Libri di Pierluigi Severi
Quando tutto è lontano
Pierluigi Severi
Libro: Libro in brossura
editore: Rossini Editore
anno edizione: 2024
pagine: 330
A pochi mesi dall'attentato alle Torri Gemelle, il professor Muhammad Ahmed Bessaoud, francese d'origine berbera e musulmano, è chiamato a fare i conti con la realtà di una opinione pubblica antimusulmana. È cresciuto nel benessere, ha studiato in scuole prestigiose, fino a diventare un noto intellettuale arabo liberale, senza sapere che la sua vita comoda è dipesa da un'inquietante verità sul padre minatore nel bacino carbonifero di Nord Pas de Calais. Quando ne viene a conoscenza, è a Roma per un ciclo di lezioni universitarie sull'Islam al Dipartimento di Sociologia. La sua attività di studioso si intreccia così con le frequentazioni nel cuore della borghesia ricca della città. E proprio lì, nella Città Eterna, tra nuovi incontri e seducenti conoscenze, arriverà il punto di svolta nella sua vita privata che, dopo una breve vacanza negli ancestrali luoghi berberi d'Atlante, lo riporterà a Parigi, dove incombe una nuova minaccia terroristica proveniente dall'Afghanistan. Ad attenderlo, una dolorosa sorpresa: la notizia di un attentato terroristico a un collega romano avvenuto proprio davanti al Dipartimento di Sociologia. Due settimane dopo sarà lui la vittima?
La doppia capitale. Roma burocratica e moderna
Pierluigi Severi
Libro: Copertina morbida
editore: edizioni Dedalo
anno edizione: 1981
pagine: 156
"Le pagine di Severi ruotano su due tesi fondamentali, e fortemente rinnovative. La prima è che Roma è diventata ormai capitale a tutti gli effetti, nella misura in cui la sua immagine storica si è deideologizzata e la sua realtà socio-culturale si è trasformata, in coincidenza con i radicali mutamenti intervenuti nel suo tessuto urbano ed economico grazie alla parziale bonifica delle borgate e all'insediamento di ceti emergenti che le hanno rese notevolmente omogenee con il centro storico. La seconda tesi di questo saggio è che sembra venuta l'ora di abbandonare la logica dell'emergenza vissuta anche dagli amministratori comunisti come pura difesa a riqualificazione dell'esistente, per scommettere finalmente in positivo sullo sviluppo delle grandi strutture di servizio, di distribuzione, di trasporti e sulla struttura direzionale. Severi punta sulla vocazione moderna della città capitale come polo determinante dell'industria pubblica e della finanza, come punto di riferimento e di interscambio per il terzo mondo, come contraltare laico (non in chiave puramente diplomatica e tanto meno sterilmente polemica) della Chiesa cattolica e delle minoranze religiose ebraica e musulmana, come capitale della pace." (dalla Prefazione di Antonio Ghirelli).