Libri di Rodrigo Boggero

Il "Sefer Yesirah", testo iconico della religiosità e della mistica ebraica, si costituisce nell'intreccio fra aspetti mistici, visionari, profetici ed esoterici. Il suo linguaggio oscilla fra limpidezza aritmetica e opacità mantica. Gemma brillante e al contempo impenetrabile, sollecita sguardi acuti non strettamente legati all'osservanza religiosa. È un testo che sfida e al contempo reclama interpretazioni diverse e "oblique". Rodrigo Boggero propone una soluzione al passo più oscuro e immaginifico del testo. Lo fa evidenziando un'inaspettata sensibilità acustico-musicale da parte dell'ignoto autore, entro il mondo dello gnosticismo e del neoplatonismo, dalla Musurgia Universalis alla psicologia analitica. Claudio Bonvecchio mostra come il "Sefer Yesirah" sia pienamente inserito in una lunga tradizione esoterica. È anche un testo "magico"? La risposta è sì, ma, secondo il punto di vista della Libera Muratoria, nel senso di un approfondimento del sé in vista di un "uomo nuovo". Piergabriele Mancuso, infine, offre una possibile inquadratura teorico-interpretativa dei concetti di spazio e movimento all'interno del testo, percorrendo anche, attraverso uno sguardo sui tanti commentarii, le "avventure" del linguaggio.

"Ogni minuto a partire da quello" è il racconto di come una famiglia e l'infanzia di un bimbo possano essere mandati in frantumi non per qualche grave fatto o una eccezionale malvagità, ma per mediocrità, per dei banali equivoci e inverosimili sciocchezze. E dunque di quanto sia facile distruggere qualcosa di sacro in nome di ciò che c'è di più banale, irrisorio. È la storia che Fabio ha raccontato a uno scrittore, Rodrigo Boggero, perché venisse scritta e divenisse così testimonianza e confessione. Ma quando lo scrittore ha cominciato a scriverla, la storia di Fabio non era affatto conclusa. In piena stesura del racconto, una tragedia improvvisa trasforma tutto. È allora, di fronte al Tragico con la T maiuscola, che il male, il male vero, quello che vuole esserlo, viene allo scoperto: la giustizia si mostra cieca e carnefice; l'egoismo, l'indifferenza e l'ipocrisia dei "parenti" si fanno crudeli, plateali, persino agghiaccianti. Ma è anche il momento in cui il protagonista, un uomo comune e fino a quel momento anche involontariamente complice della "banalità del male", dimostra di avere la stoffa dell'eroe. E trasforma la tragedia in rinascita, in saggezza, in speranza.