Libri di Ruggero Zanatta
Democrazia e istituzioni infangate (1994/2010). Leader, partiti e società
Ruggero Zanatta
Libro: Libro in brossura
editore: CSC
anno edizione: 2012
pagine: 310
L'Italia non si è più rialzata dopo Tangentopoli (1992-1995). Spazzati via i partiti dalla magistratura, sono cresciute le "cricche", coperte a Roma. Il malaffare è dilagato con la debolezza della politica. Il "contenitore" ha sostituito il partito, i "padroni" hanno preso il posto dei leader. Berlusconi ha rivoltato la politica e sconfitto la sinistra, imponendo il sondaggio e lo spot al progetto, introducendo la campagna elettorale permanente. I problemi giudiziari di Berlusconi dominano nel Parlamento, sterilizzandolo con 58 decreti legge e 38 voti di fiducia (dal 2008 al 2010). Domina lo scontro tra i poteri dello Stato. La società è cambiata perché dal 1994 al 2007 le separazioni sono aumentate del 58045; i divorzi dell'84045; i matrimoni civili del 17,7045. La Fiat è costata allo Stato Italiano, dal 1972 al 2010, circa 250 miliardi di lire tra cassa integrazione ed aiuti diretti e indiretti. Con la globalizzazione si è incuneata la precarietà del lavoro affermandosi a sistema che colpisce i giovani con 2 milioni e 150 mila cittadini che hanno perso il posto. La Chiesa santifica Giovanni Paolo II, difensore delle operazioni finanziarie dello Ior di Marcinkus.
Democrazia e istituzioni infangate (1994/2010). Leader, partiti e società
Ruggero Zanatta
Libro
editore: Nuovi Autori
anno edizione: 2011
pagine: 312
Uno scenario quello che ci troviamo di fronte all'inizio di questo secondo decennio del secolo instabile e preoccupante. È scoppiato il problema morale. Buio pesto ed economico all'orizzonte, la democrazia se non in pericolo certamente a un momento di svolta, integrazione culturale indispensabile, classe politica vecchia o improvvisata, incapace di proposte credibili, legata alla gestione. Un futuro che, se non fa rabbrividire, induce a un impegno che deve essere collettivo. L'incapacità dei governanti è molto spesso dovuta alla colpa dei governati. Almeno negli Stati democratici.