Libri di Pier Paolo Piccioni
Il secondo mitico sor Emiddio
Franco Piccioni, Pier Paolo Piccioni, Roberto Piccioni
Libro: Libro in brossura
editore: Lìbrati
anno edizione: 2024
pagine: 145
Noi figli e nostra madre cominciammo - ahinoi solo dal 1991 - a scrivere le sue frasi nel calendario della Carisap appeso in tinello. Avessimo cominciato prima oggi esisterebbe una enciclopedia del sor Emiddio. Al centro della trattazione nostro padre, un ascolano in parte atipico perché proveniente da una famiglia di origine abruzzese, eppure così intriso di cultura e tradizioni ascolane da poterne incarnare un paradigma vivente. Nel biennio successivo, ringalluzzito dall'uscita del primo libro a lui dedicato (quel Il sor Emiddio - venticinque anni di filosofia ascolana che ha decisamente incontrato i favori del pubblico a causa della sua irresistibile comicità ma anche dei numerosissimi accenni alla cultura ascolana) Middio ha continuato a profondere a piene mani la sua saggezza e la sua arguzia, motivo per il quale nasce questo secondo libro, che vuol essere il completamento di una sorta di "opera omnia" di Emidio Piccioni. Eggià, perché purtroppo il sor Emiddio ci ha lasciato nel novembre del 2018. E da allora dobbiamo fare a meno dei suoi commenti, le sue battute, il suo finto vittimismo, gli episodi comici che ci raccontava ogni giorno e che ce la facevano fare addosso per le risate. Ma ci ha lasciato in dote una tale ricchezza di vocabolario e una tale iniezione di cultura ascolana da poterne attingere per decenni.
Il Sor Emiddio. Venticinque anni di filosofia ascolana (1991-2016)
Pier Paolo Piccioni, Roberto Piccioni, Franco Piccioni
Libro: Copertina rigida
editore: Lìbrati
anno edizione: 2016
pagine: 240
Lu Piccule Principe. Traduzione del Piccolo Principe in ascolano
Pier Paolo Piccioni
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Lìbrati
anno edizione: 2023
pagine: 159
Mantenere intatta la poesia, la delicatezza, il gusto dolceamaro di una favola che incanta fin dal Novecento così tanti lettori grandi e piccini, traducendola nel duro e a volte greve dialetto ascolano è certamente un'impresa titanica. Il registro scelto, quello "cittadino", potrebbe sembrare una contraddizione in termini trattandosi di dialetto, la lingua del popolo, ma diversamente non si sarebbe potuto salvare l'incanto.