Libri di R. Ferro
Oltre la democrazia
Gilles Dauvé, Karl Nesic
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Immanenza
anno edizione: 2016
pagine: 196
"Che si voti o meno, ad alzata di mano o con scrutinio segreto, che i voti si equivalgano o che quello di un operaio valga cinque contadini mentre il borghese non ha diritto di voto (come accadeva nella Russia bolscevica), che i mandati siano imperativi o meno, che vi sia rotazione dei delegati e limitazione delle loro funzioni nel tempo, che essi siano revocabili ad ogni momento, che le minoranze siano rappresentate negli organi di direzione - con voce consultativa o deliberativa -, che chiunque possa convocare un'assemblea, tutti questi punti hanno la loro importanza, ma non toccano l'essenziale: la democrazia separa, poiché il suo principio è di far sopraggiungere un momento originario, un attimo zero di fondazione o di rifondazione. Nello stesso movimento con il quale riunisce cittadini che si limitano a depositare una scheda in un'urna trasparente, con cui convoca degli scioperanti ad un'assemblea generale per interrogarli sul seguito da dare all'occupazione della fabbrica, essa recide gli interessati da ciò che li ha messi in movimento, dunque da se stessi."
De educandis ingeniis. Ediz. italiana e inglese
Federico Borromeo
Libro: Libro in brossura
editore: Nomos Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 152
Fondatore della prima biblioteca pubblica al mondo - la Biblioteca Ambrosiana - , Federico Borromeo trascrisse in questo trattatello del 1624 le norme per la scelta e la raccolta di volumi destinati alla grande istituzione milanese. Il trattato riflette infatti il versante mecenatizio dell'operato del cardinale e così appartiene a un gruppetto di opere destinate all'enunciazione e alla conservazione delle norme, dei consigli e dei metodi che il fondatore volle indirizzare agli uomini incaricati del funzionamento dell'Ambrosiana: il gruppo dei nove dottori, membri del Collegio affiancato alla Biblioteca, e i sei conservatori. Questi ultimi, ai quali è esplicitamente dedicato il De educandis ingeniis, formavano una congregazione, tutt'ora esistente, preposta alla gestione amministrativa dei beni che sussidiavano il collegio, nonché al controllo della sua correttezza operativa. Federico aveva ideato l'Ambrosiana come un grande complesso culturale, formato da biblioteca, collegio, pinacoteca e accademia artistica, lo aveva fondato a partire da forti istanze intellettuali e spirituali, e, infine, lo aveva voluto fissare con precise armature normative e metodologiche.