa del Settecento
Philipp Blom
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 320
Che cosa si nasconde dietro la vicenda di un oscuro liutaio del Settecento emigrato in cerca di fortuna dalla Baviera alle terre dell'odierno Nord Italia? Quali imprevedibili sviluppi può generare per uno storico il tentativo di risolvere l'enigma di un violino? Come si intreccia uno sguardo su una realtà tanto lontana con le osservazioni sul nostro presente di cittadini europei? Punto di partenza di Philipp Blom è la cittadina di Füssen, in Algovia, ai piedi delle Alpi. Apparentemente è un anonimo borgo, ma qui si sono formati per secoli centinaia di liutai attivi da Parigi a Praga, da Londra a Napoli, che hanno segnato la fabbricazione e il commercio dei violini. Mescolando conoscenza e intuito, grandi eventi e microstoria, seguendo i flussi degli uomini e le rotte delle merci, la ricerca di Blom si snoda lungo varie direttrici: una più ampia e prettamente storica, dalla Guerra dei Trent'anni ai giorni nostri, e una connessa all'evoluzione del gusto musicale, tra Mozart, Beethoven, Vivaldi e le raffinate tecniche delle migliori botteghe artigiane; una più personale, ispirata dal viaggio in Italia di Goethe e in grado di restituire il fermento che all'epoca animava il Vecchio Continente, da Vienna e Venezia. Nel descrivere la parabola di un centro fiorente nell'Europa di più di tre secoli fa, Blom suggerisce che anche fama e prestigio possono nascere dalla necessità, come per i liutai di Füssen diventati tali per far fronte all'infertilità dei terreni nelle aree alpine. Allo stesso modo, la spinta a spostarsi può essere determinata da un cambiamento climatico, da una catastrofe ambientale o da una curiosità vitale, elementi che in ogni tempo influenzano l'esistenza degli individui.
Il teatro del mondo. Sul potere dell'immaginazione nell'epoca del caos
Philipp Blom
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2021
pagine: 144
In quest'inizio di terzo millennio l'Occidente sembra avviato a una svolta necessaria: cambiamento climatico, eventi epocali e crisi economiche ci dimostrano che il mondo non è così inerte né a nostra completa disposizione come lo aveva immaginato il secolo dei Lumi. È la fine di un'era, di una civiltà? Per rispondere a questi interrogativi, Philipp Blom torna a indagare la storia culturale europea, ripercorrendo alcune di quelle «grandi ferite narcisistiche» già inferte dalla natura e dalla scienza alla visione antropocentrica della realtà. Dalla «piccola era glaciale» di metà Cinquecento alle scoperte di Galileo, dalla teoria dell'evoluzione di Darwin alla psicanalisi di Freud, dalle acquisizioni dell'astronomo Edwin Hubble alla deriva narcisistica, intraprende un viaggio negli immaginari del passato per arrivare alla conclusione che a essere in crisi non è tanto l'individuo, ma il suo posto nel mondo. Se le parole e le rappresentazioni di cui ci nutriamo determinano il modo in cui i pensieri e i sentimenti di una società si rispecchiano negli individui e nelle loro strutture mentali, l'autore invita a scorgere nella crisi attuale un'occasione formidabile per ridefinire la nostra identità collettiva e ridare un senso al mondo. Nella consapevolezza che «a creare un orizzonte di esperienza comune sono stati i traumi collettivi. Le guerre, le epidemie, le carestie hanno colpito tutti, in forme dirette o indirette. Allora ciascuno ha trasformato in narrazioni un vissuto condiviso per cercare di integrarlo alla propria identità e ricavarne motivazioni sufficienti per agire anche in futuro. Trovare nuove immagini all'altezza di queste sfide: ecco il "progetto di pace" del presente».
Il primo inverno. La piccola era glaciale e l'inizio della modernità europea (1570-1700)
Philipp Blom
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 286
Quella che è stata definita la «piccola era glaciale», tra il 1570 e il 1700, vide le temperature abbassarsi con variazioni da tre a cinque gradi, dando avvio a una vera e propria «rivolta della natura» che sortì effetti devastanti sui raccolti. Philipp Blom dimostra la sorprendente correlazione tra questa circostanza e la nascita dell'Illuminismo, analizzando le ricadute culturali dello sconvolgimento climatico in Europa. Con un registro narrativo e appassionante, Blom costruisce un affresco in cui combina storia delle idee, della cultura materiale, delle scienze della natura, intorno a una suggestione di grande attualità: l'impatto che il cambiamento del clima produce sulla vita delle società. Così, l'avvento della piccola era glaciale diventa il punto di partenza per interrogare e mettere in relazione avvenimenti e discipline che concorrono alla formazione del mondo e del pensiero moderno. Attingendo ai racconti di testimoni diretti - tra cui Montaigne e Shakespeare - Blom riesce a proiettare il lettore nella realtà dei secoli XVI-XVII. La descrizione della vita delle comunità nel nuovo scenario ridisegnato dalla natura prende vita grazie alle affascinanti connessioni tra innovazioni nel campo della scienza, dell'economia, della tecnica e fenomeni artistici. Il capovolgimento della prospettiva operato da Blom riguarda infatti anche l'aspetto iconico: se abbiamo sempre guardato ai paesaggi invernali di Avercamp, Bruegel e altri come a rappresentazioni di un mondo in armonia con il susseguirsi delle stagioni, qui diventano ulteriori prove della catastrofe climatica. L'affresco di ghiaccio del lungo inverno europeo si rivela il pretesto per rileggere la storia da una prospettiva inedita.