Libri di Robert Walser
Jakob von Gunten. Un diario
Robert Walser
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 1992
pagine: 191
La passeggiata
Robert Walser
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1976
pagine: 120
I temi di Fritz Kocher
Robert Walser
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1978
pagine: 168
Ritratti di scrittori
Robert Walser
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2004
pagine: 163
Composti tra il 1902 e il 1936, questi ritratti raccontano di Goethe, Schiller e Hölderlin, di Kleist, Dickens e Dostoevskij, ma al tempo stesso dicono molto anche di Walser, delle sue inclinazioni, idiosincrasie e gusti. Scelti per empatia o contrasto, per intima risonanza o alterità inconciliabile, gli scrittori su cui si sofferma sono protagonisti di piccole gemme o figure di quel teatro da cui lo scrittore fu sempre attratto. "Scrivere significa accalorarsi in silenzio": coerente con tale assunto, Walser è ora regista, ora attore che recita a braccio, ora sommo trasformista. Biografie immaginarie, monologhi ossessivi e commedie, questi ritratti sono approssimazioni all'immagine segreta che certi scrittori avrebbero potuto avere di se stessi.
Ritratti di pittori
Robert Walser
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 134
Attratto per un'intera vita dal teatro, come dimostrano i suoi "Ritratti di scrittori", Walser nutrì una passione altrettanto incoercibile per le arti figurative, anche in virtù dell'influsso esercitato dal fratello Karl, artista di rara finezza. Ma i quadri davanti ai quali si sofferma in queste pagine sono spesso un pretesto: per parlare di sé e dei ricordi di gioventù, per costruire catene di associazioni - ispirate, magari, da una mostra di antichi maestri fiamminghi. Certi dipinti (la Venere di Tiziano, l'Icaro di Brueghel il Vecchio, Il figliol prodigo di Rembrandt) gli suggeriscono un dialogo scenico o un sonetto, un autoritratto, un nudo, un soggetto sacro suscitano improvvise illuminazioni che si condensano in poche righe fulminanti. Può anche capitare che un Fragonard riveli d'improvviso inaspettati legami con le "Confessioni" di Rousseau, o che le figure di un quadro prendano la parola e raccontino storie irresistibili. Ironia, poesia, grazia visionaria ci introducono in mondi paralleli, dischiusi all'occhio del poeta (e al nostro) da un semplice colore o da un dettaglio all'apparenza secondario. Con le sue ecfrasi divaganti, tra un affondo estetico e un impeto affabulatorio, un'apostrofe all'Olympia di Manet e un'interrogazione (mai retorica) sull'uomo e il suo destino, Walser sa tuttavia offrirci anche profonde riflessioni sull'essenza dell'arte, nel costante invito a guardare oltre l'immagine: giacché "orbi in certa misura lo siamo tutti, tutti, benché dotati di occhi".
Sulle donne
Robert Walser
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2016
pagine: 70
La meraviglia delle donne e l'incanto dell'amore fanno da leitmotiv a queste pagine postume, un manoscritto del 1926 cui Carl Seelig - mentore di Walser e suo compagno di lunghe passeggiate - diede provvisoriamente il titolo Diario (sulle donne), "diario" che costituisce il prezioso anello di congiunzione fra La passeggiata e Il Brigante. "Lo stesso Walser" scrive Sebald "ha osservato una volta che lui, da un breve testo in prosa all'altro, lavorava in fin dei conti sempre al medesimo romanzo, un romanzo che si potrebbe definire un "libro dell'Io" a più fasi o frammenti". Anche se gli risultava impossibile entrare in sintonia con le donne, quell'Io confessa che "è bello e utile conoscerle, ma è parimenti utile, e se del caso ancor più bello ... soccorrerle e servirle". Siano esse affittacamere, chellerine o misteriose figure intraviste a teatro o in un salotto, e vissute in un confronto tutto di fantasia, le donne sono sempre colte in una luce di minacciosa bellezza. Con un avvolgente flusso di parole, l'autore di questa divagazione ci guida in un mondo interiore popolato di figure seducenti o stralunate, ma sempre irresistibili nel loro onirico fluttuare. "Sulle donne" è una lunga passeggiata fra romanzi e poesie affidata a una scrittura che "assume i tratti eccelsi dell'andare a zonzo".
Seeland
Robert Walser
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2017
pagine: 252
Quello a cui Walser ci invita nelle prose qui raccolte - dove la sua «smania vagabonda» si traduce come sempre in «smania di raccontare» - non è solo un viaggio nella «terra dei laghi» in cui è nato, descritta con un'intensità di sguardo ammaliante. Seeland, ha scritto Walser, è termine «per così dire europeo o universale» e potrebbe essere «in Australia, in Olanda o altrove». E dunque il luogo sospeso e mutevole degli incontri fuggitivi e della narrazione, in cui l'arte del vagabondaggio è tutt'uno con l'arte della parola (come ben sappiamo dalla gemma qui racchiusa, il racconto "La passeggiata") : la riva del lago o una terrazza ombrosa, una locanda o il prato in cui il viandante si stende. Ed è anche, infine, la coscienza, lo slancio verso il mondo di un melanconico che osserva i paesaggi «con lunghi sguardi silenziosi e attenti», lasciandosi cadere «in balia di un incantesimo», nella certezza che chi osserva è a sua volta attentamente osservato: «Laddove mi stupivo, forse ero a mia volta oggetto di stupore; e se l'ambiente circostante mi appariva incerto e ambiguo, la stessa impressione facevo io a lui. Be', se non altro, era una possibilità. La campagna e tutte le sue bellezze avevano occhi, e io ne ero felice».
Commedia
Robert Walser
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 234
Una Cenerentola che ama servire e farsi battere dalle sorelle; il principe che all'improvviso s'innamora della matrigna di Biancaneve, la quale però gli preferisce il ben più prestante cacciatore («val quanto diecimila principi»); Rosaspina che respinge il principe azzurro, reo di avere destato lei e gli abitanti del castello dalla beatitudine del sonno. Nei «piccoli drammi» in versi, provocatori rifacimenti - ma sarebbe forse più giusto parlare di sabotaggi - di fiabe dei Grimm, l'invenzione linguistica e l'ironia di Walser toccano uno dei loro vertici. E se la forma metrica ne mostra la natura di compiaciuto, finissimo divertimento letterario, non si può non cogliere nei personaggi, come osservava Benjamin, gli inconfondibili tratti walseriani: «Sono personaggi che hanno dietro di sé la follia, e per questo rimangono di una superficialità così lacerante, così completamente inumana, così impassibile. Se volessimo descrivere con una parola quello che essi hanno di felice e di perturbante, potremmo dire che sono tutti 'guariti'. Ma il processo di questa guarigione ci resta oscuro, a meno di non cimentarsi con la sua Biancaneve - una delle figure più profonde della poesia moderna -, che da sola basterebbe a spiegare come mai questo poeta, all'apparenza il più scanzonato di tutti, sia stato uno degli autori prediletti dell'inesorabile Franz Kafka».
Poesie. Testo tedesco a fronte
Robert Walser
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2019
pagine: 132
Un individuo che cammina lungo prati nebbiosi alla ricerca di una lontana e imprecisata dimora, o, all'opposto, segregato nella propria camera; una lampada, fiori che si profilano dietro vetri raggelati; una natura sottoposta a frammentazione; il cielo che guarda angosciato; l'impercettibile voce della neve e il suo onnicomprensivo bagliore; lo scomposto e insondabile fluire degli eventi; Gesù che appare tra i poveri in un irreale paesaggio invernale; il sonno e la sua densa luce come sfera privilegiata entro cui pervenire a un'illuminazione che dal mondo viene negata. Questi alcuni elementi rintracciabili nelle poesie che Robert Walser pubblicò nel 1909 a Berlino presso l'editore Bruno Cassirer, accompagnate da sedici acqueforti del fratello Karl. Altre componenti intervengono a definire il misterioso respiro di questi testi: forme metriche non di rado in contrasto con la norma; ritmi iterati con esasperata regolarità alternati a cadenze frastagliate; scelte linguistiche al limite del codice. L'inquietudine dello scrittore si esprime così in una fisionomia stilistica imprevedibile, nelle cui movenze Josef Viktor Widmann, il primo critico a occuparsi della poesia di Walser, intravedeva una «sicurezza da sonnambulo».