Libri di Salvatore Vinciguerra
Agricoltura e territori nel Mezzogiorno. Dalla «grande trasformazione» europea al secondo dopoguerra (secoli XVIII-XX)
Salvatore Vinciguerra
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 108
Il fil rouge che attraversa l'intero volume è rappresentato dal ruolo preponderante giocato dalla domanda estera nello stimolare lo sviluppo dell'agricoltura nel Mezzogiorno sia prima che dopo l'unificazione nazionale, e che fu all'origine, nell'ambito del medesimo prodotto, di inediti processi di differenziazione territoriale a una scala sub-regionale. Questa lunga parabola iniziata con la “grande trasformazione” europea, determinata dalla prima rivoluzione industriale nella seconda metà del Settecento e all'interno della quale le regioni dell'Italia meridionale si collocarono come fornitrici di materie prime agricole e semilavorati, conobbe una significativa battuta d'arresto durante il fascismo. Le politiche economiche volute da Mussolini provocarono, infatti, la perdita di competitività dell'agricoltura e furono responsabili del formarsi, anche nel settore primario, di un divario tra Sud Italia e regioni settentrionali. Negli stessi decenni in cui lo sviluppo del triangolo industriale attrasse consistenti flussi migratori, producendo un sensibile aumento della domanda di derrate agricole e un forte incentivo alla modernizzazione delle campagne del Nord-Ovest, la scelta del regime di rivalutare la lira fissandone il cambio a “quota 90”, l'autarchica “battaglia del grano” e l'arenarsi a Sud della bonifica integrale determinarono, da un lato, la drastica riduzione delle esportazioni di prodotti agricoli e, dall'altro, la crescita nel Mezzogiorno delle superfici occupate dalla cerealicoltura estensiva, ben oltre la fine del Ventennio.
L'isola che non c'era. Rete viaria e trasformazioni economiche nella Sicilia preunitaria
Salvatore Vinciguerra
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2023
pagine: 160
Il libro ricostruisce le vicende relative alla realizzazione della rete viaria nella Sicilia borbonica, privilegiando la dimensione del rapporto tra infrastrutture ed economie. Da questo particolare punto di osservazione, le nuove vie di comunicazione, più che ridefinirle, assecondano e, in alcuni casi, contribuiscono a consolidare le gerarchie e le disomogeneità territoriali che si vanno configurando in un primo Ottocento caratterizzato da due importanti processi economici: l'incremento delle aree agricole a produzione intensiva e il boom dell'estrazione dello zolfo, entrambi fortemente trainati dalla domanda internazionale. L'eversione giuridica della feudalità, con la conseguente dinamizzazione del mercato fondiario, e la razionalizzazione amministrativa sono importanti elementi del quadro istituzionale all'interno del quale si elabora una politica dei lavori pubblici che si gioca tra periferia e centro, o per meglio dire «centri». La tensione fra Napoli e Palermo e l'istanza dell'autogoverno isolano sono nodi ineludibili della vicenda delle strade in Sicilia.

