Libri di Robert F. Scott
Diari antartici
Robert F. Scott, Ernest Shackleton, Edward O. Wilson
Libro: Copertina morbida
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2021
pagine: 366
I resoconti delle spedizioni dei tre più famosi esploratori dell'Antartide. Dalla missione Discovery, condotta da Robert Falcon Scott (1901-1904) al tentativo fallito di Ernest Shackleton di raggiungere il Polo Sud durante la missione Nimrod (1908-1909) ai due diari del dottor Edward Adrian Wilson che si riferiscono all'ultima spedizione di Scott, la Terra Nova (1910-1913). Il primo è il resoconto di una marcia invernale verso capo Crozier alla ricerca di uova di pinguino imperatore nel periodo di cova. Il secondo diario è invece relativo alla marcia verso il polo sud del novembre 1911 - marzo 1912 che si concluse con la morte di Scott, Wilson, Bowers, Evans e Oates. Con un saggio di Filippo Tuena.
L'ultima spedizione
Robert F. Scott
Libro: Copertina morbida
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2021
pagine: 592
Questa è la prima traduzione integrale dei diari che Robert F. Scott tenne durante la sua ultima spedizione in Antartide (1910-1913), un'impresa ciclopica che doveva raggiungere per prima il polo Sud e che invece venne preceduta di appena cinque settimane dalla squadra norvegese di Amundsen. Sulla strada del ritorno Scott e quattro compagni andarono incontro alla morte. Otto mesi dopo, un gruppo di ricerca trovò la tenda di Scott, i corpi di tre degli esploratori, i quaderni e la macchina fotografica che aveva immortalato la marcia. L'epica della sconfitta, se da un lato ha reso popolarissimo Scott, dall'altro ha messo in secondo piano molti altri aspetti interessanti della spedizione Terra Nova. Non ultima l'alta qualità letteraria del diario. Nei sedici mesi di permanenza in Antartide Scott tenne quotidianamente (salvo pochissime eccezioni) una sorta di giornale di bordo che documenta l'intero sviluppo degli eventi. È una registrazione accuratissima, scritta su grandi quaderni durante la permanenza al campo base di capo Evans, e su tre piccoli taccuini più maneggevoli relativi all'ultimo periodo (1 novembre 1911 - 29 marzo 1912), che testimoniano la conquista del polo e la tragica fine a undici miglia dal deposito che forse avrebbe garantito la sopravvivenza della squadra polare. Questa nuova edizione (che ripristina i tagli censori della prima pubblicazione inglese, sopravvissuti in tutte le edizioni del diario fino al 2005) permetterà al lettore italiano di apprezzare le qualità letterarie dell'esploratore britannico, la sua indefessa fiducia nelle capacità dell'essere umano e darà giustizia delle molte critiche che gli sono sempre state indirizzate come responsabile dell'esito drammatico dell'impresa. Non mancano descrizioni vivissime della vita al campo - le relazioni tra gli uomini, le partite di pallone, la serie di conferenze scientifiche tenute durante l'inverno, l'attenzione per la fauna antartica, il fascino dei panorami irripetibili, il senso di solitudine e lontananza da tutto che spesso aggredisce Scott e i suoi. Impressionante è il resoconto delle difficoltà dell'ascesa al ghiacciaio Beardmore, l'attraversamento della barriera e l'annichilimento che prende i cinque esploratori che, una volta raggiunto il polo, si trovano di fronte al fallimento. Il racconto del viaggio di ritorno diventa allora il resoconto di un perdersi, che ancora oggi colpisce per la spaventosa oggettività con cui è vissuto e descritto.
I diari del Polo
Robert F. Scott
Libro: Libro in brossura
editore: Carte Scoperte
anno edizione: 2015
pagine: XXVI-197
Questa è la prima traduzione moderna dei taccuini che Robert Falcon Scott portò con sé durante l'estenuante marcia verso il Polo sud. Arrivato al centro del continente antartico il 17 gennaio 1912, scoprì che Roald Amundsen lo aveva preceduto di appena cinque settimane. Sfinita e soprattutto delusa, la spedizione intraprese la via del ritorno che si concluse con la tragica morte dei suoi componenti. Queste pagine raccontano, giorno per giorno, cinque mesi di marcia, aspirazioni, speranze e poi amarezze, dolori, catastrofi. L'annotazione dettagliata delle condizioni climatiche, delle difficoltà del percorso tra i ghiacci, il rapporto con i pony e le problematiche tecniche, sono il resoconto di un'esplorazione che ha assunto i toni di una mitologia moderna. E, al procedere verso la meta, si affianca sempre più inquietante un'analisi spietata della fragilità della condizione umana. Trovati accanto al suo corpo, i diari di Scott testimoniano una vicenda ai limiti estremi, geografici e psicologici. Scavano nel profondo dell'animo indagando territori che non si lasciano svelare.
L'ultima spedizione
Robert F. Scott
Libro: Copertina morbida
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2014
pagine: 589
Questa è la prima traduzione integrale dei diari che Robert F. Scott tenne durante la sua ultima spedizione in Antartide (1910-1913), un'impresa ciclopica che doveva raggiungere per prima il polo Sud e che invece venne preceduta di appena cinque settimane dalla squadra norvegese di Amundsen. Sulla strada del ritorno Scott e quattro compagni andarono incontro alla morte. Otto mesi dopo, un gruppo di ricerca trovò la tenda di Scott, i corpi di tre degli esploratori, i quaderni e la macchina fotografica che aveva immortalato la marcia. L'epica della sconfitta, se da un lato ha reso popolarissimo Scott, dall'altro ha messo in secondo piano molti altri aspetti interessanti della spedizione Terra Nova. Non ultima l'alta qualità letteraria del diario. Nei sedici mesi di permanenza in Antartide Scott tenne quotidianamente (salvo pochissime eccezioni) una sorta di giornale di bordo che documenta l'intero sviluppo degli eventi. È una registrazione accuratissima che testimonia la conquista del polo e la tragica fine a undici miglia dal deposito che forse avrebbe garantito la sopravvivenza della squadra polare. Questa nuova edizione (che ripristina i tagli censori della prima pubblicazione inglese, sopravvissuti fino al 2005) permetterà al lettore di apprezzare le qualità letterarie dell'esploratore britannico, la sua indefessa fiducia nelle capacità dell'essere umano e darà giustizia delle molte critiche che gli sono sempre state indirizzate come responsabile dell'impresa.
Diari antartici
Robert F. Scott, Ernest Shackleton, Edward O. Wilson
Libro: Copertina morbida
editore: Nutrimenti
anno edizione: 2010
pagine: 366
Dopo aver letto i diari d'esplorazione di questo libro, forse il lettore avrà più chiaro l'obiettivo di quell'andare apparentemente senza senso che conduce al punto estremo focalizzato al centro del continente antartico e che, al contrario di ogni altra esplorazione, non è rivolto a un luogo geografico significativo (una vetta, una foce, una sorgente, un'isola). Il punto inseguito dagli esploratori antartici è semplicemente un luogo geometrico, un punto originato dalla forma sferica della Terra e dalla cartografia. Ma è anche uno dei dati di un problema di fisica. L'altro dato, necessario per risolvere il problema, è stabilito dalla resistenza degli uomini che cercano di raggiungere quel punto. Il primo viaggio di Scott è aleatorio, sembra più il lancio di un sasso verso il cielo, per fornire dati significativi. La spedizione di Shackleton ha spostato in avanti la tensione di quell'elastico e s'è fermata a 97 miglia dall'obiettivo. Le difficoltà sopraggiunte durante il viaggio di ritorno hanno dato ragione all'esploratore che, effettivamente, aveva misurato bene le capacità e la resistenza umane. Sarebbe toccato a Scott valutare di persona quanto difficile era percorrere quelle ulteriori 97 miglia. L'ultima spedizione di Scott - qui documentata dal diario di Wilson racconta quel che Shackleton ha pensato non dovesse essere vissuto. Racconta quel che c'è oltre il limite delle capacità umane.