Libri di Primo Siena
Giovanni Gentile. Un italiano nelle intemperie
Primo Siena
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2014
pagine: 192
Entrato nella vita pubblica come consigliere comunale e assessore per le Belle Arti nell'amministrazione civica dell'Urbe nel 1920, Giovanni Gentile mantiene la carica fino al 1922. Nell'ottobre di quell'anno viene chiamato nel primo ministero Mussolini come ministro della Pubblica Istruzione e in novembre è nominato dal Re senatore del Regno. Resta nel governo per venti mesi progettando e attuando quella particolare riforma della Scuola Italiana che va sotto il suo nome, ispirandola alla sua concezione filosofica e profondendo in essa la diretta esperienza maturata nella scuola alla quale aveva dedicato la passione e l'intelligenza della sua attiva giovinezza. La riforma, che attuò con fermezza e decisione, e fu la prima organica riforma della Scuola Italiana d'ogni ordine e grado, dopo la legge Casati del 1859, riportò le istituzioni scolastiche a quella missione educatrice dello spirito prima che degli intelletti che le influenze positivistiche, nonostante la benefica influenza del Gabelli, avevano soffocato nell'aridità della cosiddetta "scuola d'istruzione".
Incontri nella Terra di mezzo. Profili del pensiero differente
Primo Siena
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2013
pagine: 216
Convocati in una ideale "Terra di Mezzo" l'autore incontra quindici esponenti del "pensiero differente" del secolo XX, sui quali egli s'è formato intellettualmente e spiritualmente. Dieci di essi, italiani (Giovanni Gentile, Marino Gentile, Julius Evola, Guido Manacorda, Attilio Mordini, Silvano Panunzio, Michele Federico Sciacca, Giovanni Papini, Ferdinando Tirinnanzi, Emilio Bodrero); e cinque stranieri (Vintila Horia, Russell Kirk, Romano Guardini, Charles Maurras, Carlos Alberto Disandro). Si tratta di una minoranza di pensatori che hanno saputo concepire intellettualmente e testimoniare nei fatti una visione metapolitica del mondo e della vita: confessori di un "pensiero forte" che, in tempi dominati dal "pensiero debole", riscatta il vigore essenziale di una cultura "politicamente scorretta". L'itinerario intellettuale dei pensatori qui ritratti, ripropone gli aspetti plurimi di un "realismo metafisico" che, affrontando il kaos della nostra epoca inquieta, cerca di riaprire la via del kosmos sulla quale incamminare nuovamente la società attuale per ricondurla ad un modello sapiente di civiltà, nel solco della tradizione perenne.
La spada di Perseo. Itinerari metapolitici
Primo Siena
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2013
pagine: 264
Perseo, figlio di Zeus e di Danae, è raffigurato nella celebre scultura di Benvenuto Cellini con la mano sinistra che sostiene la testa mozza della gorgona Medusa, mentre la mano destra impugna la spada con la quale la decapitò. Va rilevato che la capigliatura della Medusa è composta da un groviglio di serpenti e che ella è di una tale bruttezza da pietrificare, per il terrore, chiunque la guarda in viso. Il significato pristino di Perseo come ha commentato il filosofo metapolitico argentino Alberto Buela - è "il Distruttore" che , dissidente nato, con la sua spada taglia il groviglio della cripotopolitica; e propone un "senso diverso" all'ordine delle idee, per combattere la corruzione della politica che ne adultera l'essenza trascendente per ridurla, nel migliore dei casi, a pura amministrazione di conflitti. Primo Siena - secondo Alberto Buela - ha dimostrato una solvenza intellettuale invidiabile eleggendo Perseo come l'immagine della metapolitica che riscatta il valore classico della "politeia"; mentre la Medusa rappresenta il simbolo delle forze oscure che corrompono la politica affossandola nel livello infero della criptopolitica.
La perestroika dell'ultimo Mussolini. Dalla dittatura cesariana alla democrazia organica
Primo Siena
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2012
pagine: 180
Nell'ultimo Mussolini vi è un anelito di libertà responsabile che motiva la sua perestroika rovesciando l'accusa d'essere stato egli un becchino della libertà italiana per aver denunciato e sostituito il conformismo gregario e livellatore delle democrazie illuministe precipitate nel male oscuro della partitocrazia. In effetti il fascismo non era nato come dittatura, essendosi svolto in essa solo dopo il 3 gennaio 1925 in seguito alla crisi politica succeduta al delitto Matteotti, e sviluppatasi via via in una dittatura cesarista che cadde per implosione il 25 luglio 1943. La Rsi rappresenta un processo di transizione dal mussolinismo cesarista al suo legato politico: una democrazia organica ed olistica di radici greco-romane che va articolando un regime rappresentativo dove, accanto alla democrazia pluralista dei partiti, si colloca quale entità integrativa la società civile dei corpi intermedi.