Libri di Roberto Veracini
Ma d'ogni cosa resta un poco
Roberto Veracini
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2025
pagine: 92
"Questo libro dà conto di un doppio smarrimento: quello del senso della società umana, del mondo in cui ci troviamo a vivere e della Storia, e quello più strettamente individuale del senso della propria vita. Lo si può vedere come un lungo e sofferto cammino di elaborazione in vista di un superamento e di ricerca di una possibile risposta. Roberto Veracini dice che si tratta del suo libro “più intimo e più politico”. In effetti in esso coesistono, o meglio quasi vi si contrappongono, un aspetto intimistico che ripercorre la vita dell’Autore, partendo dalle figure dei genitori e risalendo attraverso l’infanzia, il ragazzino che è stato, e poi attraverso l’adolescenza su su fino al fiorire della giovinezza, alla sua ricchezza di fermenti, di speranze, di gioiose aspettative e succhi e germogli, e un aspetto in senso lato “politico” che diventa grido di dolore e di denuncia. In questo cammino, il poeta, al di là dell’omologazione e dell’appiattimento, dello straniamento che oggi soffocandoci sembra voler annientare tutti quei valori che sono tuttavia tuttora profondamente radicati nel profondo della nostra umanità, cerca di recuperare una qualità si spera indistruttibile della Persona tentando una ricostruzione del Senso a partire dalle radici. E dando così voce a un bisogno, oggi, di tutti noi." (dalla prefazione di Donatella Bisutti). Postfazione di Daniele Luti.
Esercizi di distanza
Roberto Veracini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 79
«E alla fine siamo rimasti qui/ a guardare le rondini,/a giocare/ a Monopoli, niente più sogni. Eppure/ eravamo liberi e giovani.»
Un giorno che non c'era nessuno
Nicola Berti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 45
Prefazione di Roberto Veracini.
Via de' laberinti
Roberto Veracini
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2016
pagine: 80
“Per Roberto Veracini la poesia è una follia necessaria per fuggire dall'incostanza umana, un dialogo col niente, un'utopia accettabile, un salvagente nel naufragio del mondo dove l'uomo, un giorno, finisce sempre per perdersi. Inesorabilmente. E per questo che possiamo dire che è il poeta della presenza. La coscienza di essere presente al mondo, hic et nunc, è per lui la condizione indispensabile della felicità, se esiste. Presente, ma basta saperlo. [...] Vede segni improbabili, sente voci taciute e crede ai sogni. Veracini è il poeta, anche, delle presenze: sorte dalla sua memoria, dai quadri o dai libri, dall'oblio, dal silenzio, dalle pietre o dal vento, sono li come ombre familiari che lo sostengono passo a passo. Un ricorso al passato per vivere il presente. [...] (Nei suoi versi) spesso si confrontano la luce e il buio, il dolore e la gioia, l'uomo e la donna. La sua poesia ci parla dell'amore nella sua dimensione metafisica. È l'amore che ci fa nascere o che ci può risuscitare. È lui che ci fa soffrire e che ci fa morire, infliggendoci la solitudine e lo sconforto del vuoto. È lui che fa oscillare il pendolo delle nostre vite tra Eros e Thànatos. È lui che il poeta incarna nelle sue parole come valore e simbolo della nostra debolezza di ossa, di pelle e di sangue. [...] La sua amicizia mi ha ribadito che era davvero la persona che avevo riconosciuto, leggendo i suoi primi versi. «Mio simile, mio fratello» per dirla con Baudelaire.” (dalla postfazione di Bernard Vanel)