Libri di Sadeq Hedayat
La civetta cieca
Sadeq Hedayat
Libro: Copertina morbida
editore: Carbonio Editore
anno edizione: 2020
pagine: 135
Scritta negli anni '30 del '900 mentre l'autore era in esilio volontario a Parigi e in Persia si consolidava il potere del contestatissimo shah Reza Pahlavi, "La civetta cieca" è riconosciuta come l'opus magnum di Sadeq Hedayat. Il romanzo poté essere pubblicato in Iran solo nel 1941, dopo l'abdicazione del sovrano, e suscitò scandalo nella società persiana. Un'opera visionaria e di potente sottigliezza, dall'atmosfera oscura e insieme magnetica, in cui suggestioni simboliste ed echi kafkiani si mescolano all'esistenzialismo francese, alla cultura indiana e alla magia della grande tradizione letteraria persiana. Fra realtà e allucinazioni indotte dall'oppio, un miniaturista di portapenne racconta la sua tragica storia, il suo tormento, il suo desiderio di oblio. Seducente, intrigante e fortemente introspettiva, la scrittura di Hedayat avvolge il lettore in una spirale che lo trascina in un vero e proprio stato di ipnosi.
La civetta cieca
Sàdeq Hedàyat
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2019
pagine: 110
"'La civetta cieca' fa parte di quella serie di opere che hanno resistito al tempo e ancora evidenziano la meschinità dell'uomo in un mondo al quale egli non sa adattarsi. L'universo non è più contemplato come un tempo con occhio riposato. Nella sua angoscia, l'uomo chiede aiuto; ma nessuno gli risponde, né dal cielo deserto, né sulla terra resa muta da coloro che sono privi di ideali. Questa letteratura disperata è crudele, violenta, pervasa di materialismo. [...] Nell'opera di Sàdeq Hedàyat v'è tutta la magia dell'Oriente, con le sue meravigliose leggende e la sua fantasmagoria. Il sogno abolisce tempo e spazio, la realtà si confonde con la finzione, il fascino si accomuna al terrore, mentre lo spirito ne resta prigioniero. Nonostante la sua disperazione, Hedàyat sognava [...] «un paese meraviglioso abitato da esseri privi delle grossolane necessità umane; un regno incantato, popolato da dèi, da eroi colmi di fascino e di bellezza». Avrebbe voluto vedere in questo regno «uomini e donne vivi e felici, passeggiare in gioiosi gruppi ridenti, pronti ad accogliere trepidi amanti al canto di melodie dolci e tristi». Questo regno egli lo cercò invano sulla terra. Per questo rinunciò a vivere." (dallo scritto di Pasteur Vallery-Radot)
La civetta cieca-Tre gocce di sangue
Sàdeq Hedàyat
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 224
La storia narrata in "La civetta cieca" è, fondamentalmente, una storia d'amore: ma una storia oscura e allucinata, che risveglia immagini da incubo dalle profondità dell'inconscio. Un giovane, un vecchio e una bellissima ragazza mettono in scena un rituale di distruzione che procede a mano a mano che il narratore, e il lettore con lui, scopre il significato che si nasconde nei sogni. Un romanzo di grande originalità, una sorta di taccuino visionario in cui il fascino del mistero si mescola al terrore dell'angoscia più soffocante per dare vita a un vero capolavoro della letteratura persiana contemporanea. Pubblicato in origine nel 1936 a Bombay, "La civetta cieca" uscì in patria solo nel 1941 a causa dei timori dell'autore, che paventava gli scandali e le sanzioni della censura. Le allucinazioni del romanzo sono state spiegate dai suoi critici come conseguenza dell'intossicazione da oppio, di cui Hedayat fece uso continuo e disperato, almeno fino all'incontro con la cultura indiana. Ma, certamente, leggendo le sue opere, si coglie anche il fascino della discendenza dai grandi scrittori che mille anni fa fecero della Persia la terra dei poeti. Assieme a "La civetta cieca" anche la raccolta "Tre gocce di sangue": i sette racconti più significativi di questo autore, in cui si dispiega maggiormente il connubio tra l'indiscutibile eredità delle tradizioni orientali e gli autori europei.
Il randagio e altri racconti
Sadeq Hedayat
Libro: Copertina morbida
editore: Carbonio Editore
anno edizione: 2021
pagine: 160
Scelti e tradotti dal persiano dall'iranista e islamologa Anna Vanzan, dieci racconti, finora mai pubblicati in Italia, che celebrano l'impressionante talento narrativo di Sadeq Hedayat, scrittore coltissimo e maledetto, la cui opera è ancora oggetto di censura in patria. Scritti tra il 1930 e il 1942, sono tratti da diverse raccolte e testimoniano, nella loro eterogeneità e molteplicità di stile, la ricchezza di interessi culturali e artistici dell'autore, vissuto tra l'Iran, l'India e Parigi e fine studioso della letteratura persiana. Dieci storie potentissime e stranianti, in cui prende vita il quotidiano delle masse popolari di Teheran - la piazza, il macellaio, la sala da tè, il barbiere, il miniaturista - così come la Parigi degli anni Trenta e Quaranta, fascinosa e inquieta. Una narrazione seducente, cupa e vertiginosa che ci trascina in un'atmosfera surreale, a tratti grottesca, carica di richiami al glorioso passato dell'Iran e alla sua tradizione millenaria.
La civetta cieca-Tre gocce di sangue
Sàdeq Hedàyat
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2006
pagine: 222
"La civetta cieca", scritto nel 1930, pubblicato prima in Francia e poi in Italia, da Feltrinelli, nel 1960, venne salutato come un'opera rivelazione. È un romanzo "kafkiano" che chiede vanamente risposte che nessuno può dare: "né il cielo deserto, né la terra resa muta da coloro che sono privi di ideali" (Pasteur Vallery-Radot). Insieme a "La civetta cieca" viene proposta anche la raccolta di racconti "Tre gocce di sangue" (Feltrinelli 1979). Sono i sette racconti più significativi di questo autore, in cui si dispiega maggiormente il connubio tra l'indiscutibile eredità delle tradizioni orientali e gli autori europei degli anni trenta e quaranta, da lui scoperti a Parigi.